Al cinema dal 17 novembre, ecco la
recensione di Ti amo presidente, diretto da
Richard Tanne e interpretato
da Parker Sawyers e Tika
Sumpter.
Chicago, estate del 1989. Il giovane
Barack (Parker Sawyers), affascinante, ammaliante
e spavaldo, è uno stagista presso un importante studio legale della
città; qui lavora Michelle Robinson (Tika
Sumpter), sua tutor e responsabile. Per l’ardito Barack
riuscire a strappare un appuntamento alla bella Michelle diventa
quasi un’ossessione, ed è solo con un piccolo inganno che
raggiungerà il suo scopo. Un intero pomeriggio passato a
chiaccherare, conoscersi, avvicinarsi nonostante le forti
resistenze di Michelle, resistenze che non potranno nulla contro il
fascino di quel ragazzo intelligente, impegnato e sensibile. Una
mostra d’arte afro-americana, un incontro nella vecchia
associazione nel ghetto di Barack, una birra al pub ed infine
Spike Lee con il suo splendido Fa la cosa
giusta, una giornata lunga e non priva di aspri confronti
che però Michelle e Barack non dimenticheranno mai.
Ti amo presidente
recensione
Richard Tanne
dirige questo romantico film che racconta il primo appuntamento tra
il futuro primo presidente di colore degli Stati Uniti e la sua
futura moglie Michelle. Ti amo presidente racconta
quella lunga giornata in cui il giovane Obama tentò in tutti i modi
di conquistare il cuore della bella ma severa Michelle, sua
superiore e che per nulla al mondo avrebbe voluto iniziare una
relazione con un collega, per giunta alle sue dipendenze. Un film
che, con molto garbo e delicatezza, cerca di farci conoscere meglio
coloro che saranno destinati a diventare la coppia più famosa ed
importante degli ultimi dieci anni. Un lento percorso fatto di
lunghe conversazioni e scontri anche accesi tra due persone che non
si intesero immediatamente ma che dovettero conoscersi a fondo
prima di cedere uno tra le braccia dell’altro. In realtà il film si
incentra sull’estenuante corteggiamento del giovane Barack verso
quella ragazza chiusa, seria e poco disposta ad aprirsi agli altri
oltre che a se stessa. Un film che, nel contempo, tratteggia con
molta cura i contorni di queste due personalità forti e
determinate, evidenziandone quei pregi che il mondo avrà modo di
apprezzare…chi più chi meno, ma anche svelandone, se non i difetti,
le debolezze come il tormentato ricordo che il futuro presidente
conservava del padre. Due interpreti bravi e convincenti,
straordinariamente somiglianti con i veri protagonisti della
storia, soprattutto Parker Sawyer, dialoghi un po’
troppo impostati e patinati per una sceneggiatura che alla lunga
risulta eccessivamente didascalica e monocorde.
Nei giorni dell’elezione del nuovo
presidente americano, del passaggio di consegne tra il passato,
chiamato Obama ed il futuro, cosparso di nubi e incertezza, non si
sentiva il bisogno di un film così apertamente ruffiano per
avvertire già la mancanza di un presidente che volente o nolente ha
fatto la storia degli Stati Uniti…e non solo.
Sommario
Nei giorni dell'elezione del
nuovo presidente americano, del passaggio di consegne tra il
passato, chiamato Obama ed il futuro, cosparso di nubi e
incertezza, non si sentiva il bisogno di un film così apertamente
ruffiano per avvertire già la mancanza di un presidente che volente
o nolente ha fatto la storia degli Stati Uniti...e non solo.
Nei giorni dell'elezione del
nuovo presidente americano, del passaggio di consegne tra il
passato, chiamato Obama ed il futuro, cosparso di nubi e
incertezza, non si sentiva il bisogno di un film così apertamente
ruffiano per avvertire già la mancanza di un presidente che volente
o nolente ha fatto la storia degli Stati Uniti...e non
solo.Ti
amo presidente recensione del film su Barack e
Michelle