Un nuovo universo cinematografico condiviso è alle porte, con l’ascesa del franchise Predator che ora incrocia ufficialmente la timeline dei film Alien. Ma proprio come Predator: Badlands unisce i due colossi della fantascienza sul grande schermo, il prequel del film ha scatenato qualcosa di ancora più emozionante: una nuova civiltà aliena altamente intelligente e dedita ai viaggi spaziali. E il loro arsenale fa impallidire sia gli Yautja che gli Xenomorfi.
Vi presentiamo i K’shorrik, una nuova civiltà aliena nell’universo di Predator/Alien
Predator: Badlands #1 di Ethan Sacks, Elvin Ching, Oren Junior (Marvel Comics)
La nuova specie aliena viene introdotta nel nuovo canone di Predator con l’uscita di Predator: Badlands #1, un prequel one-shot della Marvel Comics, ambientato prima degli eventi del nuovo film. Oltre ad aggiungere ulteriori retroscena per sottolineare quanto sia segretamente tragico il viaggio di Dek in Badlands, il numero mette anche Dek e suo fratello Kwei di fronte a un nuovo avversario: i K’shorrik.
I lettori vengono introdotti direttamente ai K’shorrik attraverso i video registrati da un gruppo di questa specie in viaggio nello spazio (fino a quando un evento critico li mette in stasi, in attesa di aiuto per la loro nave precipitata). E a prima vista, rappresentano immediatamente una nuova svolta nel canone del film. Bipedi, con quattro braccia, dediti all’allevamento dei figli, ma pronti al combattimento, i K’shorrik sembrano attrezzati per sopravvivere tra le stelle.
Ma soprattutto, la scena introduttiva presenta i K’shorrik come più simili agli umani rispetto agli Yautja o agli Xenomorfi. Esprimono emozioni come gli umani, ma nel conversare con l’intelligenza artificiale della nave, nel giocare con i propri figli durante il viaggio, i K’shorrik dipingono un’immagine molto diversa degli “alieni” nel brutale e cupo universo di Predator.
I K’Shhorrik erano in grado di combattere i Predator già 10.000 anni fa
Grazie a una tecnologia all’avanguardia, l’intelligenza artificiale dei K’shorrik può dare filo da torcere agli Yautja
Sapendo che il regista Dan Trachtenberg è stato strettamente coinvolto in questo nuovo capitolo della crescente serie Predator, è difficile non approfondire troppo le ramificazioni dei K’shorrik. Soprattutto quando la storia inizia con un salto di 10.000 anni nel futuro, mentre Dek si infiltra nella loro astronave precipitata. Mentre l’IA che sorveglia la nave conosce gli Yautja, Dek non sa nulla dei K’shorrik.
Il che significa anche che Dek è completamente impreparato al tipo di combattimento di cui è capace l’IA. Dimenticate spade, lance o persino le armi laser degli Yautja. L’intelligenza dei K’shorrik usa i feromoni per mettere la fauna locale contro Dek, prima di costruire e caricare la sua coscienza in un robot “Yautja Killer” completo. E lo fa in pochi minuti, al massimo.
Come nella maggior parte dei combattimenti di Predator contro un avversario superiore, fattori esterni influenzano il risultato, permettendo a Dek di sconfiggere il costrutto K’shorrik che si arrende. Ma le domande rimangono. I K’shorrik possedevano una tecnologia ben superiore a quella degli Yautja oltre 10.000 anni fa. Se quella civiltà è stata in grado di evolversi e svilupparsi in quel lasso di tempo, potrebbe giocare un ruolo importante nel futuro del franchise.
Tuttavia, è possibile che l’ignoranza di Dek possa essere interpretata come un segno che la razza si è isolata o, peggio ancora, si è estinta. Ma se così fosse, i fan hanno visto di cosa è capace la tecnologia K’shorrik quando rimane inattiva per 10.000 anni. Se gli umani, gli Yautja o persino gli Xenomorfi dovessero incrociare il cammino dei K’shorrik… nessuno può immaginare quali avventure potrebbero verificarsi.


