Diretto da Ngo The Chau e Buket Alakuş, She Said Maybe di Netflix è una commedia romantica che racconta la storia di una donna di nome Mavi. Nata e cresciuta in Germania, ha origini turche ma non ha mai esplorato quel lato della sua discendenza. Ha una relazione con Can, che è ansioso di chiederle di sposarlo. Dopo un tentativo fallito, lui la porta in vacanza a Istanbul, dove il suo intento di chiederle di sposarlo viene interrotto dalla rivelazione del legame di Mavi con i Bilgin, una delle famiglie più ricche della Turchia.
Si susseguono una serie di rivelazioni sul lato paterno di Mavi, mentre lei si gode la sua nuova ricchezza e influenza, influenzando la sua relazione con Can. Gli aspetti fiabeschi del film sono radicati nel realismo, con temi quali l’amore, la famiglia, le responsabilità e la libertà personale, che rendono il personaggio di Mavi simile a una vera ereditiera turca la cui vita è cambiata drasticamente.
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La famiglia Bilgin, personaggi immaginari di She Said Maybe, sottolineano l’importanza dei legami familiari
She Said Maybe è una storia immaginaria scritta da Ipek Zübert. La trama si concentra sul caos che si scatena nella vita di Mavi dopo che le viene presentata sua nonna, la matriarca della famiglia Bilgin. Nel creare le dinamiche insidiose dei Bilgin, alle quali Mavi deve imparare ad adattarsi piuttosto rapidamente, l’autrice non ha preso spunto da nessuna famiglia turca in particolare. Detto questo, è possibile che abbia preso in prestito alcuni aspetti delle lotte per la successione familiare, dello stile di vita e delle ideologie da famiglie come i Koç, una delle più ricche della Turchia.
Sono i proprietari della Koç Holding, che si occupa di ogni tipo di attività commerciale per mantenere il suo status di una delle famiglie più ricche del paese. Nel film Netflix, la famiglia Bilgin possiede una società chiamata Bilgin Holding, che ha anche messo piede in tutti i tipi di attività commerciali, ma non c’è alcun collegamento diretto tra le due famiglie. La trama di “She Said Maybe” ruota attorno a una situazione fiabesca in cui una donna di umili origini scopre di appartenere alla famiglia reale turca e di essere l’erede perduta della fortuna dei Bilgin.
Mentre il film si sofferma sul viaggio di Mavi alla scoperta della Turchia e della fama e ricchezza della sua famiglia, rimane con i piedi per terra grazie ai dettagli sottili che rendono la protagonista profondamente realistica. Sfruttando la differenza culturale tra l’educazione tedesca di Mavi e le sue radici turche, il film esplora la cultura della Turchia, mettendo in mostra il suo mix di storia e modernità, che permea ogni aspetto, dall’architettura al cibo. L’esplorazione della sua altra metà da parte di Mavi permette al pubblico di vedere il Paese da una prospettiva diversa.
Per rafforzare questo punto di vista, il film si affida a location reali come il Palazzo Ciragan a Istanbul e la regione della Cappadocia. Questo non solo conferisce un tocco cinematografico alla storia, ma trasporta anche il pubblico in Turchia, insieme a Mavi, dando loro un’idea di ciò che sta vivendo. Questo approccio conferisce al film, simile a “The Princess Diaries”, un tocco di realismo che fa tifare il pubblico per i personaggi in modo ancora più intenso.