Niente di nuovo sul fronte occidentale: recensione del film Netflix

Disponibile in streaming dal 28 ottobre 2022 su Netflix.

Crediti - Reiner Bajo

Tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore tedesco Erich Paul Remark, Niente di nuovo sul fronte occidentale (Im Westen nichts Neues) è una pellicola drammatica, di guerra, diretta dal regista Edward Berger (Patrick Melrose, Deutschland 83). Il film, prodotto da Stati Uniti e Germania, è la terza trasposizione cinematografica della storia. La prima risale al 1930, diretta da Lewis Milestone, e la seconda, diretta da Delbert Mann, è del 1979.

 

Inoltre, Niente di nuovo sul fronte occidentale è stato selezionato per rappresentare la Germania agli Oscar 2023 nella categoria miglior film straniero. E’ stato compreso nella più recente short list pubblicata dall’Academy. La pellicola ha ottenuto una candidatura ai Golden Globe 2023 e ben 14 nomination ai BAFTA 2023. Nel cast ritroviamo sia figure già affermate nel cinema internazionale, come Daniel Brühl (il soldato di prima classe Frederick Zoller in Bastardi senza gloria), sia figure emergenti, come l’austriaco Felix Kammerer.

Niente di nuovo sul fronte occidentale: dalla gloria alla distruzione

Partendo dalle ben note vicende della Prima guerra mondiale, Niente di nuovo sul fronte occidentale presenta questo capitolo di storia attraverso gli occhi dei soldati, in particolare attraverso Paul Bäumer (Felix Kammerer). Il ragazzo, appena diciassettenne, viene convinto dai tre amici, Albert, Franz e Ludwig, a partire verso il fronte per combattere gloriosamente per la propria patria, andando anche contro il volere dei genitori. I giovani tedeschi sono convinti ad arruolarsi grazie a vaneggiamenti di imprese eroiche: combattere il nemico, avanzare e conquistare fino a raggiungere Parigi in poche settimane.

Già dai primi giorni nel fronte occidentale la guerra si mostra ai nuovi soldati per quello che è: morte e distruzione. La vita nelle trincee finisce per avere ben poco di eroico, tra il freddo, il fango ed il terrore perenne. Paul resiste al logoramento della guerra grazie all’appoggio di Kat, un soldato più ansiano. Nei periodi trascorsi fuori dalle trincee i due legano molto, insieme ad Albert, Franz e Tjaden, un altro veterano, sognano la loro vita dopo la fine del conflitto. Nel frattempo, l’ufficiale Matthias Erzberger (Daniel Bruhl) inizia le trattative con i comandanti alleati per porre fine alla violenza con un armistizio. Ma, mentre la pace tarda ad arrivare, la Grande Guerra continua a mietere le sue vittime.

Una bellissima rappresentazione di violenza

Prima della visione di Niente di nuovo sul fronte occidentale, è importante avvisare l’aspirante spettatore su ciò che andrà a guardare. Tutta la durata del film è costellata di scene di guerra particolarmente crude e violente, le quali potrebbero urtare la sensibilità anche di un pubblico adulto più suscettibile alla visione del sangue. Questo non è un aspetto prettamente negativo della pellicola, anzi contribuisce all’autenticità stessa della trasposizione.

Analizzando in maniera più tecnica Niente di nuovo sul fronte occidentale, si nota chiaramente una spiccata attenzione alla fotografia. Tutti i fotogrammi sono presentati allo spettatore con particolare chiarezza e nitidezza. Ciò contribuisce a rendere le scene di guerra ed i paesaggi di quieta devastazione sul campo di battaglia ancora più toccanti.

A questi si alternano riprese della natura boschiva innevata dell’Europa centrale, andando a rappresentare quasi come la natura in se si mantenesse ferma, estranea ai conflitti tra gli uomini. L’autenticità della rappresentazione è resa possibile anche dagli effetti speciali. Nel totale, Niente di nuovo sul fronte occidentale permette allo spettatore di calarsi interamente all’interno delle vicende. A questo proposito, non a caso il film ha ottenuto la nomination ai BAFTA anche nelle categorie miglior fotografia e migliori effetti speciali.

Crediti – Reiner Bajo

Altro fattore rilevante in Niente di nuovo sul fronte occidentale sono le performance degli attori, in particolare di Felix Kammerer e di Albrecht Schuch, il quale per l’interpretazione di Kat ha ottenuto la candidatura ai BAFTA per miglior attore non protagonista. La potenza e la precisione con cui il personaggio di Paul Bäumer sorprende ancora di più se si considera che questo è il primo ruolo di Kammerer per il grande schermo.

La guerra dei potenti combattuta dai soldati

In Niente di nuovo sul fronte occidentale viene presentato un parallelismo tra come la Grande guerra viene vissuta dai soldati e come viene vissuta dai potenti, da coloro che muovono solamente i fili della geopolitica europea lontano dai campi di battaglia. I soldati vengono mandati al fronte con il pretesto di difendere la propria patria. La realtà della Prima guerra mondiale, come di tutte le guerre internazionali, è che si combatte perché chi è al governo, chi ha il potere politico decide così.

Sotto questo aspetto, la situazione di soldati come Paul o Kat non è tanto diversa da quella dei soldati russi che attualmente combattono in Ucraina, molti costretti a combattere per la leva obbligatoria. Una scena iconica in Niente di nuovo sul fronte occidentale in cui è chiaramente esposta questa tematica è il momento in cui il generale Friedrichs osserva dallo sfarzo di una vasta tenuta i soldati tedeschi che muoiono al fronte per un attacco da lui ordinato. Ma la differenza tra i soldati ed i potenti si nota anche in tante altre piccole cose. Al generale ed all’ufficiale Erzerberger continua ad essere garantita la ricchezza nel cibo, la raffinatezza di porcellane e posate, mentre i soldati muoiono di fame.

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