Ecco la nostra intervista a Alejandro Loayza-Grisi, regista di UTAMA – Le terre dimenticate, presentato nella sezione Latinoamericana della 15a edizione del Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano, al cinema in Italia dal 20 ottobre distribuite da Officine UBU.

 

Officine UBU porta in Italia UTAMA – Le terre dimenticate, la pluripremiata opera prima di Alejandro Loayza-Grisi, in arrivo nei cinema italiani il 20 ottobre, che offre uno sguardo inedito e suggestivo tra le terre aspre e remote della Bolivia e che vede protagonista una famiglia Quechua alle prese con il dramma della siccità, nella spettacolare cornice dell’altopiano sudamericano, a più di 3.500 metri sul livello del mare.

Il tempo sembra scorrere lentamente nella lontana terra incrinata e arida dell’Altiplano boliviano, dove un’anziana coppia Quechua di allevatori di lama, Virginio e Sisa, porta avanti un’umile routine. Quando il nipote Clever si presenta alla loro porta, Virginio si accorge subito che è venuto per convincerli a trasferirsi in città. Il fatto che la siccità li abbia lasciati senz’acqua non aiuta la loro causa a restare. Il respiro pesante di Virginio tradisce la sua capacità di nascondere ciò che lo affligge e l’apparizione di un condor inizia a destare in lui uno strano presagio. Improvvisamente lo scorrere del tempo diventa più che mai prezioso e pone la coppia davanti a un dilemma: resistere nell’attesa delle piogge o seguire le orme di altri Quechua e lasciare la loro casa per la città?

UTAMA – Le terre dimenticate, la recensione della serie

- Pubblicità -