Star, blue carpet,
giovani giurati, masterclass, concerti ma Giffoni Experience è
soprattutto film sorprendenti, innovativi, originali che raccontano
l’adolescenza nel 2015 vista da tutte le parti del mondo. Nei film
in concorso presentati nelle sei sezioni competitive (+3 anni, +6,
+10, +13. +16 e +18), l’evento per i ragazzi più importante del
mondo è pronto a lasciare il segno ancora una volta negli occhi e
nella fantasia dei giovani giurati che avranno la fortuna di
assistere alle proiezioni. Uno dei temi affrontati nelle pellicole
selezionate dai responsabili artistici delle diverse sezioni in
concorso (Manlio Castagna, Luca Apolito, Gianvincenzo Nastasi e
Antonia Grimaldi) è la musica: come nel norvegese
Beatles di Peter Flinth, tratto dall’omonimo romanzo di Lars
Saabye Christensen, in cui quattro ragazzi sognano di diventare i
Beatles nella Oslo degli anni ’60. Un sogno adolescenziale che
condivide anche Tom, protagonista di The Beat Beneath My
Feet dell’inglese John Williams: adolescente solitario, Tom
sogna di diventare una rockstar ma si sente frustrato dalla sua
cattolicissima madre single e, quando un forestiero misterioso
trasloca nel piano sottostante e comincia a suonare rock a tutte le
ore, il ragazzo lo riconosce come un chitarrista di una band caduto
in disgrazia, scomparso da anni e presunto morto. Ad accrescere
l’interesse per la pellicola, anche l’attore che interpreta Tom,
quel Luke Perry noto per essere stato uno dei protagonisti
del telefilm Beverly Hills 90210. Un altro volto notl, Rory
Culkin, fratello minore di Macaulay Culkin (ex ragazzo prodigio
di Mamma ho perso l’aereo) è protagonista di Gabriel, film
che cattura con spietata sensibilità le vicende di un ragazzo
disturbato che crede di ritrovare la serenità
ricongiungendosi al suo primo amore. La musica è protagonista anche
di Max e Lenny del francese Frederic Nicolas in cui il rap è
descritto come un’occasione di riscatto dal degrado. Tra gli autori
del film c’è anche Francois Begeaudeau, autore ed interprete di
La Classe, vincitore della Palma d’Oro a Cannes. Gioia anche
per i fans di Bruce Springsteen con Darkness on the edge
of town, film dell’irlandese Patrick Ryan che prende il titolo
proprio da un grande successo del Boss: un film che attraversa
diversi generi cinematografici, dal dramma al thriller, fino al
western moderno, e che racconta la storia di un adolescente dal
passato difficile che sceglie di vendicare la morte della
sorella.
DISABILITA’, SUORE CORAGGIOSE E BULLISMO AL CENTRO DELLE
TRAME
Di disabilità, presentata in modo assolutamente normale,
parla invece l’indiano Margarita, with a straw, in cui
il regista Shonali Bose racconta la storia di Lalia, nata con una
parallisi cerebrale che le impedisce di esprimersi chiaramente e
camminare costringendola su una sedia a rotelle ma fiera e
orgogliosa della sua personalità. Di bullismo si parla nel
coreano Thread of Lies di Lee Han con una mamma
devastata dal senso di colpa quando la figlia più giovane si
suicida senza nemmeno lasciare un biglietto: scoprirà che la
ragazza, studentessa di scuola media, è stata vittima di atti di
bullismo di cui la mamma era inconsapevole. Gli scacchi come
riscatto da una vita complicata sono al centro di The Dark
Horse diretto dal nozelandese James Napier Robertson e
interpretato dalla star maori Cliff Curtis (già protagonista di
Rapa Nui e Training Day), storia vera di un ex campione di partite
lampo, affetto da disturbo bipolare, che diventa allenatore di
scacchi a squadre per il recupero di ragazzi difficili. Grande
attesa anche per il nuovo film di Lea Pool, una delle più
importanti registe canadesi: il suo The Passion of Augustine
racconta la storia di Madre Agostina, una suora che, dietro
un’apparenza rigida di direttrice di un convento adibito a college
femminile, è capace di trasformare un piccolo monastero in un
gioiello musicale ma è costretta a fronteggiare gli assalti
della modernità. Una suora coraggiosa è anche la
protagonista di Marie’s Story diretta dal francese Jean
Pierre Améris, già regista del film Emotivi Anonimi: la pellicola,
basata su eventi realmente accaduti, segue le vicende di un umile
artigiano e di sua moglie, che, nel disperato tentativo di trovare
una forma di comunicazione con la figlia nata sorda e cieca,
decidono di affidarla ad un istituto dove Sorella Marguerite prende
la piccola sotto la sua ala protettrice cercando in ogni modo di
tirarla fuori dall’oscurità in cui vive. La ribellione
adolescenziale è il tema di Sanctuary, del tedesco Marc
Brummond, ambientato nel 1968, in cui un 14enne viene mandato in
una casa famiglia per giovani problematici a causa del suo spirito
ribelle e contestatario. Attesissimo è Other girls del
finlandese Esa Illi, ispirato alla storia vera di una serie di
video sovversivi, controversi e scandalosi realizzati nel 2011
da 4 giovani di Helsinki. Adolescenti inquieti anche nel
francese Standing Tall di Emanuelle Bercot con un ragazzo
che entra ed esce ininterrottamente dalle aule del tribunale dei
minori fin quando incontrerà una ragazza che gli dà una nuova
speranza di vita. Il tema dell’integrazione è affrontato nel
francese Your Tiger di Cyprien Vial in cui un
ragazzo indiano di 17 anni, preso in custodia dallo Stato
francese, riesce a trovare un equilibrio tra la sua comunità Sikh e
i suoi nuovi amici francesi. Un amore commovente è quello
raccontato dall’irlandese Mark Noonan in You’re ugly too in
cui un uomo con trascorsi criminali ottiene un rilascio
straordinario dal carcere per prendersi cura di sua nipote rimasta
orfana della mamma. Maisie Willliams, l’attrice nota per il
ruolo di Arya nel Trono di Spade, è invece la protagonista
dell’inglese The Falling, diretto da Carol Morley, storia di
una ragazza problematica determinata ad indagare le cause di una
misteriosa epidemia che ha invaso la scuola femminile che
frequenta.