La mia vita è uno zoo: recensione del film

La mia vita è uno zoo

La mia vita è uno zoo segna il ritorno al cinema del premio Oscar alla sceneggiatura Cameron Crowe, regista di enorme talento che ha diretto fra gli altri pellicole del calibro di Jerry Maguire, Quasi Famosi, Vanilla Sky e il delizioso Elizabethtown, ultima sua pellicola ad uscire nel buio della sala. Ritorna in grande stile con una storia corale, divertente e toccante e con un cast d’eccezione composto da Matt Damon, Scarlet Johansson, Elle Fanning e Thomas Haden Church.

 

La mia vita è uno zoo racconta la storia di un uomo che affronta insieme alla famiglia la perdita della moglie, prematuramente scomparsa in seguito ad una malattia incurabile. L’uomo decide di trasferire tutta la famiglia nelle campagna inglese dove compra uno zoo in disuso nella speranza di farlo rifiorire. Insieme ai figli e ad un gruppo di fedeli collaboratori si lancia nell’impresa che all’inizio appare disperata.

La mia vita è uno zoo, tra il dolore e riscatto

Come già accaduto in passato, il tema centrale delle storie di Crowe è l’elaborazione del lutto e del dolore. Un tema ricorrente nella filmografia del regista americano che diventa pretesto per raccontare i personaggi attraverso le loro emozioni e le difficoltà che il dolore comporta nelle relazioni umane. Tuttavia pur partendo da momenti dolorosi, quello che contraddistingue l’approccio è l’ironia di fondo con la quale Crowe cerca di superare i momenti di maggiore drammaticità della storia, non rinunciando necessariamente alla speranza che al contrario è sempre presente e che diventa forza interiore del protagonista per sopravvivere insieme alla famiglia. In questo senso aiuta una sceneggiatura efficace ed equilibrata, capace di alternare abilmente momenti tristi e momenti divertenti, lasciando anche spazio ad un pizzico di avventura che coinvolge tutti i protagonisti della storia.

La mia vita è uno zoo

Su questo aspetto Crowe riesce attraverso dialoghi intelligenti a rendere giustizia a tutti i personaggi, costruendo un film corale ricco di sfumature diverse e sostenuto da una regia al servizio della storia e del paesaggio. Una menzione speciale va anche alle musiche che nel cinema di Crowe sono sempre un valore aggiunto e mai semplice accompagnamento.

Infine danno il loro straordinario contributo gli attori tra cui spiccano un Matt Damon a suo agio nelle vesti di un papà in difficoltà, una Scarlet Johansson bella e sempre brava, una sorprendente Elle Fenning che conferma ancora una volta il suo talento e un azzeccato Thomas Haden Church che riveste il ruolo di fratello maggiore un po’ chiacchierone. Ma la vera star è la piccola Maggie Elizabeth Jones, straordinariamente brava nella sua performance tenera e divertente.

La mia vita è uno zoo è un film per tutti, capace di divertire e al tempo stesso suscitare grosse emozioni. Pellicola che di certo riempirà il cuore degli spettatori in cerca di emozioni profonde ed ironia spensierata. Se poi aggiungiamo al tutto un gruppetto di animali di tutti i tipi diventa un perfetto film per famiglie.

- Pubblicità -