Il Kino celebra in modo del
tutto personale il ritorno del mister boemo Zdenek
Zeman alla guida della Roma. All’allenatore, sguardo
impenetrabile, perennemente con la sigaretta accesa sono infatti
dedicati i due documentari che verranno proiettati nell’arena del
parco di San Sebastiano a Roma il prossimo 29 Luglio a partire
dalle 21.
Il primo dei due documentari, Zemanlandia, raccoglie la più lunga intervista mai rilasciata dall’allenatore boemo ed è la cronaca dell’ascesa del primo Foggia dei miracolicon le testimonianze di chi rese leggendaria la squadra e la sua marcatura a zona nei primi anni Novanta: da Beppe Signori a Gigi Di Biagio, passando per il presidente Casillo, Roberto Rambaudi, Maurizio Codispoti e i tifosi. A seguire, Due o tre cose che so di lui, che ripercorre la seconda esperienza di Zeman al Foggia, un vero e proprio “aggiornamento” documentaristico relativo alla stagione 2010/2011, prima dell’approdo al Pescara, prima del secondo miracolo e del ritorno alla Roma di Francesco Totti.
“Sembrava Clint Eastwood diretto da Kaurismaki – ricorda il regista Giuseppe Sansonna che al Kino Village presenterà i due documentari da lui diretti – mentre stringeva gli occhi da capo apache su di me. Per rievocare la vicenda del Foggia dei miracoli rinunciai all’intervista classica e collocai il boemo e il patron Casillo sull’ampio divano di un salotto pariolino. Un set che mi ricordava il finale di C’era una volta in America, sede del dialogo decisivo tra Noodles e il senatore Bailey. Due vecchi amici che si confrontano sulle opposte aspettative esistenziali. La formula funzionò. Casillo tracimava corpulento sul divano, stretto nella sua mise scorsesiana: giacca e cravatta nera, camicia bianca con iniziali ricamate, scarpe lucide. Zeman, immoto e composto, lo osservava con divertita perplessità, con il solito contegno da levriero annoiato”.
”Ho spesso ripreso solo la panchina – sottolinea Sansonna – disinteressandomi al gioco, fin troppo visibile, documentato da tanta televisione. Ho lasciato come unico sfondo sonoro una concitata radiocronaca locale. La panchina zemaniana, inquadrata in lunghi piani sequenza, si è rivelata un microcosmo ricco di sfumature”.