Il nuovo documentario di
Costanza Quatriglio, Terramatta, sarà
presentato alla prossima edizione del Festival di Venezia, dal 29 Agosto all’8
Settembre, nella vetrina delle Giornate degli
autori.
Il documentario che si ispira all’autobiografia pubblicata nel 2007 di Vincenzo Rabito, analfabeta, scritta in un italiano inventato. Ancora una volta la Quatriglio rende omaggio alla sua terra, la Sicilia, dopo il film d’esordio, L’isola, ambientato a Favignana una delle isole Egadi che si trovano di fronte a Trapani, che fu selezionato nella Quinzaine des réalisateurs al Festival di Cannes del 2003.
Il documentario è prodotto
da Chiara Ottaviano – Cliomedia
Officina in coproduzione
con Cinecittà Luce e
fa parte del progetto denominato L’archivio degli Iblei,
insiste sulla zona della Sicilia che si trova geograficamente più a
sud di Tunisi, il ragusano, Temi, ricerche, ricordi e
documenti del secolo passato, storia locale e vicende particolari,
ma anche storia dell’Italia e dell’Europa.
Il progetto, che in questa fase iniziale ha come punto di partenza
l’autobiografia di Rabito, si amplierà e arricchirà attraverso il
contributo di tutti coloro che vorranno partecipare.
Costanza Quatriglio ha
dato vita a un racconto di forte suggestione, mantenendo sia la
componente drammatica sia la componente ironica che hanno
conquistato i lettori di Terra Matta, il volume pubblicato da
Einaudi tratto dall’autobiografia di Vincenzo Rabito.
Filo conduttore della narrazione è una sorprendente scrittura,
migliaia di fitte pagine dattiloscritte raccolte in quaderni legati
a spirali: una lingua inventata – né italiano né dialetto
siciliano, fantasiosa nella punteggiatura e pur tuttavia
comprensibile per l’intima musicalità e l’intensa espressività. Con
essa si intrecciano immagini della Sicilia di oggi e filmati di
altri tempi (custodite negli archivi del Luce e di altri archivi
privati e pubblici), una lettura affidata a un raffinato interprete
(Roberto Nobile), un’originale colonna sonora composta da Paolo
Buonvino, le testimonianze dei familiari e quelle dei
compaesani.
Il territorio degli Iblei, estremo lembo sudorientale della
Sicilia, con le città barocche e le campagne di ulivi, carrubi,
masserie e muri a secco, è la scena principale in cui si svolge il
racconto che però, con il suo ampio respiro, si allarga ben oltre
nel tempo e nello spazio, raggiungendo prima il fronte della grande
guerra, poi l’Africa coloniale, la Germania sotto le bombe,
l’arrivo degli americani, per finire con l’Italia della
ricostruzione e del boom: “la bella epica”.