Maze Runner – Il Labirinto: recensione del film

Arriva al cinema, dopo tanta attesa, il primo capitolo tratto della fortunata saga di libri di James Dashner, Maze Runner – Il Labirinto per la regia di Wes Ball.

 

Maze Runner – Il Labirinto, la trama

La storia di Maze Runner – Il Labirinto segue Thomas (Dylan O’Brien), un ragazzo che si risveglia in un ascensore buio senza ricordarsi chi sia, dove si trova o quale sia il suo passato. Terminata la salita, le porte si aprono su un capannello di ragazzi che lo “accolgono” nella radura, uno spazio aperto di campi e boschi ma circondato da altissime mura impenetrabili. Al di là di esse un intricato labirinto li circonda, rendendogli impossibile la fuga. A capo del gruppo ci sono Alby (Aml Ameen) e Newt (Thomas Brodie-Sangster) che gli spiegano che ogni mese l’ascensore porta su un ragazzo, senza identità o passato, ma sono riusciti con il tempo a costruire una società, dividendosi i compiti quotidiani ed evitando conflitti.

Al debutto sul grande schermo troviamo Dylan O’Brien, uno dei giovani attori più promettenti di oggi, famoso per la serie tv targata Mtv, Teen Wolf. O’Brien mostra intelligenza e prestanza nell’interpretare Thomas, dandogli quel giusto sguardo smarrito ma anche l’adeguata grinta che lo spingono ad essere un leader nella radura. Accanto a lui, riconosciamo il giovane volto di Thomas Brodie-Sangster nei panni di Newt, che è cresciuto da quando aveva problemi di cuore in Love Actually. Kaya Scodelario non brilla nella sua performance, relegata in poche scene, ma è giusta nel ruolo della tosta Teresa.

Maze Runner - Il Labirinto

Il punto di forza del film si trova nel guardare tutta la situazione da gli occhi ignoranti di Thomas. Lo spettatore, come lo stesso protagonista, non sanno dove si trovano, né perché e vengono a scoprire la verità pian piano che la trama va avanti. Se da una parte questo aiuta nella narrazione, d’altro canto crea confusione e smarrimento, fino alle ultime scene del film, dove finalmente viene spiegato qualcosa. Si può dire sia un’arma a doppio taglio: troppe cose sono lasciate al caso, troppe domande non hanno avuto risposta, ma bisogna essere consapevoli che, botteghino permettendo, questo capitolo è solo il primo, e quindi ci sarà tempo e modo di spiegare tutto.

Registicamente, in certi punti ci si sente all’interno di un video gioco, correndo e scappando dal nemico insieme a Thomas, e la voglia di impugnare un joystick ed aiutarlo durante queste scene, è tanta. Il cast è stato scelto accuratamente per attirare una certa fetta di pubblico e il film è ben realizzato, seppur tradendo alcuni punti del libro, ma Maze Runner – Il Labirinto ha tutte le carte in regola per diventare un nuovo cult del genere.

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