Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma: recensione

La minaccia fantasma

Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma è il film del 1999 diretto da George Lucas  con protagonisti un cast d’eccezione composto da Liam Neeson, Ewan McGregor, Jake Lloyd, Natalie Portman, Pernilla August, Frank Oz, Ian McDiarmid, Ray Park, Hugh Quarshie, Ahmed Best, Anthony Daniels, Kenny Baker, Brian Blessed, Keira Knightley, Oliver Ford Davies, Samuel L. Jackson, Terence Stamp.

 

Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, la trama

Trama: Un futuro fantascientifico, in cui l’intera Galassia è governata dalla Repubblica Galattica. Il Governo si trova però di fronte ad una preoccupante crisi, a causa delle tassazioni da poco introdotte sulle rotte commerciali, cui si oppone la Federazione dei Mercanti, guidata dal vicerè Nute Gunray, che organizza un blocco schierando le sue navi da guerra intorno al pianeta Naboo. Toccherà a due cavalieri Jedi, il maestro Qui-Gon Jinn e il suo padawan Obi Wan-Kenobi, negoziare con i ribelli. ù

Li attende però una trappola, organizzata dal Sith Dart Sidious, il vero burattinaio della Federazione dei Mercanti, che li costringe a fuggire, portando con sé la regina di Naboo, e a nascondersi sul piccolo pianeta di Tatooine. Qui incontreranno il giovane Anakin Skywalker, bambino dalle straordinarie qualità, il cui aiuto risulterà prezioso, riconosciuto da Qui-Gon Jinn come il prescelto, colui che riporterà equilibrio nella forza. La crisi metterà scompiglio all’interno della Repubblica, fra trame di potere del Senatore Palpatine, deciso a diventare il nuovo Cancelliere, e la volontà della regina Amidala di riconquistare Naboo e liberare la sua gente.

Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, il film

La minaccia fantasmaAnalisi: L’universo di Star Wars, fermatosi al 1983 (anno di uscita de Il ritorno dello Jedi) riportato in vita da George Lucas. Basterebbe questo per spiegare quanto La Minaccia Fantasma rappresenti. Il prosieguo (anzi il prologo) della saga fantascientifica probabilmente più celebre e riuscita di sempre.

Lo spettatore capisce fin dai primi istanti dove si trova. Musica e introduzione (“A long time ago, in a galaxy far far away…”) sono inconfondibili, un teletrasporto nel mondo di Star Wars. George Lucas riprende il filo delle sue fantasticherie fantascientifiche per raccontarci gli avvenimenti precedenti alla trilogia classica, consapevole che questa volta ha la tecnologia dalla sua parte. Un alleato prezioso, protagonista assoluto della pellicola, carica di effetti speciali all’altezza dei grandi sci-fi, pronti a mostrare tutto quello che il visionario regista ha in mente. Lucas crea scene che vent’anni prima sarebbero state impossibili da realizzare, come la corsa degli sgusci e le spettacolari battaglie in campo aperto, nella trilogia classica spesso rinchiuse in ambienti interni e con un numero relativamente basso di contenders.

La tecnologia digitale prende però a tratti il sopravvento, a scapito della trama, che dopo l’incipit condito di battaglie e spade laser, si sgonfia in una parte centrale fin troppo prolissa, in cui l’unico sfizio adrenalinico è la citata corsa di sgusci, ben realizzata ma il cui esito sembra fin da subito scontato. Il ritmo torna ad accelerare nel finale, con lo scontro tra i due Jedi e Darth Maul, assolutamente spettacolare. Lucas concede inoltre poca attenzione al rapporto tra i personaggi e ai dialoghi, spesso banali e scarsamente incisivi.

I protagonisti non hanno assolutamente il carisma dei vecchi personaggi, da Han Solo a Luke Skywalker, tuttavia sono ben interpretati, in particolar modo buone le prove di Liam Neeson ed Ewan Mcgregor, nei panni dei due Jedi. Qui-Gon Jinn soprattutto è un character che funziona, probabilmente il Jedi più particolare mai costruito, saggio, affascinante, ma allo stesso tempo ribelle, irriverente con diplomazia nei confronti del Consiglio, con cui è spesso in contrasto. Il personaggio più criticabile è invece quello di Jar-Jar Binks, realizzato in computer grafica, alieno Gungam dallo strano accento, pensato forse per attrarre il pubblico più giovane, ma le cui bizzarie sembrano spesso fuori luogo. Per i fan di vecchia data Lucas crea invece una tela di riferimenti ai film precedenti, ripresentando volti noti come Yoda, Jabba e la coppia di robot R2-D2 e C3PO.

Un film che è l’anello di congiunzione tra le due trilogie, graficamente godibile, scorrevole, ma non privo di difetti. La Minaccia Fantasma ha però l’enorme merito di riportare in auge una saga fantascientifica che era stata leggermente accantonata, smuovendo anche un mercato promozionale che con i primi episodi aveva avuto un successo planetario, tra gadget, action figures, pubblicità, formando una nuova generazione di fan. Una pellicola cui manca qualcosa, ma sicuramente non la capacità di intrattenere.

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