Cavalli, pecore, capre e polli: la PETA denuncia le vittime de Lo Hobbit

Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato

La PETA, tra le più famose associazioni per la protezione degli animali a livello mondiale, accusa apertamente PeterLo-Hobbit-Bilbo Jackson e la produzione de Lo Hobbit per le condizioni in cui sarebbero stati tenuti gli animali nel corso delle riprese: nel corso delle quali sarebbero morti almeno tre cavalli e oltre una ventina tra pecore, capre e polli.

 

L’accusa è arrivata a seguito di rivelazioni arrivate da parte di alcuni degli incaricati di gestire gli animali sul set, i quali avrebberodefinito come ‘evitabili’, le morti in questione. Durante le riprese vere e proprie non è morto alcun animale (peraltro sul set erano presenti gli attivisti di un’altra associazione, la American Humane Association, che hanno confermato lo stato di salute degli animali).

Al centro del caso vi sarebbe invece la fattoria dove questi venivano rinchiusi, definita un vero e proprio lager: nell’atto di accusa si parla di due cavalli morti col collo spezzato e di un terzo rimasto con le zampe legate per oltre tre ore. Capre e pecore sarebbero invece morte per infezioni o a seguite di cadute, mentre i polli sarebbero finiti tra le fauci di cani lasciati liberi di circolare. Avvisata dell’accaduto, avrebbe ignorato la situazione.

Le accuse sono state fermamente respinte dal portavoce di Peter Jackson, sottolineando che dopo la morte di due cavalli le condizioni degli animali sul set sono migliorate e centinaia di migliaia di dollari sono stati spesi per sistemare la fattoria; precisazioni che la PETA ritiene insufficienti, invitando in futuro Jackson a non usare più animali vivi, ma solo la computer grafica e minacciando manifestazioni clamorose in occasione delle prossime prime del film.

Fonte: Vanityfair.It

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