Siria, Aprile 2012, Aya e Fatima
sono due giovani sorelle siriane profondamente religiose. Una
mattina la loro quotidianità viene spezzata dall’arrivo di
Muhammad, un fiancheggiatore di quei ribelli che da mesi combattono
contro il governo. Egli rivela loro che il marito di Fatima, un
ufficiale, ha deciso di disertare dall’esercito e di unirsi
all’Esercito Siriano Libero. La conseguenza della sua decisione
pone Aya e Fatima davanti a un bivio. Continuare e vivere nella
loro casa a Baniyas o rischiare di esporsi alla vendetta degli
shabiha (milizia che sostiene la milizia del governo).
Border, il film
di Alessio Cremonini è stato presentato nella sezione
Fuori Concorso del Festival Internazionale del Film di
Roma. La sceneggiatura scritta dallo stesso regista e
Susan Dabbons ripercorre attraverso la storia vera di due
sorelle le vite e le vicende dei rifugiati che per cercare la pace
dai disordini interni viaggiano lungo i boschi che li condurrà al
confine con la Turchia. La sceneggiatura seppur sviluppi bene la
storia e la vita dei suoi protagonisti, che segue e riprende in
diverse fasi all’interno del film, rimane piuttosto sobria non
volendo ricreare alcuna atmosfera di ciò che sta accadendo nelle
loro vite. Tutto questo viene affrontato come una fatto di cronaca
che fa percepire l’intera vicenda lontana, ed anche se i
protagonisti hanno battute fin troppo argomentate, riescono a
restituire una sorta di “abitudine” agli orrori della loro vita.
Raramente li vediamo sconvolti o impreparati, se non quando
arrivano importanti svolte narrative che l’occhio del regista
inquadra con forte evidenza.
Questa esperienza,
senza profondità, è forse da imputarsi ad alcune domande non
risposte sui personaggi, che seppur impariamo a conoscere nelle
situazioni più disparate, non riescono a supportare tutte le idee
che il film cerca di sviluppare sin dall’inizio del viaggio, dando
voce a molteplici aspetti e ad diversi personaggi-ruoli che il
conflitto ha coinvolto. Difatti, ciò che viene a mancare è il tema
del viaggio, e le molte tensioni ed emozioni ad esse associate che
se osservate da un unico punto di vista, avrebbero reso più
immediato il racconto del film.
Gli attori Wasim Abo Azan, Sara El Debuch e Dana
Keilani seppur siano degli esordienti riescono a
caratterizzare i loro personaggi in maniera forte e decisa, facendo
comprendere la cultura e l’esperienza di vita di un paese dilaniato
da sempre dalla guerra.
Border è un film
interamente italiano che da voce ai siriani, che parla di rifugiati
e dei segni che lasciano le guerre civili sulle persone senza
ricorrere a linee propagandistiche e politiche, preferendo
piuttosto testimoniare, senza artifici, la contemporaneità della
vita dei siriani.
Sono un appassionata di Cinema e
Serie televisive americane, motivo per cui mi sono
iscritta all'università e mi sono laureata in Saperi e
Tecniche dello Spettacolo Digitale presso l'università La Sapienza
in Roma dove ho conseguito anche un Master di Primo Livello in
Montaggio Video e Audio. Amo costruire strutture per immagini e
scrivo per piacere, pensando che le due cose sono molto simili ma
con grammatiche diverse. In fondo per me, scrivere una frase è
come mettere insieme una scena.