Argentina, 1985 al cinema dal 23 febbraio

Argentina, 1985

Acclamato dalla critica alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove il film ha ottenuto il Premio Fipresci e il Premio Signis, vincitore del Golden Globe e candidato agli Oscar come Miglior Film Straniero, dal 23 febbraio sarà possibile vedere sul grande schermo Argentina, 1985, distribuito da Lucky Red e Circuito Cinema. Scritto e diretto da Santiago Mitre (Paulina, The Summit), Argentina, 1985 presenta un cast stellare guidato da Ricardo Darin (Il Segreto dei suoi Occhi, Storie Pazzesche) nei panni di Julio Strassera e Peter Lanzani (The Clan, El Ángel) nei panni di Luis Moreno Ocampo.  

 

La trama di Argentina, 1985 

Argentina, 1985 è ispirato alla vera storia dei procuratori Julio Strassera e Luis Moreno Ocampo, che nel 1985 hanno avuto il coraggio di indagare e perseguire la più sanguinosa dittatura militare argentina di sempre. Senza lasciarsi scoraggiare dall’influenza ancora considerevole dei militari all’interno della loro fragile nuova democrazia, Strassera e Moreno Ocampo hanno riunito una giovane squadra legale di improbabili eroi per la loro battaglia alla Davide contro Golia. Nonostante le costanti minacce per sé stessi e per le loro famiglie, hanno lottato per portare giustizia alle vittime della giunta militare.

Il film è una coproduzione tra La Unión de los Ríos, Kenya Films, Infinity Hill e Amazon Studios.  Axel Kuschevatzky, Federico Posternak, Agustina Llambi-Campbell, Ricardo Darín, Santiago Mitre, Santiago Carabante, Chino Darín e Victoria Alonso hanno prodotto il film.

“Ricordo ancora il giorno in cui Strassera formulò l’atto di accusa: il boato dell’aula del tribunale, l’emozione dei miei genitori, le strade finalmente in grado di festeggiare qualcosa che non fosse una partita di calcio, l’idea di giustizia come un atto di guarigione. Il processo del 1985 permise alla giustizia argentina di riconoscere e rivendicare un diritto a lungo negato. Nel corso delle mie ricerche mi sono imbattuto in aspetti sconosciuti della vicenda: il retroterra dei procuratori, il giovane team senza esperienza, la regione ancora sotto la dittatura. Questa storia mi ha toccato profondamente, accendendo in me il desiderio di fare un film sulla giustizia e di approfondire le ricerche cinematografiche e politiche come non avevo mai fatto nei miei film precedenti, questa volta sulla base di fatti realmente accaduti” (Santiago Mitre)

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