Qualcosa di straordinario: recensione del film

Qualcosa di straordinario

Arriva al cinema Qualcosa di straordinario distribuito da Universal Pictures e con protagonisti nel cast e Drew Barrymore e John Krasinski.

 

In Qualcosa di straordinario nel 1988 tre balene grigie, durante la loro migrazione annuale, si ritrovarono intrappolate sotto il ghiaccio del Circolo Polare Artico, precisamente a Barrow, una piccola cittadina dell’Alaska. La famiglia di balene riusciva a respirare a fatica grazie ad un piccolo foro, che, però, minacciava di essere coperto dal ghiaccio da un momento all’altro. Un anno prima della caduta del muro di Berlino, in piena guerra fredda, USA e URSS si unirono in una missione di salvataggio che ha dell’incredibile. Questa la vicenda realmente accaduta su cui si basa il film di Ken Kwapis, regista del recente successo La verità è che non gli piaci abbastanza.

Drew Barrymore è Rachel Kramer, il membro di Greenpeace che si batte affinché il caso delle balene venga posto all’attenzione della stampa e dello Stato e si reca sul posto, divenendo parte attiva e fondamentale della battaglia per la vita della famiglia di cetacei, che diverranno un vero e proprio affare di Stato. Una storia piena di paradossi, basti pensare al fatto che i membri  della tribù Iñupiat, che basa la propria sopravvivenza sulla caccia delle balene, sono i primi ad impegnare i propri sforzi nella missione. Una vera e propria favola: davanti ad una famiglia in pericolo (le balene sono affettuosamente rinominate Wilma, Fred e Bamm-Bamm, come i celeberrimi Flinstones), anche le due superpotenze in guerra riscoprono il proprio lato umano, dimenticando i dissapori è veramente qualcosa di straordinario.

Tuttavia, Kwapis non è così melenso: per amor di realtà accenna neanche troppo velatamente agli interessi nascosti dietro l’apparente atto di bontà gratuita. Ed ecco che vediamo la strumentalizzazione spietata della vicenda da parte di chi vuole fare carriera nel mondo giornalistico, da parte degli Americani, che hanno l’occasione di riconfermare la loro fama di “popolo buono” e, ancora, l’interesse dei Sovietici ad intervenire nella missione, e rivestire il ruolo inusuale degli eroi salvatori.

In questi giochi di potere l’unica che sembra animata davvero da amore disinteressato per gli animali è Rachel Kramer, che si dimostra molto abile nell’approfittare del caso mediatico scoppiato attorno alla vicenda e ottiene importanti concessioni dalla superpotenza americana. Non mancano le storie d’amore nate sul “campo”, come quella davvero curiosa tra il comandate della Guardia Nazionale e l’Assistente Esecutivo presidenziale e quella tra Rachel, leader di Greenpeace e Adam (John Krasinski), il giornalista che ha scoperto le balene intrappolate.

Questi gli elementi che rendono leggermente più interessante una storia che ha indubbiamente dell’incredibile, ma che, cinematograficamente parlando, non è poi così accattivante. Non aiuta per niente il ritmo lento del film che rischia più volte di far calare l’attenzione dello spettatore. Una storia spettacolare e commovente, ma che, trasposta sul grande schermo, non dimostra alcun pregio cinematografico, se non la grande abilità tecnica nel ricostruire i modelli incredibilmente verosimili delle maestose balene e la loro “prigione di ghiaccio”. Qualcosa di straordinario, distribuito dalla Universal Pictures, sarà nelle sale a partire dal 24 febbraio 2012.

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