The Predator: recensione del film di Shane Black

the predator

L’11 ottobre uscirà The Predator, il quarto capitolo ufficiale della saga omonima dedicata ai mostruosi alieni. Punta subito il dito questo nuovo film, specificando più volte che la definizione “predatore” è di per sé un grosso spoiler dell’intera storia. Predatore è colui che caccia per diletto, non per necessità. Con questa specifica il personaggio della biologa Casey Bracket (Olivia Munn) ci introduce allo studio di questo “beautiful motherfucker” (cit.) di alieno.

 

In The Predator  un Predator atterrato sulla Terra è stato infatti catturato dal governo degli Stati Uniti, incatenato e quindi vivisezionato in un laboratorio sotterraneo. Ma le analoghe precedenti situazioni viste in tanti film sembrano non aver insegnato nulla, e come è prevedibile la creatura fugge dal laboratorio, non prima di aver fatto fuori tutti. Il film allora sceglie di concentrarsi sulla particolare alleanza tra la Dottoressa Bracket e il gruppo di ex-militari alienati capeggiati dal tiratore scelto Quinn McKenna (Boyd Holbrook). Il clima è leggero, nulla a che vedere con il capostipite della serie, quel Predator del 1987 che metteva in scena uno Schwarzenegger serissimo e armato fino ai denti.

Nonostante sia stato concepito come un sequel, questo The Predator sembra dimenticarsi molti elementi essenziali, a partire da un protagonista che catturi realmente lo schermo e l’azione. E pure le trovate che potevano essere buone, come la scena della notte di Halloween, vengono abbandonate senza essere sfruttate al meglio, indulgendo invece in una comicità facilona che non giova alla godibilità del film.

Le premesse c’erano tutte, a partire dalla regia affidata a quel Shane Black che aveva preso parte al cast del Predator originale (dove interpretava Hawkins) e che oggi è conosciuto per aver diretto lavori molto amati come The Nice Guys. Lo scontro finale nel bosco è una citazione/omaggio al primo Predator, ma non basta per riecheggiarne le atmosfere particolari che univano perfettamente il genere dei film di guerra con quello della fantascienza.

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