HomeTutto FilmRecensioniWoman Of: recensione del film di Malgorzata Szumowska e Michal Englert #Venezia80

Woman Of: recensione del film di Malgorzata Szumowska e Michal Englert #Venezia80

In concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, il film segue una storia privata e una pubblica e i loro cambiamenti nel tempo.

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Con il titolo originale di Kobieta Z, Malgorzata Szumowska e Michal Englert presentano il loro film in Concorso a Venezia 80. Una storia di accettazione e identificazione in tre atti, metaforici, dove la protagonista Aniela si mette a nudo. Woman Ofquesto il titolo internazionale, ripercorre quattro decenni di storia a partire da un momento molto particolare vissuto in Polonia durante la guerra. Un racconto ampio e commovente che ha richiesto molti anni di lavoro e di incontri con persone transgender.

Protagonista è Aniela (Małgorzata Hajewska-Krzysztofik), che ha vissuto per quasi la metà della sua vita come un uomo in una città di provincia e nel film compie il suo faticoso viaggio verso la libertà. Lo stesso viaggio e transizione che affronta diversi cambiamenti passando dal comunismo alla dipendenza dalla Russia alla libertà. La città diventa lo specchio di questi protagonisti in Woman Of, che sarà distribuito in Italia da I Wonder Pictures.

Woman Of, la trama

Ambientato nel contesto della trasformazione della Polonia dal comunismo al capitalismo, Woman Of ripercorre 45 anni di vita di Aniela Wesoły, che vive più della metà della sua vita adulta in una città polacca provinciale come uomo. Il viaggio di Aniela alla ricerca della libertà personale come donna trans rivela difficoltà nel matrimonio e nella genitorialità, relazioni familiari tese e atteggiamenti complicati nel suo ambiente, che la pongono costantemente in situazioni impossibili. Quali scelte dovrà fare Aniela? Sarà pronta a sacrificare tutto per diventare chi è veramente?

Nel racconto di Malgorzata Szumowska e Michal Englert la vita Aniela è divisa in tre atti. Cresciuto durante la guerra il giovane Andrej è stato scartato dall’esercito per lo smalto ai piedi ma fino alla mezza età questa cosa non lo aveva colpito quanto avrebbe dovuto. O forse più che altro non sapeva come gestire la cosa. Andrej sposa Iza, una giovane donna di cui si innamora perdutamente e all’istante. Nel primo atto si ripercorrono dunque velocemente le scene del loro corteggiamento e matrimonio fino ad arrivare a una inquadratura fissa, dove tutti sono di spalle e festeggiano il compleanno di Andrej. “Esprimi un desiderio”, sempre lo stesso per 45 anni.Woman of film

Identificazione

Attraversando varie fasi della vita di Aniela passiamo anche per tappe storiche importati in Polonia. Mentre lo schermo segna come data il 1989 vediamo che anche Andrej inizia a cambiare: il periodo di forte libertà dato dalla caduta del Muro di Berlino porta alla luce il vero io di Andrej. Contestualmente però i rapporti con la moglie, prima focosi, iniziano a spegnersi. Non siamo ancora entrati nel secondo atto, siamo ancora alla fase di negazione e rassegnazione dove Aniela lotta contro sé stessa per trovare la sua vera identità. In questo caso cercherà il parere di tutti i medici per capire cosa c’è di sbagliato in lei, come possono aiutarla. Non riscontrando nulla che non va inizia così una prima fase di accettazione da parte di Andrej verso la sua nuova identità che è ancora offuscata ai suoi occhi.

Cresciuto negli anni della guerra, quando i sentimenti e le pulsioni andavano represse, la nuova fase della vita di Andrej si apre dunque alla sperimentazione. Mentre cerca di esplorare la sua nuova identità nella privacy di casa sua Andrej ruba gli indumenti della moglie e di nascosto davanti lo specchio cerca sé stessa. E si vede. Si riconosce. Inizia la transizione in un periodo in cui ancora in Polonia tutto quello che usciva fuori dai ranghi canonici veniva associato alla schizofrenia.

Diventare autentici

Il percorso di transizione è iniziato e così anche Aniela attraversa il secondo atto della sua vita. Un atto di consapevolezza del proprio corpo. Il cambiamento avviene anche tra le mura domestiche perché Woman Of non si adatta alle norme sociali di una famiglia tradizionale perché Aniela non si sente a casa propria nel suo Paese, lo stesso che ha delle regole rigidissime sulle pratiche di transizione. E ancora una volta la storia si riflette simbolicamente nella storia della Polonia quando il film riflette su quanto possa essere difficile comprendere un mondo in rapida evoluzione.

Un film che sicuramente farà discutere per i temi trattati e per la presenza così forte di questa Polonia ancora così indietro cercando di opporsi all’introduzione di cambiamenti che da tempo sono diventati la norma in altre parti del mondo. Così una volta superato il nuovo millennio entriamo nel terzo atto della vita di Aniela, quella della completa accettazione e ritorno alla situazione di partenza. Come un viaggio dell’eroe, la situazione si ristabilizza ma inevitabilmente i personaggi ne escono cambiati. La moglie e la famiglia imparano ad accettare la nuova identità di Aniela che non ha più desideri da esprimere al suo compleanno perché ha già tutto quello che ha sempre desiderato.

Sommario

Negazione, accettazione di sé e conflitto interiore: Woman Of racconta tutto questo e di riflesso ci mostra i cambiamenti di una società, in Polonia, che cerca di costruire barriere.
Lidia Maltese
Lidia Maltese
Laureata in Scienze della Comunicazione alla Sapienza, classe 95. La mia vita è una puntata di una serie tv comedy-drama che va in onda da 27 anni. Ho lo stesso ottimismo di Tony Soprano con l'umorismo di Dexter, però ho anche dei difetti.

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