After Work: intervista a Erik Gandini

Ecco la nostra intervista a Erik Gandini, regista di Videocracy – Basta apparire, che torna al cinema dal 15 giugno con After Work, distribuito da Fandango.

 

Un dibattito aberrante e complesso quello sull’etica del lavoro portato da After Work di Erik Gandini. Lo stesso regista, intimamente, si è più volte interrogato sulla genesi di questo lavoro che ha avuto origine da una riflessione personale: il terrore di non vivere a pieno la vita. Ma torniamo indietro al 1980, quando il frontman dei Talking Heads, David Byrne, balla come un forsennato al ritmo di Once In a Lifetime. Contenuto nell’album Remain In Light, nel pezzo – il cui videoclip è esposto al MoMa – Byrne si pone diverse domande esistenziali causa di una crisi di mezza età incombente: “E potresti ritrovarti a vivere in una capanna che ti dà riparo// e potresti ritrovarti nell’altra parte del mondo// e potresti ritrovarti dietro il volante di una enorme automobile//e potresti ritrovarti in una bella casa, con una bella moglie//e potresti chiedere a te stesso: “beh, come sono arrivato a tutto questo?“.

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