Safe House – Nessuno è al sicuro: recensione del film

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Arriva al cinema distribuito da Universal Pictures, Safe House – Nessuno è al sicuro l’action movie diretto da Daniel Espinosa, con protagonisti Ryan Reynolds e Denzel Washington.  Matt Weston è un giovane agente CIA, vorrebbe far carriera, vedere un po’ d’azione, giocare allo 007. Invece suo malgrado è confinato in una safe house, un’abitazione blindata in cui dovrebbero essere ‘ospiti’ i super criminali sorvegliati dall’agenzia. Tuttavia la sua safe house è vuota da 12 mesi e lui smania per un po’ d’azione.

 
 

In Safe House – Nessuno è al sicuro Tobin Frost è un ex agente CIA, uno che ha riscritto i termini degli interrogatori all’interno dell’agenzia, che è diventato leggenda prima come agente scelto, poi come traditore e venditore di informazioni riservate. Tobin si consegna e viene collocato nella di Matt per essere ‘interrogato’. Ma qualcosa va storto e il novellino Matt si trova a dover ‘badare’ al veterano Tobin fino al recupero previsto solo dopo 18 ore. Neanche a dirlo Frost non è un docile agnellino, e così trascina Weston in un folle inseguimento a colpi di pistola, sul filo del miracolo balistico attraverso una Città del Capo, assolata, umida e caotica.

Safe House – Nessuno è al sicuro, il film

Safe Huose – nessuno è al sicuro vede l’esordio hollywoodiano di Daniel Espinoza che fa un’ottima figura raccontando la storia con grande personalità, privilegiando la macchina a mano e i primissimi piani di due protagonisti sudati stanchi e insanguinati. Se da un lato Denzel Washington rientra nella definizione di ‘bravissimo’, la vera sorpresa è quella che ci fa Ryan Reynolds. Dimenticate le espressioni attonite e fisse di Lanterna Verde, perché qui il giovane attore ha trovato il suo posto sul set, ha trovato il personaggio e sicuramente ha offerto la sua migliore performance ad oggi. Sarà merito compagni di set di così alto livello? Accanto a Washington nel film compaiono anche Vera Farmiga, ormai fossilizzata in ruoli in divisa, Brendan Gleeson, il bravissimo attore irlandese sempre più presente sugli schermi, Sam Shepard in tutta la sua storica mole cinematografica.

Gran parte del lavoro d’atmosfera di questo action tachicardico è da attribuire al direttore della fotografia, Oliver Wood, che ne sa qualcosa di agenti in fuga dal momento che ha collaborato alla trilogia di Bourne. A metà film la trama vira verso il classico tema del tradimento, della fedeltà ad una causa e dell’inquietante mondo dello spionaggio internazionale. Nulla di più ritrito ma allo stesso tempo nulla di più adatto per tenere l’attenzione alta: scoprire chi ha tradito chi e soprattutto fino a che punto si può considerare tradimento quello che viene fatto ai danni di altri traditori. La questione, che alla fine determina un finale alla The Departed, porta a giusto compimento la parabola ascendente del protagonista, che probabilmente nella vita reale sarebbe sprofondato. Safe House – Nessuno è al sicuro si rivela un prodotto sopra la media, ben interpretato, ben scritto ma soprattutto ben girato da un’esordiente a Hollywood che farà (lo speriamo) ancora parlare di sé.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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