Lo Strangolatore di Boston, recensione del film con Keira Knigthley e Carrie Coon

Il film è disponibile in streaming su Disney+ dal 17 marzo.

Lo strangolatore di Boston recensione

Il cinema ha sempre amato le storie di serial killer, forse perché si prestano a una narrazione particolarmente coinvolgente, o forse perché inconsciamente, fanno sentire lo spettatore-essere umano migliore, più giusto, rispetto ai mostri che vede raccontati (almeno nella maggior parte dei casi, si spera!). E questa storia d’amore tra killer seriali e settima arte deve essere stata una delle motivazioni che ha spinto Matt Ruskin a scrivere e dirigere un film che racconta di un serial killer ancora senza nome e che è passato alla storia con l’epiteto de “Lo Strangolatore di Boston“.

 

Lo Strangolatore di Boston, la trama

A battezzare così il misterioso killer che negli anni ’60 terrorizzò la città del MidWest fu Loretta McLaughlin, giornalista del Boston Record American che prese a cuore la terribile sorte toccata a queste donne trovate morte e cominciò, da sola, col il sostegno della collega Jean Cole,  a collegare gli omicidi, facendosi anche molti nemici. Non solo il killer, ma anche i suoi colleghi al giornale, che preferivano che le donne fossero relegate alle sezioni di moda e casalinghi, e la polizia, che non poteva certo tollerare che delle giornaliste, donne per di più, facessero il loro lavoro. L’indagine di McLaughlin e Cole riuscì a ricostruire i legami trai vari omicidi, anche se tutt’oggi il vero strangolatore di Boston resta senza un nome. Ancora oggi infatti si dibatte in merito alla confessione di Albert DeSalvo, che confessò gli omicidi ma che non venne mai condannato per mancanza di prove (anche se scontò una pena per degli stupri).

Ruskin ha tra le mani una storia molto accattivante, raccontata da un punto di vista inedito, tuttavia non riesce a trovare una chiave che possa fungere da gancio emotivo con lo spettatore. Tutti gli ingredienti vengono mescolati male e anche le due protagoniste, Keira Knigthley e Carrie Coon, non vengono sfruttate al meglio.

Tutta l’ambientazione e la messa in scena appare “di mestiere”, un compitino poco ispirato che mette in cattiva luce le interpreti, specialmente Knigthley, tornata al cinema drammatico dopo una lunga assenza e che aveva invece bisogno di una direzione diversa per risultare convincente. Al contrario, invece, sempre ottimo risulta il lavoro di David Dastmalchian che, nei panni di DeSalvo, mette a segno un altro ruolo da caratterista inquietante e superbamente portato a casa grazie a un misto di fisicità studiata, espressività e naturale aspetto fisico che gli conferisce sempre un’aria sospettosa.

Lo strangolatore di BostonKnigthley e Coon perdono il confronto con Kazan e Mulligan

Il film non è il primo quest’anno che vede una coppia di giornaliste donne alle prese con una importante indagine. Arriva infatti immediato il collegamento tra Anche io, film uscito in sordina quest’anno che racconta delle indagini che portarono alla prima inchiesta contro gli abusi di Harvey Weinstein, e Lo Strangolatore di Boston e sebbene le due storie abbiano una potenza molto diversa e un’attualità decisamente differente, mostrano comunque una coppia di donne, con lavoro, famiglia, figli, insomma, una vita piena, alle prese con un mostro da sconfiggere. Chiaramente i casi in esame differiscono, ma se nel caso di Zoe Kazan e Carey Mulligan, le due attrici sono sostenute da una scrittura solida e da una mano ferma e accomodante nel seguire le sue due eroine, Knigthley e Coon non godono dello stesso privilegio, uscendo sconfitte dal confronto.

Non a caso, purtroppo, Lo strangolatore di Bostonnon finisce in sala ma direttamente in streaming. C’è ancora differenza trai prodotti destinati al grande schermo, con una visione, un respiro e un’ambizione da grande pubblico, e i film che invece sono decisamente modesti anche se comunque dignitosi e per i quali non vale la pena pagare il costo del biglietto. Giusto quello dell’abbonamento.

Lo strangolatore di Boston targato 20th Century Studios dello scrittore e regista Matt Ruskin ha debuttato il 17 marzo 2023 in esclusiva su Hulu negli Stati Uniti, su Star+ in America Latina e su Star all’interno di Disney+ in Italia.

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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
lo-strangolatore-di-boston-recensione-del-film-con-keira-knigthley-e-carrie-coonNon a caso, purtroppo, Lo strangolatore di Bostonnon finisce in sala ma direttamente in streaming. C'è ancora differenza trai prodotti destinati al grande schermo e quelli fatti per lo streaming.