Sono passati 40 anni dall’uscita di Ritorno al futuro, e in qualche modo le persone continuano a identificarsi con i temi trattati dal film. Riflettendo sull’impatto duraturo del film, le star Michael J. Fox e Christopher Lloyd hanno recentemente rivelato perché credono che il film continui a coinvolgere il pubblico dopo quattro decenni.
“Viviamo in una cultura del bullismo. Ci sono bulli ovunque, non c’è bisogno che io indichi chi, ma ci sono tutti questi bulli”, ha detto Fox in un’intervista con Empire. “In questo film, Biff è un bullo. Il tempo è un bullo”. Fox ha poi continuato: “Per me personalmente, il Parkinson è un bullo. E tutto sta nel modo in cui gli si tiene testa e nella determinazione con cui si affronta la lotta contro di lui. È una questione di resilienza e coraggio”.
L’attore ha osservato che “c‘è molto di questo al momento, nel presente”, aggiungendo: “Penso che molte persone stiano reagendo al film perché tocca corde che altrimenti non riconoscerebbero”. Lloyd, che ha interpretato Doc Brown nella trilogia di film, ha detto: “Continua a stupirmi quanto profondamente i film di Ritorno al futuro abbiano influenzato i giovani. Se ne parla ancora continuamente”.
Ritorno al futuro è uscito negli Stati Uniti il 3 luglio 1985, mentre in Italia arrivò il 18 ottobre dello stesso anno. Come noto, però, la data significativa del film è quella del 21 ottobre, ovvero la quella in cui i protagonisti arrivano nel futuro in Ritorno al futuro – Parte II. Diretto da Robert Zemeckis, il film è ambientato nel 1985 e segue Marty McFly, interpretato da Michael J. Fox, un adolescente che viene accidentalmente catapultato nel 1955, dove inavvertitamente impedisce ai suoi futuri genitori di innamorarsi, minacciando così la sua stessa esistenza.