
Irriducibile a compromessi di genere mediatico anche quando lavorò
per la tv a un’opera come Behindert (1974), Dwoskin ha realizzato
una trentina di corti, medi e lungometraggi. Tra gli altri, i film
di sapore underground Sogno americano (1961), Nascente (1964),
Soliloquio (1967) e Me, me stesso e io (1967). Sono seguiti film
intrisi di spirito sperimentale e anticonformista come Sporco
(1971), Sangue di Gesù (1972), Laboured Party
(Partito dei lavorati, 1975), Aspettando (1975). Di grande impatto
visivo il grottesco Central Bazaar (1976), forse la sua opera più
graffiante. Dwoskin è stato anche pittore, scrittore e
sceneggiatore.
E’ morto Stephen Dwoskin
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