Quando C’era Berlinguer

L’11 giugno 1984 moriva Enrico Berlinguer. A trent’anni di distanza Walter Veltroni rende omaggio allo storico segretario del PCI con il docu-film Quando c’era Berlinguer, prodotto da Sky in collaborazione con Palomar, che raccoglie testimonianze, video e immagini di quello che è stato uno dei personaggi più importanti e amati della politica italiana.

 

Chi è Enrico Berlinguer? Le risposte della gente comune aprono e giustificano l’opera prima da regista di Veltroni, dedicata all’ex leader comunista, il cui ricordo si rivela una vecchia polaroid, tristemente sbiadita dal tempo. Un presente, vuoto e in bianco e nero, nel campo lunghissimo su Piazza San Giovanni, che muta, in un repentino flashback, nella moltitudine rossa giunta a commemorare Berlinguer il giorno dei suoi funerali. Significativo ossimoro visivo e cromatico, tra modernità e passato. Questa una delle immagini più suggestive del documentario che omaggia la figura di Enrico Berlinguer, in un collage di filmati privati, trasmissioni televisive, tribune politiche, comizi, telegiornali.

Quando C’era Berlinguer, il film

Non è la biografia completa che interessa mostrare, ma l’uomo e il leader di partito, attraverso i passaggi più importanti della sua politica. Dal colpo di stato in Cile del 1973, che segnerà profondamente le scelte del PCI, al compromesso storico prima dell’omicidio Moro, momento spartiacque della politica riformista di Berlinguer, fino al tragico comizio di Padova. Il regista non si nasconde mostrandosi in prima persona testimone degli avvenimenti e narratore. Sua la voce fuoricampo e le interviste a figure istituzionali come Giorgio Napolitano e Michail Gorbačëv, i cui interventi si accompagnano, tra gli altri, a quelli di Bianca Berlinguer, del capo scorta Alberto Menichelli, passando dal fondatore delle BR Franceschini, a Eugenio Scalfari e Jovanotti. Impreziosiscono l’opera Toni Servillo e Sergio Rubini, le cui voci sostituiscono quelle di Berlinguer e Pasolini, oltre al brano inedito di Gino Paoli “Un Addio”. Veltroni miscela in modo sapiente elementi di puro documentarismo con spezzoni più leggeri e comici di film e trasmissioni, collocati opportunamente a legare sequenze successive, con lo scopo di abbassare il tono di un documentario che le quasi due ore di durata potevano rendere poco digeribile.

Quando c’era Berlinguer si apre con i sorrisi e si chiude con momenti di commozione autentica. Walter Veltroni, all’esordio dietro la macchina da presa, riesce a tratteggiare un ritratto appassionato e storicamente corretto del segretario comunista, senza scadere nella facile retorica. Il risultato è un documentario ben riuscito e toccante, sicuramente aiutato da una personalità come quella di Enrico Berlinguer, il cui ricordo emozionerà i nostalgici, ma anche i giovani pronti ad approfondirne la figura.

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