“I sogni son desideri, di felicità”, cantava Cenerentola nel 1950 quando la casa di Topolino era già affermata. Wish, il nuovo film Disney dei registi Chris Buck (regista di Frozen – Il regno di ghiaccio e Frozen 2 – Il segreto di Arendelle) e Fawn Veerasunthorn (head of story di Raya e l’ultimo drago) ci mostra un altro lato dei desideri attraverso citazioni a uno stile visivo che ricorda i film del passato ma che parla al futuro, alle generazioni che verranno. Un connubio perfetto tra passato e presente che i due registi – appartenenti a due generazioni diverse – cercano di raccontare. Wish si sofferma molto sui tempi classici della filmografia Disney e lo fa omaggiando il suo creatore nell’anno del 100° anniversario dalla sua nascita e con una colonna sonora impreziosita con sette nuovissime canzoni scritte dalla cantautrice nominata ai Grammy, Julia Michaels, e dal produttore/autore/musicista premiato con il Grammy, Benjamin Rice.
Wish, la trama
Il nuovo film Walt Disney Animation Studios, Wish, ci porta nel regno di Rosas, dove Asha, una brillante sognatrice, esprime un desiderio così potente da invocare una forza cosmica: una piccola sfera di sconfinata energia chiamata Star. Insieme, Asha e Star affrontano un formidabile avversario – il sovrano di Rosas, Re Magnifico (un po’ di orwelliana memoria) – per salvare la sua comunità e dimostrare che, quando la volontà di un essere umano coraggioso si unisce alla magia delle stelle, possono accadere cose meravigliose. La combinazione tra elementi visivi senza tempo rende Wish un prodotto che celebra la speranza e la comunità costruita intorno al mondo fantastico di Topolino. La produzione del film, iniziata circa cinque anni fa, casualmente riesce ad arrivare nelle sale proprio l’anno del 100° anniversario.
Wish celebra i sogni e chi meglio della Walt Disney sa cosa significa tutto questo, ma allo stesso modo la pellicola di Buck mette in guardia i piccoli spettatori. Attenzione a chi affidiamo i nostri sogni perché potremmo volerli indietro perché semplicemente siamo cresciuti e non appartengono più. È quello che succede a Rosas: Asha vuole diventare l’apprendista strega di Re Magnifico e una volta avvicinata a lui scopre che in realtà il Re di Rosas non è come se lo aspettava. Il racconto di Wish parte da questo punto si svolta per raccontare la tenacia di Asha a non mollare e cercare di esaudire il suo più grande desiderio: regalare a suo nonno il sogno nel cassetto che ha custodito a 18 anni tra le mani di Magnifico. Un sogno come a tutti i giovani di quell’età: cercare di essere di ispirazione, di fare qualcosa di buono per la società.
Noi siamo stelle
Nonostante la storia sia poco originale e non aggiunga nulla alla filmografia, Wish porta sul grande schermo personaggi mai raccontati prima, con una consapevolezza diversa e adulta rispetto al passato. Sì, perché Wish non dimentica le sue radici e mentre i nostri protagonisti guardano le stelle affidandogli i desideri tutto rimane ben ancorato al terreno lì dove si radica la storia della Walt Disney Animation. Quello che rende questo ultimo film così speciale sono anche tutte le menzioni, riferimenti e easter egg ai classici del passato che vengono ricordati come una descrizione metacinematografica che collega le storie tutte insieme. Wish è tanto un film sull’eredità centenaria della Disney nel campo dell’animazione quanto la storia di una giovane donna che cerca di cambiare il mondo. Come una lettera d’amore la forza dei sogni e la tenacia di Asha la rendono un ottimo avversario per Magnifico, diventato ormai un dittatore che distrugge i sogni del suo popolo.
L’appello di Asha, che non smette di cantare anche di fronte all’ultimo attacco di Magnifico, genera una forza incredibile in tutto il popolo che finalmente si ribella al tiranno. Rosas è finalmente libera di vivere i suoi sogni, di infrangerli e crearne di nuovi senza un mago che tramuti tutto in una gara al più meritevole. Perché grazie ad Asha scopriamo che non ci sono sogni più meritevoli di altri ma solo occasioni che vale la pena vivere. “Dimentica il presente, e il sogno realtà diverrà“.