Black Panther: Ava DuVernay spiega il suo rifiuto

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Giorni fa vi avevamo riferito la fine delle trattative tra la Marvel e Ava DuVernay per la regia di Black Panther (precisamente qui). La regista di Selma aveva inaspettatamente rifiutato l’offerta dello studio, quando secondo molti rumour sembrava che la cosa fosse praticamente fatta.

 

Ora la DuVernay spiega meglio la sua scelta (all’inizio semplicemente collegata a “divergenze creative”) e non manca di lanciare una frecciatina ai reporter che parlavano del suo accordo con la Marvel come se fosse già concluso. “È stato davvero un gran giorno in termini di qualità del giornalismo“.

Per me si trattava di cercare di capire, ‘sono queste le persone con cui voglio andare a letto?’ Perchè è davvero un matrimonio, e per questo progetto sarebbe durato tre anni. Tre anni in cui non avrei fatto altre cose che sono importanti per me. La domanda era, è abbastanza importante per me?”.

La regista ha comunque evidenziato i punti di forza del cinecomic che potrebbe essere Black Panther, che sarà il primo film Marvel a portare sullo schermo un supereroe di colore. “A un certo punto la mia risposta era un sì, perchè ho pensato che ci fosse del valore nel mettere quel tipo di immaginario e di cultura in un film che avrà una portata mondiale: tanta, eccitante azione, divertimento, tutte queste cose, ma comunque rimanere concentrati su un uomo di colore che è un eroe; sarebbe stato abbastanza rivoluzionario. Questi film escono ovunque da Shanghai all’Uganda, e nient’altro di quello che farò probabilmente raggiungerà così tante persone, quindi trovavo del valore in questo. È così che la conversazione è continuata, perchè ero interessata a questo. Ma ognuno è interessato in cose differenti.”

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Ava DuVernay ha quindi ribadito l’importanza per lei di dedicarsi a progetti che la rispecchino veramente: “A cosa il mio nome è associato significa molto per me, [i film] sono i miei bambini. Questa è la mia arte, è ciò che vivrà quando me ne sarò andata. Quindi per me è importante che questo sia valido anche per chi sono in questo momento. Se ci sono troppi compromessi, non sarebbe un film di Ava DuVernay“.

In seguito la regista ha associato l’opportunità di dirigere Black Panther alla sua esperienza di regista di uno degli episodi dello show della ABC Scandal: “Scandal è il mondo di Shonda Rhimes, ero lì per servire la sua visione, nel suo mondo. Un mondo favoloso!”. In ogni caso la DuVernay pensa che il cinecomic Marveldovrebbe essere ben fatto quando uscirà” e che “lei sara lì a guardare“.

Un’altra situazione di divergenze creative, quindi, che si aggiunge alla lista (in espansione) di registi che hanno avuto difficoltà a lavorare con la Marvel: oltre alla famosa dipartita di Edgar Wright per Ant-Man, pochi giorni fa hanno fatto clamore anche le dichiarazioni di Alan Taylor riguardo “all’esperienza lancinante” di girare Thor: The Dark World  (che potete leggere qui).

Tornando a Black Panther, c’è un’alta probabilità che il nuovo regista venga annunciato alla D23 Expo, la più grande conferenza della Disney (dove è assicurata anche una massiccia presenza dei Marvel Studios), dal momento che il cinecomic con Chadwick Boseman ha una data di uscita fissata per il 2018.

Fonte: ComicBookMovie.com

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