Roma – Dal 15 al 26 ottobre l’Auditorium Parco della Musica ospiterà la ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, diretta da Paola Malanga e presieduta da Salvatore Nastasi. Il film d’apertura sarà La vita va così di Riccardo Milani, ma i riflettori sono puntati soprattutto sul concorso internazionale “Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani”, cuore competitivo della manifestazione.
La giuria presieduta da Paola Cortellesi selezionerà il Miglior Film tra 18 titoli provenienti da tutto il mondo, che spaziano dal dramma sociale al thriller psicologico, passando per opere prime e documentari. Tra i più attesi c’è l’italiano 40 Secondi di Vincenzo Alfieri, tratto dal libro di Federica Angeli, che ricostruisce le ore precedenti all’omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro, con Francesco Gheghi, Enrico Borello e Sergio Rubini nel cast. Sempre dall’Italia arriva Gli occhi degli altri di Andrea De Sica, ispirato al delitto Casati Stampa e interpretato da Jasmine Trinca e Filippo Timi.
Accanto alle produzioni italiane, il concorso presenta un ampio ventaglio di cinema internazionale. Il francese Quentin Dupieux firma L’Accident de Piano, con Adèle Exarchopoulos, storia disturbante di una star del web insensibile al dolore. Dalla Cina arriva Chang Ye Jiang Jin (Wild Nights, Tamed Beasts) di Wang Tong, neo-noir sull’ansia dell’invecchiamento, mentre Esta Isla di Lorraine Jones Molina e Cristian Carretero racconta in chiave noir le contraddizioni sociali di Porto Rico.
Fra gli altri titoli: Good Boy di Jan Komasa (Polonia/Regno Unito), fiaba nera su controllo e redenzione forzata; Kota (Hen) di György Pálfi (Germania/Grecia/Ungheria), racconto post-umano che adotta il punto di vista di una gallina; Left-Handed Girl di Shih-Ching Tsou (Taiwan/Francia/USA/Regno Unito), lirico ritratto familiare prodotto da Sean Baker; Mad Bills to Pay (or Destiny, Dile que No Soy Malo) di Joel Alfonso Vargas (USA), immerso nella comunità dominicana del Bronx; Miss Carbón di Agustina Macri (Spagna/Argentina), storia vera della prima donna trans minatrice in Patagonia; Nino di Pauline Loquès (Francia), esordio delicato su malattia e giovinezza a Parigi; Our Hero, Balthazar di Oscar Boyson (USA), viaggio nell’America dei trailer park sulle orme della gun culture; Re-Creation di Jim Sheridan e David Merriman (Irlanda/Lussemburgo), dramma processuale ispirato a un caso di cronaca francese; Roberto Rossellini, più di una vita di Ilaria de Laurentiis, Andrea Paolo Massara e Raffaele Brunetti (Italia/Lettonia), documentario che restituisce un ritratto inedito del maestro del Neorealismo; Sciatunostro di Leandro Picarella (Italia), racconto di formazione tra home movies e memoria collettiva in un’isola mediterranea; Six Jours ce Printemps-là di Joachim Lafosse (Belgio/Francia/Lussemburgo), suspense sociale ambientata in Costa Azzurra; The Things You Kill di Alireza Khatami (Francia/Polonia/Canada/Turchia), dramma psicologico sulle identità multiple; Winter of the Crow di Kasia Adamik (Polonia/Lussemburgo/Regno Unito), thriller ambientato a Varsavia durante la legge marziale.
Il concorso “Progressive Cinema” conferma così la vocazione della Festa del Cinema di Roma a scoprire e promuovere nuove voci, intrecciando generi e sensibilità diverse. Le proiezioni si svolgeranno nelle sale dell’Auditorium Parco della Musica e in altre sedi diffuse nella Capitale. Informazioni, biglietti e aggiornamenti sul programma completo sono disponibili su romacinemafest.it.