Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, recensione del film di Glen Keane

Il film è disponibile sulla piattaforma Netflix dal 23 ottobre e rappresenta l'esordio al lungometraggio animato della leggenda dell'animazione Disney.

over the moon recensione

Dopo il delicato Duet e il premiato (con l’Oscar) Dear Basketball, a cui ha lavorato insieme al compianto campione Kobe Bryant, Glen Keane si cimenta finalmente nella regia del lungometraggio d’animazione, lui che ha passato la vita a ideare ed animare personaggi, contribuendo a costruire l’immaginario collettivo di intere generazioni. Dopo aver mosso i capelli della Sirenetta ed aver guidato i passi di Basil l’Investigatopo, Keane arriva a Netflix e firma la regia di Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, film d’animazione originale in arrivo il 23 ottobre sulla piattaforma.

 

La trama di Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria

Fei Fei ha la vita perfetta, ama ed è amata dai suoi genitori, passano le giornate a confezionare dolcetti di luna, mooncake, e la vita è perfetta così. La bambina cresce curiosa e coccolata, dall’affetto e dalle storie che le racconta la madre sulla Dea della Luna, Chang’e. Purtroppo la madre di Fei Fei muore, e lei e suo padre si fanno forza, riuscendo comunque a conquistarsi una piccola porzione di serenità. Fino a che l’uomo non decide di risposarsi. Ma il desiderio più che legittimo del padre non trova comprensione nella figlia, ai cui occhi si sta perpetrando un tradimento! Decide così di costruire un razzo per andare sulla luna, nella speranza di dimostrare a tutti che la Dea delle storie che le raccontava la madre esiste e di ricordare al padre l’amore che lui provava per lei e allontanare la nuova compagna. Il viaggio di Fei Fei si rivelerà molto più avventuroso e istruttivo di quanto lei stessa avrebbe mai immaginato e il ritorno sulla Terra avrà risultati altrettanto imprevisti.

Da una sceneggiatura di Audrey Wells, alla cui memoria è dedicato il film (la sceneggiatrice di The Hate U Give si è spenta nel 2018), Glen Keane realizza uno spettacolo visivo assolutamente magnifico, vivace e magico, al chiaro di luna che non è mai stato tanto romantico, almeno da lontano! Perché quando la guardi da vicino, la luna di Over the Moon è uno spettacolo pop, frizzante e luminoso, come la sua Dea, l’irresistibile Chang’e. Il film è un viaggio nella cultura familiare cinese, intrisa di riti e tradizioni, ma anche di problemi e dinamiche che sono comuni a tutte le famiglie in tutte le parti del mondo, ma su questo sfondo si stagliano le figure principali di Fei Fei e Chang’e, due donne, due caratteri, due mondi che si intrecciano e scoprono le loro similitudini attraverso il mezzo del viaggio e della scoperta.

Over the Moon, un’avventura per scoprire se stessi

Over the Moon è anche un viaggio musicale che tocca diversi generi e avvicina il film alla migliore tradizione Disney, non a caso Keane è un veterano della Casa di Topolino che si è lanciato in quest’avventura con Netflix portando con sé tutto il suo bagaglio di esperienza e collaborando con nuovi visionari talenti che hanno arricchito il suo linguaggio. Nei tratti, nei movimenti, nelle linee morbide si intercetta lo stile d’animazione di Keane, nello humor e nello spessore degli argomenti trattati si riconosce invece lo stile di Wells, sceneggiatrice puntuale, sempre attenta al racconto delle diversità che si incrociano.

Ricco di stimoli visivi, debitore all’iconografia orientale, Over the Moon racconta l’amore nelle sue declinazioni, racconta l’elaborazione del lutto e della perdita, ma racconta anche l’avventura, la determinazione, la spensieratezza, la capacità di lottare per ciò in cui si crede e il coraggio di abbracciare il cambiamento, anche quando fa paura e rappresenta un salto nell’ignoto.

Glen Keane: intervista al regista di Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
over-the-moon-glen-keaneRicco di stimoli visivi, debitore all’iconografia orientale, Over the Moon racconta l’amore nelle sue declinazioni, racconta l’elaborazione del lutto e della pardita, ma racconta anche l’avventura, la determinazione, la spensieratezza, la capacità di lottare per ciò in cui si crede e il coraggio di abbracciare il cambiamento, anche quando fa paura e rappresenta un salto nell’ignoto.