L’Appuntamento, recensione del film di Teona Strugar Mitevska

Presentato nella nella sezione Orizzonti della 79ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, il film è in sala dal 6 aprile

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Dopo il divertente Dio è donna e si chiama Petrunya, la regista macedone Teona Strugar Mitevska torna in sala, dal 6 aprile, con L’Appuntamento (The Happiest Man in the World), presentato in anteprima nella sezione Orizzonti della 79ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

 

L’Appuntamento (The Happiest Man in the World), la storia

Asja è una donna single di 40 anni che per incontrare l’anima gemella si iscrive a un buffo evento di speed dating, un appuntamento. Qui conosce Zoran, un uomo misterioso e di bell’aspetto con cui all’inizio sembra nascere una sintonia speciale. Ma Zoran non è lì per cercare l’amore bensì il perdono: c’è un segreto nel suo passato che riguarda proprio Asja. La sua presenza in quel posto non è casuale e presto entrambi scopriranno il vero senso di quello che li unisce e quello che li divide, l’eredità della guerra nei Balcani che hanno vissuto da giovani, da parti opposte, e la possibilità di costruire un futuro sulle macerie, fisiche ed emotive, che il conflitto si è lasciato dietro.

L'Appuntamento film 2022Come sempre il cinema di Strugar Mitevska si confronta con i rapporti tra passato e futuro, sia quando essi si riferiscono alle tradizioni da rivedere o da sostenere, sia quando passato e futuro sono due aspetti di una vita tagliata a metà dal conflitto e dalla guerra. Ed è questo quello che fa la regista, in particolare, con L’appuntamento: traccia delle linea di vita di persone che nella Sarajevo dei nostri giorni cercano di costruire una vita là dove la guerra ha lasciato solo macerie.

Il desiderio di una vita, il desiderio del perdono

L’appuntamento al buio, lo speed date, l’occasione goliardica e imbarazzata di un incontro combinato con altre esistenze che cercano quello che cerca la protagonista si fa teatro dell’assurdo nel momento in cui capiamo, con un crescendo di tensione pari a un thriller, che c’è qualcosa che Zoran cerca e desidera da Asja, un’esigenza di perdono che non capiamo bene da dove nasca ma che diventa piano piano una questione pubblica, argomento di discussione, centro nevralgico dello snodo narrativo fondamentale. Il gruppo è chiamato a giudicare e condannare, ma anche a difendere, un gruppo che in comune ha la ferita della guerra: quella vissuta, quella ereditata, quella desiderata.

Questa umanità ferita viene raccontata con toni che, oltre a strizzare l’occhio al thriller, come suggerito sopra, si abbandonano anche ad una controllata anarchia nel momento in cui è il gruppo a prendere il sopravvento, nei goffi momenti di gioco organizzati per lo speed date, nelle imbarazzate domande che si rivolgono i partecipanti, in un susseguirsi di situazioni che potrebbero essere esilaranti se non fosse che, nell’ingombrante sottotesto della messa in scena, si percepisce sempre un imminente confronto, uno svelamento tremendo di una verità terribile che porterà a un confronto difficile e doloroso.

Teona Strugar Mitevska

L’umorismo e il trauma

La natura più intima de L’Appuntamento si svela quindi proprio in questa doppia valenza. Da una parte la rappresentazione umoristica e realistica di un appuntamento al buio, i timori, gli imbarazzi, le curiosità mai troppo ostentate. Dall’altra l’elaborazione di un trauma, la presenza di esso nella vita di chi lo ha vissuto da ogni punto dei vista: chi lo ha subito senza poter fare nulla e che adesso cerca di costruire una vita nuova su quelle macerie; chi ha partecipato e adesso cerca la redenzione perché riconosce la stupidità di ciò a cui ha preso parte.

In una maniera molto più raffinata e sotto voce, L’appuntamento racconta anche di chi quel trauma lo ha solo ereditato, di chi è nato in un mondo distrutto che cerca di ricostruirsi e che vuole dimenticare quelle ferite di seconda generazione che porta suo malgrado.

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
lappuntamento-teona-strugar-mitevskaIn una maniera molto più raffinata e sotto voce, L’appuntamento racconta anche di chi quel trauma lo ha solo ereditato, di chi è nato in un mondo distrutto che cerca di ricostruirsi e che vuole dimenticare quelle ferite di seconda generazione che porta suo malgrado.