La polvere del tempo

La polvere del tempo di Theo Angelopoulos è il secondo capitolo di una trilogia che il regista dedica alla memoria. Il primo capitolo era La sorgente del fiume (2004), mentre il terzo, attualmente in lavorazione, sarà un film sulla crisi in Grecia. La polvere del tempo sembra essersi posata anche su questo film, sui suoi protagonisti, sul loro raccontare. Il passato rivive nel presente, evocato da A. (Willem Dafoe), un regista di origine greca che vuole realizzare un film su sua madre (Irène Jacob) e i due uomini che ha amato (Bruno Ganz e  Michel Piccoli), e così il presente stesso finisce con l’assumere tinte nostalgiche e un po’ retrò.

 

La polvere del tempo è un film fatto di lettere, incontri, poesia. Una poesia fatta soprattutto di immagini: inquadrature rarefatte e lenti movimenti di macchina che si fanno largo tra corpi e oggetti per evitare quanto più possibile lo stacco. I dialoghi, perennemente caratterizzati da un tono melò e da una certa impersonalità da voce fuori campo, come se non vi fosse una reale possibilità di contatto al di fuori del rapporto epistolare, rendono i personaggi lontani dallo spettatore che non soffre né si rallegra con loro. Eppure proprio la forte passione di un triangolo amoroso è al centro della narrazione: tutti personaggi di un passato che può essere raccontato attraverso immagini evocative ma che non viene mostrato nel suo quotidiano. La grande Storia e la piccola storia si intrecciano, entrambe fortemente umane ed entrambe prive di un fine prestabilito. La storia non finisce finchè non “finisce” l’uomo, ci dice il regista, ma le pieghe che prende non sono sempre quelle che ci si aspetta.

Separazioni, incontri, esili, ritorni, mentre il tempo passa e il mondo cambia. Dalla morte di Stalin alla fine della Guerra Fredda, al terrorismo. Un millennio finisce ed i protagonisti di una Storia vissuta in prima persona si sentono sempre più schiacciati sullo sfondo, vinti da una nostalgia che inizia a nutrirsi di se stessa. Dall’incontro di un grande regista con attori straordinari nasce un film che non convince fino in fondo. La polvere del tempo, presentato a Berlino nel 2009 e rimasto per due anni fuori dai circuiti delle sale italiane, sarà al cinema dal 1 giugno 2011 in 40  sale (distribuito da Movimento Film-Classic e co-prodotto da Italia, Grecia, Germania e Russia).

- Pubblicità -