Le Streghe, recensione del film con Anne Hathaway

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Le Streghe recensione Anne Hathaway

Era già stato annunciato che avrebbe saltato la sala per finire in piattaforma, e il Dpcm del 25 ottobre ha sancito la lungimiranza, in tempi in certi, della decisione della Warner Bros, che ha distribuito, a partire da oggi, 28 ottobre, direttamente on demand, Le Streghe, il nuovo film di Robert Zemeckis che si cimenta con l’adattamento della fiaba di Roald Dahl.

Anne Hathaway superstar

Naturalmente chi ha la memoria lunga sa che questa non è la prima volta che il testo di Dahl arriva al cinema. Era il 1990 e Nicolas Roeg dirigeva Chi ha paura delle streghe? che è diventato poi un piccolo cult soprattutto grazie ad Angelica Huston, a cui venne affidato il ruolo di Strega Suprema. Se il film di trenta anni fa ruotava tutto intorno all’interpretazione della Huston e al tocco visionario e barocco di Roeg, che si prese diverse licenze poetiche rispetto al testo originale, Zemeckis gioca in sicurezza, aderendo perfettamente alla fiaba e affidandosi ad una protagonista accentratrice come Anne Hathaway.

La sua Strega Suprema è bizzarra, eccentrica, ma anche spaventosa e a tratti caricaturale. Hathaway è continuamente in over-acting, adottando un accento nord europeo e facendo un lavoro di dizione che contribuisce a fare del suo personaggio un oggetto davvero insolito. Sicuramente carismatica, questa strega è anche bizzarra e allo stesso tempo spaventosa.

Le StregheRobert Zemeckis invece si limita a servire la storia, che fila dritta verso un finale già scritto (ovviamente) senza guizzi particolari e allo stesso tempo senza arenarsi mai. Soprattutto l’utilizzo della computer grafica che è sempre funzionale al racconto e non diventa mai protagonista per puro sfoggio spettacolare di pixel e immagini mirabolanti.

Le Streghe esistono!

Al fianco della Strega Suprema, Zemeckis dirige Stanley Tucci, che torna a fare da spalla ad Hathaway dopo Il Diavolo Veste Prada, e il premio Oscar Octavia Spencer,entrambi solidissimi e a differenza dell’antagonista molto equilibrati nella loro interpretazione. Il regista sposta la storia dall’Inghilterra all’Alabama, nella fine degli anni Sessanta, e trasforma la nonna e il nipote protagonisti in afroamericani, senza che però questo abbia un vero e proprio significato nella storia.

Quello che però Zemeckis riesce a restituire con grande vigore è l’essenza stessa della fiaba, i suoi colori e le atmosfere spaventose ma sempre a misura di bambino, consegnando allo spettatore tutta la magia del racconto originale e ricordando a tutti, grandi e piccoli, una semplice verità che in molti sottovalutano: le Streghe esistono!

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
le-streghe-anne-hathawayQuello che però Zemeckis riesce a restituire con grande vigore è l’essenza stessa della fiaba, i suoi colori e le atmosfere spaventose ma sempre a misura di bambino, consegnando allo spettatore tutta la magia del racconto originale e ricordando a tutti, grandi e piccoli, una semplice verità che in molti sottovalutano: le Streghe esistono!