we can be heroes recensione

Non esiste giorno migliore di quello di Natale per debuttare con un film per famiglie, e Netflix lo sa bene, tanto che quest’anno, ha unito i buoni sentimenti, l’avventura e il divertimento, con un occhio di riguardo ai più piccoli, per mettere a disposizione dei suoi abbonati, proprio il 25 dicembre, We can be heroes, il nuovo film originale della piattaforma, scritto e diretto da Robert Rodriguez.

 

Sequel diretto di Le avventure di Sharkboy e Lavagirl in 3-D, We can be heroes racconta della nuova generazione di eroi, i figli dei Super, che sono costretti a entrare in azione dopo che i loro genitori sono stati presi in ostaggio dagli alieni che minacciano la Terra.

We Can Be Heroes

We can be heroes è sequel ed erede di Spy Kids

La lezione di Spy Kids si sente forte e chiara, anche se questa volta Rodriguez contamina il suo mondo colorato di piccoli eroi con i superpoteri che hanno invaso cinema, tv, piattaforme e streaming, negli ultimi dieci anni. E così i figli delle spie diventano figli di supereroi alle prese con la pesante eredità dei genitori che, salvando il mondo, stabiliscono standard altissimi per i giovani protagonisti.

Sulla scia dei film tv prodotti in grande quantità da Disney Channel e ora da Disney+, Netflix conferma la sua intenzione di potenziare l’offerta per il pubblico più giovane, a partire dai prodotti di animazione, fino a film del genere che sono sicuramente un diversivo divertente per i più giovani e per un pomeriggio in famiglia.

I temi che il regista affronta sono tutti edificanti, dall’importanza di avere fiducia in se stessi, al valore del lavoro di squadra quando si è in difficoltà, fino alla consapevolezza delle proprie forze e alla fondamentale presa di coscienza del proprio ruolo all’interno di una comunità. La giovane protagonista, Missy (YaYa Gosselin), è infatti l’unica senza superpoteri, ma è anche l’unica in possesso di una capacità di leadership che dovrà imparare a gestire, per accettarsi e farsi accettare dagli altri. 

we can be heroes recensionePersonaggi edificanti ma divertenti

Numerosissime sono invece le trovate divertenti e gustose, che rendono la visione di We can be heroes gradevole anche per i più grandi, come la giovane eroina con una voce magica, A Cappella (Lotus Blossom) che non perde occasione per introdurre siparietti musicali, o la piccola Guppy (Vivian Blair) che va addirittura in modalità berserk quando perde il controllo, proprio lei che è il link con il film precedente, dal momento che è la figlia di Lavagirl e Sharkboy. Oltre a rappresentare un gruppo molto inclusivo, questi simpatici e svegli supereroi sono un gruppo davvero ben scritto e immaginato. Certo il film palesa una ingenuità disarmante, ma svolge egregiamente il suo compito di raccontare una storia edificante per tutti.

Arricchiscono il cast, oltre ai simpatici volti dei giovani protagonisti, anche nomi di prestigio e richiamo, come Pedro Pascal, Priyanka Chopra Jonas, Christian Slater e Boyd Holbrook.

Disponibile dal 25 dicembre sulla piattaforma, We can be heroes è un’avventura divertente per tutta la famiglia, perfetta per le vacanze di Natale casalinghe che si prospettano in questo 2020 disastroso.

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