L’incuria dell’uomo sta
provocando un progressivo inquinamento dell’Oceano Infinito,
mettendone a repentaglio l’eco-sistema. Nel caos che ne può
derivare il male è sempre pronto ad insinuarsi, ed il male è
impersonato dalle terribili sorelle Trix, perfide streghe e nemiche
giurate delle Winx. Le Trix vogliono il potere e per farlo decidono
di allearsi con la diabolica Politea e di liberare da un
precededente incantesimo Tritannus, pericoloso imperatore
dell’Oceano. Per riuscire nel loro piano è necessario rapire Sky,
giovane principe innamorato di Bloom. Riusciranno le nostre fatine
a impedire, per l’ennesima volta, che i perfidi disegni delle Trix
vadano a buon fine? E riuscirà Bloom a riabbracciare il suo
principe?
Winx club. Il mistero degli abissi è un film animato diretto e prodotto da Iginio Straffi che ha così voluto omaggiare il decennale dalla nascita del Winx Club. La storia vede come protagoniste le solite sei fatine ( Bloom, Stella, Flora, Aisha, Musa e Tecna ) che, impegnate a formare le nuove matricole della scuola di magia di Alfea, sono chiamate a fronteggiare vecchi e buovi nemici intenzionati a minacciare la tranquillità nella Dimensione Magica. Al di là dei loro poteri, e delle singole capacità di ognuna, la loro arma più importante rimarrà l’amicizia e l’unità indissolubile che le tiene insieme e con esse potranno fronteggiare nemici temibilissimi.
Una velata e appena accennata critica all’inquinamento umano e un forte messaggio di amicizia sono i temi portanti del film di Straffi, il quale vuole dimostrare come gelosie, invidie e soprattutto ingordigia non possano che portare a rovinosi risultati. Una storia semplice ma tutto sommato gradevole, con una sua struttura logica che fila e personaggi ben tratteggiati. I dialoghi forse un po’ frivoletti ma immaginiamo perfettamente adatti al pubblico di riferimento.
Ovviamente Winx Club. Il mistero degli abissi è un film per un pubblico ben preciso e definito, ossia le giovani, se non giovanissime fanciulle che da anni stravedono per queste stilosissime fatine molto glamour. Difficile capire i motivi di tanto successo ma considerata l’abissale distanza anagrafico-generazionale onestamente ci rinunciamo trovandolo un esercizio inutile e fatuo. Premesso quindi che il film dovrebbe soddisfare il palato del suo giovanissimo pubblico, ci permettiamo però una piccola critica forse un po’ moralistica: sarà così giusto ed educativo propinare alle nostre figlie modelli simili? Fisici al limite della magrezza ed un esasperante ricerca del glamour sono prototipi che potrebbero rivelarsi pericolosi.