Jessica Chastain presenta Memory a Venezia: “Il film va oltre i cliché”

Michel Franco, Jessica Chastain e Peter Sarsgaard presentano Memory alla Mostra del Cinema di Venezia.

Memory Michel Franco Jessica Chastain

Memory è il film del regista messicano Michel Franco in Concorso a Venezia 80. Il tema centrale del film che da anche il titolo al lungometraggio è ovviamente la memoria che fa da filo conduttore tra le storie: “Non sapevo di stare girando un film sulla memoria fin quando non l’ho finito. Mentre scrivevo e facevo ricerche ho realizzato che il concetto della memoria continuava a ritornare in tutte le pagine ed è poi il titolo che ho dato al film”, ha iniziato Michel Franco. La memoria viene trattata in tutte le sue forme, anche quando si tratta di perdita di memoria e in particolare della demenza. “La mia più grande paura è perdere la memoria, la mia mente. Se non sai chi sei, sei sempre te stesso ma se non ti ricordi da dove vieni è quella la cosa che mi fa più spaventare”, continua il regista.

 

Jessica Chastain e Peter Sarsgaard in Memory

Memory tratta della demenza che colpisce il personaggio di Peter Sarsgaard. L’attore si è commosso oggi parlando di suo zio che soffriva di CTE (encefalopatia traumatica cronica) ed è morto durante la Covid. “Si tratta di una persona che è stata molto importante nella mia vita, quindi ho sentito come una cosa magica il fatto che mi sia stato chiesto di interpretare qualcuno che ha avuto la demenza – a 52 anni, mio zio l’ha avuta a 48… Il suo spirito di positività e amore e grazia e perdono, anche fino alla fine. Ho pensato che fosse bellissimo“.

Jessica Chastain ha dichiarato di essere stata colpita dalla sceneggiatura di Memory e “dall’assenza di qualsiasi cliché. Mi ha commosso molto la storia di questa donna che ha vissuto il trauma della sua vita davanti a sé… e questo l’ha chiusa al mondo. In sostanza, ha smesso di vivere. È stato bellissimo assistere al suo viaggio per imparare a vivere di nuovo“.

Lo sciopero

Ero molto nervosa all’idea di venire“, ha detto la Chastain, che indossava la maglietta nera in supporto allo sciopero SAG-AFTRA, rivelando che “in realtà alcune persone del mio team mi avevano sconsigliato di farlo. Sono molto consapevole di quanto sono fortunato. È una professione meravigliosa quella che possiamo svolgere come attori. Ci viene fatto credere di dover stare zitti per proteggerci. E spesso ci viene detto e ricordato quanto dovremmo essere grati. Questo è l’ambiente che, a mio avviso, ha permesso che gli abusi sul posto di lavoro restassero incontrollati per molti decenni. Ed è anche l’ambiente che ha imposto ai membri del mio sindacato contratti ingiusti”, continua l’attrice premio Oscar.

Sono qui perché la SAG-AFTRA è stata esplicitamente chiara sul fatto che il modo di sostenere lo sciopero è quello di postare sui social media, camminare sui picchetti e lavorare e sostenere i progetti di accordo interinale. È quello che il nostro consiglio nazionale e la nostra leadership ci hanno chiesto di fare. E quando i produttori indipendenti, come quelli qui presenti, firmano questi accordi provvisori, fanno sapere al mondo e all’AMPTP che gli attori meritano un compenso equo, che le protezioni dell’AI devono essere implementate e che ci deve essere una condivisione dei ricavi dello streaming”, conclude.

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