Nell’era della digitalizzazione immersiva e delle ormai nemmeno poi così tanto nuove tecnologie l’orrore cinematografico si prepara per un restyling 2.0. Cavalcando senza apparente vergogna il linguaggio audiovisivo postmediale fatto di reboot, remake, spin-off, sequel e prequel approda sul grande schermo Rings, terzo capitolo della fortunata saga nippo-americana con protagonista la terribile videocassetta maledetta (e l’inquietante presenza femminina da essa scaturita) che da quasi due decadi continua a stimolare l’immaginario della cultura popolare video e cine dipendente.

 

Rings torna al cinema per il terzo capitolo

Era il lontano 1998 quando Hideo Nakata inaugurò in grande stile il prolifico filone asiatico del j-horror grazie a Ringu, raggelante ghost story tratta dal romanzo di Koji Suzuki narrante di un’inquietante maledizione che, come la virulenza dell’HIV, si trasmette allo scadere dei sette giorni dalla visione di una VHS sulla quale lo spirito di una bambina ha impresso indelebilmente il proprio rancore. Il mix fra la cultura dei vendicativi fantasmi nipponici e la fascinazione per un mezzo a metà fra l’arcaico analogico e il futuribile digitale crearono un autentico fenomeno cult, tanto che l’industria hollywoodiana decise di cogliere al volo l’occasione per un remake pronto all’uso. Fu così che nacque The Ring, ottimamente diretto nel 2002 da Gore Verbinski e interpretato da una Naomi Watts in seguito divenuta celebre proprio grazie a questo ruolo da scream queen. Forti del grande successo al botteghino i produttori decisero per un seguito nel 2005, rivelatosi purtroppo alquanto sfortunato malgrado alla guida vi fosse nientemeno che Suzuki in persona.

Uno spagnolo per la regia di Rings

Malgrado siano passati ben undici anni e molto dell’interesse originale per il fenomeno si è nel frattempo stemperato, la Paramount ha deciso di optare per un sequel, atteso già dal 2014, in cui finalmente l’inquietante fantasma di Samara (Sadako nell’originale) possa confrontarsi con un mondo ormai orfano del nastro magnetico. Dietro alla macchina da presa questa volta troviamo lo spagnolo F. Javier Gutiérrez – recentemente spodestato dalla regia dell’ambito remake de Il Corvo – impegnato a raccontare le vicissitudini della giovane Julia (l’italiana Matilda Lutz) nel tentativo di impedire che la celeberrima video-maledizione possa minacciare il suo ragazzo Holt (Alex Roe), il tutto grazie all’aiuto del professor Gabriel (il Johnny Galecki di The Big Bang Theory) e alla scoperta di un inquietante gioco metafilmico che si cela proprio nei meandri della registrazione fantasmatica.

Ambientato 13 anni dopo le vicende del secondo capitolo della saga e sceneggiato a otto mani da David Loucka, Jacob Estes e Akiva Goldsman, Rings annovera tra le sue fila anche Aimee Teegarden, Bonnie Morgan e la presenza straordinaria di Vincent D’Onofrio, per un ennesimo viaggio nell’incubo che, a partire dal 10 novembre, tornerà a farci tremare ogni volta che lo schermo del nostro televisore si colorerà di un abbacinante disturbo elettrostatico.

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