Taxi Monamour: recensione del film di Ciro De Caro – Venezia 81

Il racconto di due solitudini femminili presentato nell'ambito delle Giornate degli Autori

-

Alla 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma, Caterina Carone aveva incantato il pubblico con I limoni d’inverno, una delicata riflessione su due solitudini che ritrovano la gioia di vivere l’una nell’altra. Un tema simile è al centro di Taxi Monamour di Ciro De Caro, presentato alla 21esima edizione delle Giornate degli Autori durante la Mostra del Cinema di Venezia. Questa volta, però, sono due donne a dominare la scena: Anna e Nadiya, interpretate rispettivamente da Rosa Palasciano, qui anche in veste di sceneggiatrice, e Yeva Sai, nota per il ruolo di Alina in Mare Fuori. Il film, distribuito da Adler Entertainment, ha debuttato nelle sale il 4 settembre.

 
 

Taxi Monamour, la trama

Anna e Nadiya sembrano due persone diverse, ma in realtà entrambe condividono la stessa solitudine e un dolore enorme. Anna è provata dalla sua malattia, che non ha svelato alla sua famiglia con la quale ha un rapporto conflittuale, mentre Nadiya è stanca di vivere in Italia e vorrebbe tornare in Ucraina, da cui era fuggita a causa della guerra. Il loro incontro sarà un toccasana per le loro vite in disequilibrio: condividendo momenti di spensieratezza, le due donne si lasciano andare a parentesi di leggerezza e libertà, che le aiuta ad affrontare meglio il loro complesso percorso. La meraviglia di un’amicizia reale, che non ha interessi come quella delle due protagoniste, è che può alleggerirti il pesante carico e renderti, per un attimo, felice.

Taxi Monamour

Due solitudini che si incontrano

Come ha spiegato la stessa Palasciano, Taxi Monamour è nato da un’immagine potente: due donne sedute su una spiaggia in inverno, osservando il mare. Un frammento di quotidianità intriso di malinconia, stemperato però da momenti di leggerezza e intimità. Non c’era bisogno di molte parole, perché la loro semplice presenza l’una accanto all’altra era già carica di significato. Questo istante è stato trasformato da De Caro in un film delicato e poetico, costruito sulle spalle di due personaggi femminili che colpiscono per la loro intensità e autenticità. Anna e Nadiya portano con sé ferite profonde: la malattia da un lato, la guerra dall’altro. Il loro incontro non mira a “salvarsi” a vicenda, ma piuttosto ad alleviare il dolore delle loro ferite in modo assolutamente dolce. La loro relazione non è una cura, ma una tregua emotiva, un sollievo nato dalla compagnia e dalla solidarietà femminile, che innesca in loro un senso di libertà.

La macchina da presa si avvicina alle protagoniste con delicatezza, costruendo un racconto visivo che esplora la bellezza della complicità e del supporto reciproco. Anna e Nadiya sono seguite con affetto e rispetto: il regista ha infatti saputo catturare l’intimità di un’amicizia che si nutre di sincerità e supporto reciproco, senza mai esagerare. La sua capacità di immortalare momenti di connessione vera tra le due donne diventa così il cuore pulsante di un film che celebra la forza di un legame nato dalla condivisione delle proprie fragilità. Le interpretazioni di Rosa Palasciano e Yeva Sai sono commoventi e ben eseguite, dimostrando di avere quella chimica necessaria che dona al film la sua forza emotiva. Entrambe le attrici offrono performance toccanti, in grado di trasmettere la complessità dei loro personaggi senza mai cadere nel sentimentalismo. Ed è soprattutto grazie a questo che Taxi Monamour riesce a coinvolgere totalmente lo spettatore, lasciandolo non indifferente una volta sopraggiunti i titoli di coda.

Taxi Monamour
3.5

Sommario

Le interpretazioni di Rosa Palasciano e Yeva Sai sono commoventi e ben eseguite, dimostrando di avere quella chimica necessaria che dona al film la sua forza emotiva. Entrambe le attrici offrono performance toccanti, in grado di trasmettere la complessità dei loro personaggi senza mai cadere nel sentimentalismo.

Valeria Maiolino
Valeria Maiolino
Classe 1996. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza, con una tesi su Judy Garland e il cinema classico americano. Articolista su Edipress Srl, per Auto.it, InMoto.it, Corriere dello Sport e Tutto Sport. Approda su Cinefilos.it per continuare la sua carriera nel mondo del cinema e del giornalismo, dove attualmente ricopre il ruolo di redattrice. Nel 2021 pubblica il suo primo libro “Quello che mi lasci di te” e l’anno dopo esce il suo secondo romanzo con la Casa Editrice Another Coffee Stories, “Al di là del mare”.

ALTRE STORIE