The Last Song – recensione del film con Miley Cyrus

The Last Song

Da un libro di Nicholas Sparks, arriva al cinema The Last Song, con protagonista la giovanissima e già milionaria Miley Cyrus che sveste i panni di Hanna Montana e si cimenta nel suo primo ruolo drammatico.

 

I film che raccontano storie di Sparks sono in qualche modo telefonati, in quanto lo scrittore si è fatto strada nel mondo dell’editoria facendo piangere milioni di lettrici, per lo più donne, per lo più trentenni con qualche insoddisfazione nella propria vita sentimentale.

Ance questo film infatti si presenta estremamente prevedibile per quello che riguarda la trama, decisamente melenso nella scrittura e sicuramente realizzato con i migliori mezzi e il minimo contenuto.

The Last Song – recensione del film con Miley Cyrus

La giovane Cyrus che, come già detto, per la prima volta si approccia al dramma, appare sicuramente contratta in un ruolo che stona con le sue corde. Non che sia eccessivamente malvagia ma è evidente che la sua famosissima Montana le riesce meglio, il tutto motivato anche dal fatto che il punto forte di Miley è innegabilmente la voce, che qui non viene messa (ovviamente) particolarmente in luce, se non per la canzone finale.

Di contrasto alla narrazione, lascia senza fiato il paesaggio marino naturale che il film presenta, vuoi per la fotografia impeccabile, vuoi per la regia sicuramente efficace.  Un film che tecnicamente, com’è ormai ovvio, utilizza il massimo con il miglior risultato ma che lascia un terribile vuoto contenutistico ed una banalità disarmante, dedicato ad un pubblico preferibilmente adolescenziale, in quanto rispecchia gli standard estetici e quasi mitici di bellezza oltre oceanica che hanno tanta presa sul giovane pubblico italiano.

A Roma, nell’ambito degli eventi di Aspettando il Festival (di Roma ovviamente), il film è stato proiettato alla scuole superiori alla presenza della giuria di ragazzi di Alice nella città.

The Last Song uscirà al cinema il 30 aprile.

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