Primo dell’uscita in sala di Thor: Ragnarok, Mark Ruffalo dichiarò che il terzo film dedicato a Thor era in realtà il primo di una “trilogia interna” che avrebbe sviluppato in maniera particolare e decisiva il suo personaggio di Bruce Banner e di Hulk.

Alla luce di quanto avvenuto in Ragnarok e di quello che abbiamo visto in Avengers: Infinity War, abbiamo un quadro più preciso di questo arco narrativo e possiamo anche ipotizzare come e dove si concluderà, negli eventi di Avengers 4.

Ecco di seguito una teoria che potrebbe anticipare l’esito di questo arco narrativo relativo al Gigante di Giada.

4L’arco narrativo che conduce ad Avengers 4

Thor: Ragnarok
 

Questo arco narrativo del personaggio è iniziato con Hulk e Bruce Banner che si dividono in due diverse identità. “Il fatto che Hulk parli in Thor: Ragnarok, è l’inizio della separazione di questi due individui”, ha spiegato Ruffalo, “queste identità sono una sola identità separata in due.”

Sembra che Bruce Banner soffra di una forma di disturbo di personalità multipla; ci sono due menti, intrappolate nello stesso corpo. In forma umana, Bruce ha il controllo; ma ogni volta che Banner si trasforma, l’altro si mette al comando. L’MCU ha sempre trattato Banner e Hulk come personaggi distinti, con Bruce che si riferisce al Gigante di Giada come “l’altro ragazzo”. Ma Bruce ha iniziato a capire che Hulk è una persona a pieno titolo, non solo un mostro scatenato. Quando Hulk sceglie di reindirizzare il Helicarrier dello S.H.I.E.L.D. per non mettere in pericolo gli innocenti, Bruce si rende conto che il Gigante di Giada ha davvero la capacità di entrare in empatia. Anche se Banner non si fidava di lui – per questo che ha lavorato con Stark per costruire l’armatura di Hulkbuster – ha iniziato a “farlo uscire” ogni tanto.

Gli eventi di Thor: Ragnarok hanno cambiato tutto. Bloccato su Sakaar, Hulk ha deciso di sopprimere Bruce Banner, di rifiutarsi di tornare indietro. Il Gigante di Giada ha mantenuto il controllo del corpo di Banner per due anni, imparando e crescendo, sviluppando il linguaggio. Come ha detto Ruffalo, “È come un bambino! È come un bambino di cinque o sei anni, quindi ha la stessa sintassi, ha la stessa visione del mondo”. Alla fine, Thor riesce a convincere Hulk a tornare indietro, ma questa esperienza lascia Bruce terrorizzato. Se si fosse trasformato di nuovo in Hulk, sarebbe mai tornato indietro?

Ma Bruce Banner è un eroe. Vedendo gli ultimi sopravvissuti Asgardiani minacciati da Hela, decise di trasformarsi un’altra volta. La dinamica, però, è degna di note: invece di uscire quando Banner salta sul Ponte Arcobaleno, Hulk aspetta fino all’ultimo momento utile. È una scena divertente, ma potrebbe essere anche un’obiezione da parte dell’Altro – un’espressione di frustrazione per essere dato per scontato, per essere trattato come un’arma da guerra. Passando a Avengers: Infinity War, quando Thanos lo sconfigge, il Gigante di Giada è spaventato. Il suo viaggio sulla Terra lo trasforma di nuovo in Bruce Banner. Durante il film, lui rifiuta di tornare. Come ha spiegato Joe Russo: “Penso che se Hulk dovesse dire perché, sarebbe [che] Banner vuole solo Hulk per i combattimenti, penso che ne abbia abbastanza di salvare il culo a Banner”. Banner è stato costretto a farsi avanti e diventare un eroe a pieno titolo, usando Hulkbuster per affrontare gli Outriders. C’è una perfetta continuità tra il terzo atto di Thor: Ragnarok e l’arco di Hulk in Infinity War.

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