Boundless, la spiegazione del finale: Chi ha ucciso Alberte Schneider?

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Il thriller danese Boundless è il quinto capitolo della serie cinematografica Department Q, adattamento dell’omonima collana di romanzi polizieschi nordici noir scritta da Jussi Adler-Olsen. La saga racconta le indagini condotte dall’omonimo dipartimento speciale della polizia, ma poiché ogni caso è indipendente, gli spettatori non devono preoccuparsi della continuità.

Boundless segue il trio di investigatori del Dipartimento Q – Carl Mørck, Rose Knudsen e Hafez el-Assad – che riaprono un caso di omicidio irrisolto dopo che eventi del passato iniziano a riemergere, diventando sempre più personali per i protagonisti. Sebbene il film affronti diversi temi – dagli artisti necrofili ai culti spirituali fasulli che nascondono oscuri segreti, passando per traumi e relazioni disfunzionali – la mancanza di suspense e un finale poco avvincente rendono questo capitolo un prodotto da guardare una sola volta.

Non mancano però una stilizzazione visiva stimolante e interpretazioni solide, soprattutto per quanto riguarda la coppia composta dal detective veterano Carl e dalla giovane collega Rose. Il problema è che il trattamento narrativo scelto per svelare il mistero centrale risulta poco convincente, compromettendo gli aspetti positivi del film.

Perché Christian si è suicidato?

Carl ha ignorato regolarmente le chiamate del suo ex compagno di accademia Christian negli ultimi tre mesi, finché un giorno manda Rose sull’isola di Bornholm, dove Christian lavora come agente di polizia, per incontrarlo. Rose scopre che quello è il giorno del pensionamento di Christian, un pensionamento anticipato e forzato dal dipartimento. Durante il colloquio, Christian confessa la sua delusione per l’assenza di Carl, dicendo che Rose è arrivata troppo tardi per fare la differenza.

Dopo aver pronunciato al suo reparto alcune parole ispiratrici sulle qualità di un buon investigatore, parla della sua fede nella giustizia e all’improvviso punta la pistola contro il commissario Henrik Bak, costringendolo a filmarlo mentre mostra il nome di Carl Mørck scritto sulla sua mano. Poi si spara davanti a Rose. La giovane detective resta scioccata e lega l’episodio alla propria storia personale: anche suo padre, che la maltrattava, si era suicidato dopo una sua reazione violenta.

La morte di Christian porta Carl a Bornholm. Bak, ex compagno di classe di Carl all’accademia, lo accoglie malamente e vuole che se ne vada. Carl e Rose scoprono che Christian era ossessionato da un’indagine rimasta irrisolta: l’omicidio di Alberte Schneider, 21 anni, trovata su un ramo d’albero in una posa macabra. Questa ossessione aveva distrutto il matrimonio di Christian e minato la sua carriera, portandolo al pensionamento anticipato e all’archiviazione del caso come incidente stradale. Forse provava risentimento verso Bak, che inizialmente aveva seguito il caso e poi l’aveva scaricato su di lui. Carl era stato il candidato più promettente dell’accademia e Christian voleva che fosse lui a occuparsi dell’indagine: un peso che alla fine gli è costato la vita. Carl, divorato dal senso di colpa per non essere stato presente, vorrebbe tenersi alla larga dal caso, con grande disappunto di Rose.

Il legame personale di Carl

Durante la ricerca di indizi a casa di Christian, Carl e Rose trovano Bjarke, figlio di Christian, morto per overdose. Carl va dall’ex moglie di Christian, June, devastata dal doppio lutto, ma il motivo non è solo la solidarietà: emerge che Carl e June avevano avuto una relazione e che Bjarke era in realtà figlio di Carl. Una conoscente locale, Marie Frandsen, suggerisce che Bjarke possa essere coinvolto nella morte di Alberte. Poco dopo Marie viene aggredita e le viene strappata la lingua per impedirle di parlare.

Un artista contorto

Assad arriva a Bornholm e accompagna Rose al collegio di Alberte. Qui scoprono collegamenti con l’“Osiris Academy of Enlightenment” diretta da Pirjo. L’insegnante d’arte Stefan Von Kristoff, un artista caduto in disgrazia e necrofilo, confessa di aver posizionato Alberte morente sull’albero per scattare foto macabre vendute sul dark web e di aver aggredito Marie, ma nega l’omicidio. Poco dopo si suicida nel suo laboratorio.

Gli imbrogli di Pirjo e Atu

L’indagine si sposta sul culto di Osiride fondato da Pirjo e dal fratellastro Atu. Le donne che rimanevano incinte di Atu venivano sistematicamente eliminate da Pirjo. Rose si infiltra nella setta ma viene manipolata da Atu, mentre Carl scopre che sia Bjarke che Alberte erano membri del culto.

Chi ha ucciso Alberte Schneider?

Quando la verità su Pirjo e Atu viene a galla, Carl e Assad corrono a salvare Rose. Pirjo ha un aborto spontaneo e Atu la abbandona. Alla fine emerge che la responsabile della morte di Alberte è June: per salvare Bjarke, incapace di uccidere Alberte su ordine del culto, la investì in bicicletta. Dopo la morte del figlio, June non ha più motivo di tacere e uccide Atu lanciandosi con l’auto da un precipizio. Pirjo viene arrestata e il culto smantellato.

Tornati al Dipartimento Q, Carl, Rose e Assad riprendono la routine. Rose è segnata dagli eventi di Bornholm ma cerca di tenerne a bada i ricordi immergendosi nel lavoro.

Redazione
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