Maleficent è un film del 2014 diretto da Robert Stromberg, al debutto da regista. La protagonista Angelina Jolie, qui anche produttrice esecutiva della pellicola, veste i panni della celebre Malefica, la malvagia strega del mondo Disney. Nei panni di Aurora l’attrice prodigio Elle Fanning.
Nell’immaginario dei cultori disneyani, Malefica, la strega della Bella Addormentata, occupa un posto d’onore, per fascino, cattiveria ed eleganza. Adesso il mito rivive in un film live-action che ne rilegge la storia, raccontandoci quello che non sapevamo. Gli intenti dietro a Maleficent erano molto affascinanti. L’idea stessa di fare un film dedicato completamente ad uno dei villain più iconici del firmamento disneyano suonava vincente. Ma come la storia recente ci insegna, il confronto con un’opera classica e con un personaggio iconico si possono trasformare in un campo minato, dove solo con il coraggio e il talento si riesce a sopravvivere. Coraggio e talento non solo nell’ostentata ricerca dell’originalità in una rivisitazione che parte da una base già nota, ma soprattutto nella ricerca di qualcosa di “altro” in senso lato, che permette ad un’opera cinematografica di elevarsi dai suoi presupposti originali. Maleficent, pur essendo fatto di buoni tentativi e rappresentazione affasciante (ma scolastica), non riesce mai a dare l’impressione di volersi avvalere di questa ricercatezza.
Maleficent, il live action
Partendo da una
sceneggiatura non propriamente da manuale, il regista
Robert Stromberg dispiega le sue armi vincenti:
una scenografia ed un concept design affascinante (anche se
eccessivamente patinato) ed un atmosfera da vero fantasy, forte
della sua passata esperienza proprio come scenografo e come
supervisor. Ma l’estetica è nulla senza una base narrativa forte e
qui Maleficent mostra le sue prime
debolezze. Il costrutto narrativo si basa su un inizio piuttosto
lento ed un prologo infinito, in cui le immagini vengono commentate
lasciando poco spazio allo spettatore che si adagia sulle parole
del narratore.
D’altro canto, la regia di Stromberg (alla sua prima opera) priva di personalità si limita a raccontare con la semplicità di un esordiente qualcosa che avrebbe necessitato un tratto più distinto. Altro lato debole è la caratterizzazione del personaggio principale, che sembra agire in maniera opposta rispetto a quello che esigerebbe la storia. Probabilmente questa scelta deriva dalla necessità di non voler prendere posizioni e non perdere pubblico, ma a lungo andare questa ambigua natura dell’opera (e del personaggio) finisce per limitarne il potenziale.
Maleficent ha però anche molti pregi, su tutti la
capacità di far sognare e far rivivere un mondo fatto di atmosfere
fantasy, oltre ovviamente alla possibilità di apprezzare tutto
l’appeal scenico della sua interprete,
Angelina Jolie, vera colonna portante di tutto
il film. Il film farà di certo la gioia di molti spettatori che si
ritrovano a godere di una storia dai tratti teneri e dalla durata
contenuta, nella speranza che fra non molto potremmo finalmente
apprezzare una rilettura di un classico con più ambizioni.