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Metti la Nonna in Freezer, recensione del film con Fabio De Luigi

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Metti la Nonna in Freezer, recensione del film con Fabio De Luigi

Il 15 marzo uscirà nei cinema in Italia una commedia firmata da due giovanissimi registi, Giancarlo Fontana e Giuseppe G. StasiMetti la Nonna in Freezer. 

Il film è una black comedy che rientra nell’ambizioso progetto ADOTTA UN FILM  promosso da 01 Distribution e Rai Cinema in collaborazione con Uci Cinemas e The Space Cinema. Come è accaduto per Smetto Quando Voglio e Veloce Come il Vento, questa iniziativa cerca di promuovere le opere di giovani promesse e – come hanno dimostrato i risultati al botteghino – ha solitamente un esito molto positivo. Ci auguriamo che anche Metti La Nonna in Freezer rientri in questa felice risoluzione, perché il film  è un’ottima opera prima.

Nato da un’idea dello sceneggiatore Fabio Bonifacci (in collaborazione con Nicola Giuliano), la storia trae spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto secondo il quale una famiglia del cuneese avrebbe continuato ad usufruire della pensione dell’anziana nonna anche dopo il di lei decesso. Quale spunto migliore di questo per un commedia dal retrogusto amarissimo, che riflette per altro sullo stato di estrema precarietà in cui versano i giovani lavoratori italiani senza stipendio fisso?

Claudia (Miriam Leone) è una restauratrice che non percepisce stipendio da diversi mesi, mantenendo sé stessa e le sue colleghe (Lucia Ocone e Marina Rocco) solo grazie alla pensione della nonna (Barbara Bouchet). Una volta morta l’anziana parente, le tre donne decidono di metterla nel congelatore per continuare a prenderne il sussidio economico. Ma un giorno si innamora di lei un integerrimo agente della Guardia di Finanza (Fabio De Luigi), che difficilmente metterà in discussione il proprio lavoro per amore.

La scelta azzardata di mettere l’ancora acerba Leone nel ruolo della protagonista femminile, è ripagata dalla buona prova attoriale di quest’ultima, aiutata soprattutto dal grandioso cast di contorno che vede il trittico De Luigi – Ocone-Rocco in posizione di attacco. I tre si rivelano essere delle scoppiettanti mine vaganti, assolutamente perfetti nei propri ruoli che alternano fasi pacate a momenti di estrema concitazione comica.

Non è facile sostenere il serrato ritmo dei tempi comici, ma la coppia Leone – De Luigi si incastra perfettamente, producendosi in dialoghi spesso ai limiti del surreale. I due registi hanno evidentemente dalla loro un’ampia conoscenza del cinema di genere, e la applicano con dovizia fin nei particolari apparentemente più insulsi (i veloci stacchi di camera o le volontarie riprese in Campo Medio che fanno intuire che anche sullo sfondo accadono cose bizzarre). Anche l’immissione dell’elemento romantico è azzeccata, in quanto trattata in modo che non oscuri mai quello che è invece l’elemento portante della trama, ovvero il grottesco.

Tra nonne surgelate che se ne vanno in giro in carrozzella, spassosi blitz delle Guardia di Finanza e giochi a bridge “col morto” (è proprio il caso di dirlo), Metti la Nonna in Freezer è una riuscita commedia dal sapore leggermente retrò.

Non solo richiama il leggendario trio statunitense Zucker-Abrahams-Zucker, che negli anni ’80-’90 ha sfornato cult comici come L’aereo più pazzo del mondo e Una pallottola Spuntata; ma – e lo diciamo con le dovute cautele – in qualche modo riesce a richiamare i lontani echi della screwball comedy anni ’30, quei duetti scoppiettanti tra Kathrine Hapburne e Cary Grant che hanno fatto la storia del cinema.