Barry Lyndon: recensione del film di Stanley Kubrick

Barry Lyndon

Barry Lyndon è un film del 1975 del regista culto Stanley Kubrick con nel cast protagonisti Ryan O’Neall, Gay Hamilton, Marisa Berenson.

 

Barry Lyndon la trama

Barry Lyndon recensioneIrlanda, metà ‘700. Il giovane ed ingenuo Redmond Barry (Ryan O’Neall) è da sempre innamorato della cugina, Mrs. Nora Brady (Gay Hamilton), la quale invece cerca da tempo un buon marito in grado di garantire a lei e alla sua famiglia un futuro agiato e sicuro. L’occasione propizia sembra  giunta con l’arrivo di un borioso capitano inglese, il quale inizia subito a corteggiarla con la promessa di un’ottima rendita.

Redmond non accetta il decorrere degli eventi e offende il rivale in amore tanto da rendere necessario un duello. Credendo di aver ucciso il capitano, a Redmond è consigliata la fuga per evitare la forca; gli eventi si accavallano ininterrottamente, un sali e scendi della sorte che lo farà arruolare nell’esercito, partecipare alla guerra dei sette anni, prima con la divisa inglese quindi con quella prussiana. Sarà una spia agli ordini del Kaiser quindi il braccio destro di un furbo baro d’alto borgo che gli insegnerà tutto dell’alta società.

Riuscirà a sposare una nobildonna, Lady Lyndon (Marisa Berenson), e avvicinarsi al suo sogno di una vita: diventare un lord e avere un titolo nobiliare. Ma per Barry, come detto, la vita è un continuo alternarsi di fortune e sventure e non tutto, alla fine, quadrerà.

Barry Lyndon, il film in costume di Stanley Kubrick

Analisi: Barry Lyndon è l’unico film in costume prodotto e diretto da Stanley Kubrick e a differenza che in Spartacus, qui il regista ha avuto, come suo solito, completa libertà d’azione. Girato nell’ormai lontano 1975, Barry Lyndon rappresenta ancora oggi una delle opere cinematografiche più mirabili e straordinarie a livello di rappresentazione scenografica di un periodo storico lontano. Una testimonianza visiva del XVIII secolo senza pari per fedeltà e precisione di particolari, spesso utilizzata da storici e studiosi del periodo in questione.

Barry Lyndon recensioneDopo la solita lunga ed estenuante ricerca bibliografica durata anni, Kubrick trovò finalmente nel romanzo Le memorie di Barry Lyndon di William Makepeace Tacheray il soggetto ideale per realizzare quel film ambientato nel ‘700 che da una vita bramava. Un film lungo e didascalico, che spesso assume una lentezza voluta e non facilmente comprensibile ma che rispecchia l’intento del regista di voler mantenere un ritmo sommesso e adatto ad una fotografia di straordinaria staticità, immagini e sequenze che assumono l’aspetto di opere d’arte.

Gli Oscar alla scenografia e alla fotografia conferiti al film l’anno successivo, sono il meritatissimo premio ad un lavoro certosino maniacale e di una competenza inaudita a cui tutti, sarti, fotografi e tecnici, dovettero sottostare per soddisfare l’esigenza di perfezione del maestro. Costumi disegnati ricopiando i modelli direttamente dai quadri d’epoca, esterni selezionati in base all’osservazione dei capolavori dei grandi paesaggisti inglesi ed una fotografia impreziosita dall’utilizzo esclusivo di luci naturali…anche in notturna, dove ci si avvaleva solo di candele e candelabri vari e ben disposti. Per poter riprendere con una luce così bassa e tenue, la ditta Zeiss mise a disposizione degli obbiettivi particolari che aveva appena progettato per la NASA.

Barry Lyndon recensione del film di Stanley Kubrick

ryan di barry lyndonAl di là dei meriti tecnici, Barry Lyndon è un film che propone varie tematiche, alcune anche molto attuali. Quella di Redmond è una storia asimmetrica racchiusa in una lunga parabola che gli farà conoscere grandi fortune in mezzo ad un inizio ed una fine tragica. L’arrivismo sociale del protagonista e dell’anziana madre sono debolezze comuni e molto diffuse anche nella società moderna; nel film l’inesorabile quanto rapida scalata sociale del giovane ed innocente ragazzo di campagna cammina a braccetto con il suo imbruttimento morale, con la sua degenerazione spirituale.

Kubrick rimase convinto sempre della scelta di O’Neal nel ruolo del protagonista certo delle sue qualità, poco espresse nei suoi film precedenti (Love Story per citarne uno); noi troviamo l’interpretazione di Ryan alquanto piatta e monocorde, non particolarmente espressiva. Nonostante questo e nonostante i suoi difetti e le sue mancanze, lo spettatore, in genere, si affeziona al personaggio di Redmond forse perché lo trova tanto umano, sia nel bene che nel male.

Barry Lyndon, film che non trovò un immediato riscontro di critica e pubblico, è un film non facile, un film da osservare oltre che guardare ed ascoltare, ammirare prima che interpretare, e forse solo dopo essere entrati nel mondo tanto perfettamente ricreato dal maestro, si potrà instaurare quel rapporto di intimità con i personaggi che vi farà apprezzare il tutto nella sua magnifica completezza.

ryan di barry lyndon

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