Si è spento all’età di 71 anni il celebre compositore giapponese Ryūichi Sakamoto, celebre nel mondo del cinema per aver composto la colonna sonora dei film L’ultimo imperatore (1987), per cui ha vinto il Premio Oscar, Il tè nel deserto (1990) e Piccolo Buddha (1993), diretti da Bernardo Bertolucci. Ma anche Tacchi a spillo (1991), di Pedro Almodovar, Omicidio in diretta (1998) e Femme Fatale (2002) di Brian De Palma e The Revenant (2015) di Alejandro Gonzáles Iñárritu.
La notizia della scomparsa del musicista è stata diffusa dal suo staff nella giornata del 2 aprile, ma la morte di Sakamoto è in realtà avvenuta qualche giorno prima, il 28 marzo, per via di un tumore al colon. Un male di cui il compositore aveva annunciato l’esistenza già nel gennaio del 2021 tramite il proprio sito ufficiale. Inoltre, nel 2014 Sakamoto era già stato colpito da un simile male alla faringe, dal quale era tuttavia riuscito a guarire. La morte di Sakamoto ha naturalmente generato subito grande commozione nel mondo della musica, del cinema e non solo.
Con circa 102 album pubblicati, dal finire degli anni Settanta ad oggi egli si è infatti affermato come uno dei pionieri della fusione tra la musica etnica orientale e le sonorità elettroniche occidentali. La sua vasta discografia solista ha toccato numerosi generi, dal pop alla musica elettronicha, dall’ambient alla world music e fino alla musica neoclassica, permettendogli di distinguersi come un vero e proprio genio della musica, capace di suscitare profonde emozioni con le sue composizioni. Nel 2017 gli è stato dedicato il documentario Ryuichi Sakamoto: CODA, dove si ripercorre la sua vita e si approfondisce la sua idea di musica.