Oscar 2016: l’Academy sulla mancanza di diversità nelle nomination

Cheryl Boone Isaacs, presidente dell’Academy, ha rilasciato nelle ultime ore un comunicato in merito alle polemiche che sono state sollevate sulla mancanza di diversità etnica e sessuale nelle nomination agli Oscar 2016.

 

Ecco cosa dice: “Vorrei riconoscere prima di tutto il grande lavoro dei nominati di quest’anno. Mentre celebriamo i loro straordinari traguardi, ho il cuore spezzato e sono frustrata nel constatare la mancanza di alcune inclusioni. Questa è una conversazione difficile ma importante, ed è tempo per grandi cambiamenti. L’Academy sta facendo enormi passi per cambiare la composizione dei nostri membri. Nei prossimi giorni e settimane, condurremo una rivisitazione dei criteri di arruolamento dei membri allo scopo di diversificare maggiormente le nostre fila”.

Cheryl Boone Isaacs“Come molti di voi sapranno, abbiamo implementato negli ultimi quattro anni la diversità trai nostri membri. Ma il cambiamento non sta avvenendo in maniera rapida come ci aspettavamo. Abbiamo bisogno di fare di più. Non ci sono precedenti nella storia dell’Academy. Negli anni ’60 e ’70 il problema era quello di reclutare persone più giovani per garantire il ricambio generazionale. Nel 2016 si tratta di includere le differenze di genere, razza, etnia e orientamento sessuale. Riconosciamo la reale preoccupazione della comunità, e quindi apprezziamo tutti quelli di voi che si uniscono a noi per andare avanti insieme”.

La questione è senza dubbio spinosa e delicata da gestire, soprattutto perché, come ha fatto notare Spike Lee, è il secondo anno consecutivo che per 20 nomination dedicate agli attori, tutti i prescelti siano bianchi. È anche vero però che per un premio che dovrebbe riconoscere l’eccellenza, come l’Oscar, non ci dovrebbero essere “quote per la diversità” ma solo la possibilità, uguale per tutti, di concorrere. Sembra quindi più giusto ed equilibrato il discorso della Isaacs che parla di cambiamento della composizione dei membri dell’Academy.

Che ne pensate?

Fonte: Variety

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