The Beatles – Get Back, recensione del docu-film di Peter Jackson

La docu-serie in tre episodi sarà completamente disponibile su Disney+

The Beatles - Get Back

Il primo episodio è già disponibile su Disney+, mentre bisognerà aspettare il 26 e 27 novembre per vedere la completa docu-serie The Beatles – Get Back, la titanica impresa di Peter Jackson che, a partire da 60 ore di video e 150 di audio ha riassunto e raccontato in un flusso narrativo coerente la sessione di registrazione di Let it be negli studi di Twickenham che i Fab Four hanno fatto nel 1969. Video e audio già trasformati in un film, Let It Be – Un giorno con i Beatles, ma che adesso trovano nuova vita e vengono completamente alla luce, dopo 50 anni chiusi in un cassetto. E chi meglio di Peter Jackson poteva dar forma a questa mole di materiale? Lui che del lavoro a trilogie lunghissime e impegnative ne ha fatto una vera e propria carriera? Dopo 4 anni di lavoro, il risultato è un documento emozionante, un vero e proprio regalo per i fan della band.

 

150 ore di audio e 60 ore di video

A due anni dal loro ultimo live, John, Paul, George e Ringo si riuniscono per realizzare Let It Be in quella che, secondo le cronache dell’epoca, non era proprio un atmosfera rilassata. Ed in effetti fa impressione vedere Harrison che lascia le prove, le discussioni, i problemi che vengono fuori e i nervi a fior di pelle anche a causa dei tempi stretti (un intero album in poco più di 20 giorni). Una pressione che sembra sparire quando, apparentemente dal nulla, si mettono insieme gli accordi di questa o di quella canzone, come quando Paul improvvisa il nucleo di quella he diventerà Get Back, di fronte agli altri. 

E tutto è stato registrato meticolosamente all’epoca da Michael Lindsay-Hogg al quale è stato dato campo libero durante le prove, ma che per fortuna ha disatteso gli “ordini” di non riprendere questo o quel momento. Proprio per questo la quantità di audio è così superiore a quella del video, perché Lindsay-Hogg ha spesso lasciato accesi i registratori spegnendo le camere e permettendo a stralci di conversazioni, anche molto personali, di arrivare fino a noi. E tutto questo materiale è stato restaurato, ricostruito, ripulito da Peter Jackson che è riuscito a rendere quella documentazione informe e confusa un racconto ordinato, ma anche potente, emotivo, emozionante. 

The Beatles – Get Back è una ri-narrazione del mito

Dicevamo delle liti, ma quello che emerge dal film, prima di ogni cosa, è la magia, l’incredibile talento di queste quattro rockstar che, messi gli uni di fronte agli altri, con i loro strumenti tra le mani, non erano molto diversi dai ragazzini che suonavano insieme e si facevano chiamare con un altro nome. Il racconto dei Beatles che esce fuori da The Beatles – Get Back è di un’autenticità insperata, ci mette di fronte alla ri-narrazione del mito e lo fa attraverso l’occhio di Jackson: paziente, meticoloso, preciso e evidentemente appassionato del materiale che ha maneggiato e montato insieme a Jabez Olssen.

Un regalo ai fan dei Beatles

Le infinite ore di prove, gli accordi, le discussioni, ma anche i litri di tè, la birra, Yoko e Maureen, Billy Preston, momenti di pausa che aiutavano a distendere e a concentrarsi, John in ritardo, le risate. The Beatles – Get Back è un documento prezioso, un regalo dei Beatles e di Peter Jackson ai fan, ma forse anche alla band stessa che, stando alle testimonianze, si è rivista e riconsiderata, come ha affermato lo stesso Paul McCartney, che ha dichiarato “è un ritratto molto accurato di come eravamo allora”, e in questa dichiarazione risiede la vittoria di Jackson e l’autenticità del regalo che viene fatto al pubblico di fan che dopo 50 anni continuano ad emozionarsi sulle note dei quattro ragazzi di Liverpool. 

Guarda il trailer di The Beatles – Get Back

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