Shaft: David Walker si scaglia contro il reboot

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David Walker – scrittore del fumetto Shaft così come di La vendetta di Shaft, il primo romanzo in quattro decenni autorizzato dal creatore Ernest Tidyman – ha definito il reboot che la New Line sta preparando una decisione sbagliata.

Walker ha continuato a suggerire che il clima sociale attuale in America crea la necessità per un film non-comico, ma un film duro con un nero come eroe, qual è in fondo The Equalizer. “Da quando Ernest Tidyman ha creato John Shaft nel 1970 non vi è più stato bisogno di qualcuno come lui, eppure la soluzione è quella di prendere l’eroe più iconico nella storia della cultura popolare nera e trasformarlo in una sorta di figura comica – ha scritto Walker sul suo sito web – perché Dio sa che cosa le persone di colore – così come il resto dell’America – hanno bisogno in questo momento: ovvero di  un altro uomo nero che fa battute per distrarci da tutto ciò che ci affligge. Possiamo lasciare i supereroi ai ragazzi bianchi, ma l’eroe nero può essere eroico solo se è avvolto in un pacchetto comico”. Ovviamente è ironico.

E chiude scrivendo che “lo studio [New Line] è più interessato a ca**re nel letto piuttosto che fare un buon film. Rovineranno le possibilità di vedere un film dignitoso nella mia vita”.

Shaft è stato selezionato per la conservazione nel National Film Registry degli Stati Uniti dalla Library of Congress nel 2000. Di Shaft già sono stati realizzati due film: uno, del 1971, diretto da Gordon Parks ed interpretato da Richard Roundtree, fu un grande successo al box office con 13 milioni di dollari su un budget di 500.000 dollari. E Theme from Shaft di Isaac Hayes vinse il premio Oscar per la miglior canzone originale. E il secondo, datato 2000, diretto da John Singleton con protagonista Samuel L. Jackson, un incasso globale di 108 milioni di dollari, che interpretava il nipote dell’originale John Shaft

Fonte: The Hollywood Reporter

Denis Bocca
Denis Boccahttp://scrivenny-dennyb.blogspot.com
Critico cinefilo (non tutti lo sono) molto radical e poco chic. Non credo in Dio, ma in Al Pacino. La mia sacra trinità è composta da Stanley Kubrick, Federico Fellini e Alfred Hitchcock. Inoltre Coppola, De Palma e Leone mi hanno donato alcuni film della mia vita. Ho un unico maestro: Roger Ebert. Collaboro con Magazinella, Filmovie e Cinefilos.it. Inoltre sono redattore di LaNostraTv.it
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