Ted Sarandos, CEO di Netflix, sostiene che il modello di streaming proposto dalla piattaforma sta “salvando Hollywood”. Mentre il servizio di noleggio di DVD esisteva già da anni, Netflix ha come noto lanciato la sua piattaforma di streaming nel 2007. Nei primi anni, la piattaforma era solo un meccanismo di distribuzione per le librerie esistenti di film e televisione, simile a qualcosa come il servizio On Demand di Comcast, lanciato nel 2002. Nel 2013, la piattaforma è passata ad esporre contenuti originali a partire dalla serie televisiva House of Cards. Due anni dopo, la piattaforma è entrata anche nel settore dei film originali, pubblicando l’acclamato Beasts of No Nation.
Come riporta Deadline, Sarandos afferma che Netflix sta permettendo ad Hollywood di sopravvivere in un momento molto difficile. L’amministratore delegato ha risposto all’affermazione secondo cui i cambiamenti di produzione e le difficoltà al botteghino sarebbero legati al fatto che aziende come Netflix stanno distruggendo Hollywood. Sarandos ha invece chiarito che Netflix sta “salvando Hollywood” perché “vi consegnerà il programma nel modo in cui volete guardarlo”. In quanto “azienda incentrata sul consumatore”, Sarandos ritiene che Netflix stia rispondendo alle esigenze dei consumatori, che non danno più tanto valore alla visione in sala.
“No, stiamo salvando Hollywood. [Netflix è] un’azienda molto incentrata sul consumatore. Vi forniamo il programma nel modo in cui volete guardarlo. Cosa sta cercando di dirci il consumatore? Che vorrebbero guardare i film a casa. Credo che [l’uscita in sala] sia un’idea superata, per la maggior parte delle persone, ma non per tutti. Gli studios e le sale cinematografiche stanno combattendo per cercare di preservare questa finestra di 45 giorni che non è assolutamente in linea con l’esperienza del consumatore che ama semplicemente un film”.
Netflix – come noto – non è però del tutto estranea al mondo delle uscite in sala, riguardo alle quali Sarandos afferma: “Abbiamo queste uscite su misura… dobbiamo fare qualche qualificazione per gli Oscar”. “Devono girare per un po’, e questo aiuta un po’ il ciclo della stampa. Ma ho cercato di incoraggiare ogni regista con cui lavoriamo a concentrarsi sul consumatore, sui fan. Fate un film che loro amano, e loro vi ricompenseranno”.
Sarandos ha anche osservato che “siamo in un periodo di transizione”, affermando: “La gente è cresciuta pensando: ‘Voglio fare film su uno schermo gigante e farli vedere a degli estranei [e farli] vedere in sala per due mesi e far piangere la gente e fare il tutto esaurito… È un concetto superato’”. Alla domanda specifica se il desiderio dei registi di fare film per le sale sia “un’idea superata”, Sarandos ha quindi risposto: “Penso che lo sia – per la maggior parte delle persone, non per tutti. Se si ha la fortuna di vivere a Manhattan e di poter raggiungere a piedi un multisala per vedere un film, è fantastico. La maggior parte del Paese [gli Stati Uniti] non può farlo”.
Sarandos ha infine ribadito di amare le sale cinematografiche, ma, ovviamente, il loro declino non lo “disturba”. Invece, ha detto che sarebbe infastidito se “la gente smettesse di fare grandi film”. Ha inolter avvertito Hollywood di non rimanere “intrappolata” nel desiderio che il pubblico veda i film in sala perché è così che l’industria cinematografica vuole che il pubblico li guardi. Invece, per il bene dell’industria dell’intrattenimento, Hollywood dovrebbe adattarsi al modo in cui il pubblico vuole vedere i film, ha sostenuto Sarandos.
Cosa significano le parole di Ted Sarandos per Netflix e per lo stato del settore
Ted Sarandos non è l’unico dirigente di Netflix che ha difeso strenuamente il modello dell’azienda. All’inizio di quest’anno, il chief content officer di Netflix, Bela Bajaria, ha affermato con coraggio che il film Oppenheimer, vincitore del premio per il miglior film, avrebbe potuto avere lo stesso successo se fosse stato distribuito su Netflix. Parlando della piattaforma di streaming in senso più ampio, Bajaria ha osservato che “quando si pensa alla strategia di distribuzione, bisogna pensare a tutti gli altri film, a parte i quattro o cinque”, che sono molto migliori sul grande schermo.
Agli occhi sia di Sarandos che di Bajaria, le decisioni di Netflix rispondono all’evoluzione del mercato globale. Dopo tutto, gli incassi sono molto più bassi oggi rispetto a 10 anni fa. Nel 2015 il totale degli incassi nazionali è stato di oltre 11,1 miliardi di dollari; nel 2024 l’incasso è stato di 8,5 miliardi di dollari. Il mercato ha subito un duro colpo durante la pandemia COVID-19 nel 2020, e non è ancora ai livelli precedenti alla pandemia. Non è dato sapere se l’aumento della produzione di Netflix sia causale o reattivo a questo calo; Sarandos non si addentra in questo argomento, ma continua a credere fermamente nell’approccio di Netflix.