La Crociata: recensione del film di e con Louis Garrel

Diretto e interpretato da Louis Garrell, scritto da Jean-Claude Carrière, dalla Francia arriva nei cinema italiani La Crociata, commedia sul mondo di oggi.

la crociata

Dopo L’uomo fedele, Abel (Louis Garrel) e Marianne (Laetitia Casta) tornano insieme in La Crociata. Protagonista del nuovo film di Louis Garrel è però il figlio della coppia, Joseph, un ragazzino estremamente maturo e preoccupato per il pianeta. La Crociata è un racconto della contemporaneità, fatta di giovani precoci, disastri ambientali e genitori spaesati.

 

La Crociata per salvare il pianeta

Joseph (Joseph Engel) è un ragazzino di Parigi preoccupato per il pianeta. Non è il solo: insieme ad altri giovani in tutto il mondo ha creato un movimento per salvare l’ecosistema. Per finanziarsi, i figli hanno venduto i beni più vari dei loro genitori. La scoperta da parte della madre di Joseph, Marianne, e del padre Abel, provoca reazioni diverse tra i genitori: lei ammira il figlio e prova a sostenerlo, mentre Abel è restio. Tra divari d’opinione e tematiche legate al nostro tempo, La Crociata affronta con piacevole leggerezza le angosce delle famiglie di oggi.

Joseph, il giovane adulto

Joseph avrà al massimo tredici anni, eppure mostra una serietà e un senso di responsabilità che supera di gran lunga quello degli adulti de La Crociata. Non solo è informato sulla situazione ambientale, ma è pratico della rete e, a modo suo, della vita amorosa e sessuale. Vende on-line gli oggetti più preziosi dei genitori e con estrema sicurezza spiega loro le ragioni del gesto. Abel e Marianne sono spiazzati e non riescono a controbattere. Scaltro e preparato su ogni tematica, Joseph – come anche i coetanei presenti nel film – ribaltano il rapporto genitori e figli: le nuovissime generazioni sembrano insegnare a quelle più adulte, non hanno bisogno di approvazione né di conforto da parte delle figure parentali.

Joseph non è solo la versione maschile e francese della giovane ambientalista Greta Thunberg. Per come viene rappresentato, il ragazzino è ironicamente investito di un’eccessiva maturità. In chiave ugualmente divertente, Joseph ricorda Max Fischer di Rushmore di Wes Anderson: un adolescente che, nel suo mondo, riesce a sentirsi adulto e a essere considerato, stimato, idolatrato dai grandi.

Genitori depotenziati

Marianne, la mamma, non prova che stima per ogni cosa detta e fatta dal figlio, mentre Abel è più critico. Lei sembra accecata, non ha alcuno spirito critico nei confronti di Joseph, però riversa senza problemi il suo disprezzo sul marito. Un matrimonio instabile fa da sfondo a questa insicurezza genitoriale tremendamente attuale che spesso è rappresentata nelle commedie di oggi. Madri e padri che, come amebe, non sembrano avere nessun controllo, potere, influenza e dialogo coi figli, figure a loro volta incomprensibili, immersi negli smartphone e in sogni estremamente innovativi.

Scenari apocalittici o pandemici oggi estremamente attuali

La Crociata inserisce il tema ambientale in una commedia fatta di interni domestici e luoghi parigini. Non siamo in un mondo apparentemente lontano, non siamo immersi in scenari apocalittici, ma in una Parigi a tratti deserta che ricorda le immagini dei Lock-down degli ultimi anni. Come è accaduto nella realtà con il Corona Virus, anche in La Crociata le preoccupazioni per il pianeta e la salute s’inseriscono nei meandri della normalità. In una famigliola tranquilla, nella loro casa luminosa, minano un pranzo tra amici o una pomeriggio ordinario.

Parlare d’ambiente e di futuro, con leggerezza

La Crociata tratta temi importanti ma è pur sempre una commedia. Non siamo nella realtà tragicomica ed estrema di Don’t Look Up, film catastrofico del momento. Louis Garrel racconta il rapporto genitori e figli adolescenti, mettendo in evidenza il punto di vista degli adulti, con le loro preoccupazioni volte al presente, al matrimonio, alla crescita dei figli, sempre più incomprensibili e ai beni concreti. Il regista non dimentica d’inserire la prospettiva dei giovani, che non devono solo preoccuparsi dei primi innamoramenti, di fare i compiti, ma che, spinti anche dai media, provano un senso di responsabilità ingombrante e pesante per il futuro.

La sceneggiatura di Carrière

Anche La Crociata, come L’uomo fedele, vede una sceneggiatura a quattro mani: Louis Garrel è affiancato da Jean-Claude Carrière. Lo scrittore e sceneggiatore, scomparso lo scorso febbraio, geniale collaboratore di Luis Buñuel e grande personalità del cinema francese, ha chiuso la sua carriera con questo film (e con uno sguardo alle prossime generazioni).

Per finire, tra una risata e una riflessione profonda, La Crociata è un film estremamente godibile, al tempo stesso profondo e divertente.

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