Nella precedente edizione degli Oscar la statuetta per Miglior Attrice Protagonista andò, senza meraviglia, all’eclettica e virtuosa Meryl Streep per la sua interpretazione, in The Iron Lady. Quest’anno, invece, la regina delle nomination (ben 14 in questa categoria) non farà parte della cinquina candidata e lascerà a contendersi il premio cinque bravissime interpreti che non lo hanno mai vinto.
La categoria di Miglior Attrice Protagonista di questa 85^ edizione degli Academy Awards mette a confronto cinque donne, o meglio, quattro donne e una bambina, che in comune hanno “solo” un grande talento nella recitazione. Stiamo parlando di Jennifer Lawrence, Jessica Chastain, Naomi Watts, Emmanuelle Riva e Quvenzhané Wallis. Le prime tre sono alla loro seconda nomination, mentre le ultime due con la loro presenza segnano un record, essendo rispettivamente la più anziana (85 anni) e la più giovane (9 anni) attrice a essere state candidate in questa categoria. Diverse per età e per curriculum, le suddette attrici si sono distinte anche per come hanno dato vita ai loro personaggi, mostrandone paure e speranze, tenacia e fragilità, ognuna in maniera unica, emozionante e sincera. Ciò che rende ancora più interessante questa categoria è la varietà di personaggi portati sullo schermo, nessuno simile all’altro: una giovane vedova che riscopre la gioia di vivere grazie ad un insolito incontro; un’agente della CIA che dà la caccia a Osama bin Laden; una madre che viene separata dalla sua famiglia durante lo tsunami del 2004; un’anziana donna colpita da ictus e assistita dall’amorevole marito; una bambina che vive col padre nelle paludi della Lousiana.
La prima nomination agli Oscar di
Jennifer Lawrence è arrivata nel 2011, grazie alla sua
notevole performance da protagonista in Un Gelido
Inverno. Proprio in quello stesso anno viene scelta per
interpretare il ruolo che le regalerà di lì a due anni la sua
seconda candidatura, ovvero Tiffany in Il Lato
Positivo di David O. Russell. E pensare che il
regista era deciso a scartarla per la sua età, ma dopo il provino,
via Skype, cambiò immediatamente idea. Tiffany è una giovane
vedova, che instaura un’amicizia dapprima bizzarra, poi sempre più
profonda e sincera con Pat/Bradley Cooper, un uomo da poco
uscito da un ospedale psichiatrico. La Lawrence esprime in
modo convincente tutti i diversi sentimenti che comporta
quest’amicizia fuori dagli schemi: che sia per la sua parlantina o
per il suo sguardo, riesce ad emozionarti e a divertirti. Dopo aver
vinto numerosissimi premi nel corso di questa stagione, tra cui il
Golden Globe (Commedia o Musical) e lo Screen Actor Guild
Award, la ventiduenne del Kentucky si trova in pole position
nella gara per l’ambita statuetta.
Subito dietro la
Lawrence, si prepara a farle lo sgambetto la favorita n° 2,
Jessica Chastain, nei panni di Maya in Zero Dark
Thirty di Kathryn Bigelow. Con un po’ di anni e
qualche film in più alle spalle, la fulva californiana è alla
seconda nomination, avendo ottenuto la prima come Miglior Attrice
Non Protagonista l’anno scorso con il film di Tate Taylor,
The Help. La Chastain porta sullo schermo un
personaggio realmente esistito ma sconosciuto al mondo, un agente
operativo della CIA che per dieci lunghi anni ha dato la caccia a
bin Laden, una donna pervicace e compassionevole. Senza
risparmiarsi, fa sue la rabbia, la paura e la tenacia di Maya e ci
regala un’interpretazione viscerale dal primo all’ultimo minuto. La
sua performance è già stata premiata in altri eventi, come i
Chicago Film Critics Association Awards, i Dallas-Fort Worth Film
Critics Association Awards, i Golden Globes (Drammatico), il
Vancouver Film Critics Circle e i Washington DC Area Film Critics
Association Awards.
Secondo i bookmakers
americani, la terza possibile vincitrice dell’Academy Award è la
francese Emmanuelle Riva, candidata per il ruolo di Anne,
un’ottuagenaria colpita da un ictus, nel film Amour
di Michael Haneke. Nel lento e straziante processo che porta
Anne ad essere completamente dipendente dalle cure del marito, la
Riva coglie sensibilmente sia i momenti di lucidità che quelli di
smarrimento e assenza del suo personaggio; sapere che potrai solo
peggiorare e che vedrai diventare sempre più grande la pena negli
occhi dell’amore della tua vita sono alcuni dei pensieri atroci e
angoscianti che la Riva riesce a trasmettere, anche solo con
un’espressione del volto, l’unico mezzo di comunicazione che ha a
disposizione per grande parte del film. Questa interpretazione le è
valsa già delle vittorie ai Boston Society Film Critics Awards,
agli European Film Awards, ai Los Angeles Film Critics Association
Awards (premio condiviso con Jennifer Lawrence), ai National
Society of Film Critics Awards (USA) e al San Francisco Film
Critics Circle. Il 24 febbraio, il giorno degli Academy Awards, la
Riva compirà 86 anni; chissà che questo non le porti
fortuna.
La giovanissima Quvanzhané
Wallis, che ha già ricevuto meritatamente molti premi come
Migliore Artista Esordiente e Miglior Giovane Interprete,
probabilmente vede come una vittoria anche solo la sua candidatura
agli Academy Awards. Nonostante la sua strabiliante perfomance in
Re della Terra Selvaggia di Benh Zeitlin, le
possibilità che la vedono portare a casa l’Oscar sono però minime.
Eppure è riuscita così piccola e inesperta a comunicarci emozioni
fortissime e a farci sentire come il suo personaggio, Hushpuppy:
bambini coraggiosi, che hanno paura ma non si arrendono; bambini
che vogliono essere come i grandi, ma che bramano un abbraccio
dalla loro mamma. Che sia un Auroch (animale preistorico) o un
uragano, niente ferma Hushpuppy e così sicuramente sarà anche per
la bravissima Quvenzhané.
Chiude la cinquina e il
terzetto delle seconde chance, la britannica Naomi Watts,
nominata in questa stessa categoria nel 2004, per la parte in
21 Grammi – Il Peso dell’Anima di Iñárritu, e
tornata in lizza in questa edizione con l’interpretazione di Maria
Bennett in The Impossible di J.A. Bayona. In
questa storia di fatti realmente accaduti, la Watts è una
donna che insieme al marito e ai tre figli si trova a passare le
vacanze natalizie in Tailandia proprio l’anno dello tsunami.
Nonostante sia quasi del tutto assente nella seconda parte del
film, l’attrice trasmette in maniera toccante, senza cadere nel
melodramma, l’angoscia e la speranza di una madre in fin di vita.
Tuttavia, la sua performance ha ricevuto pochissime nomination
nella stagione dei premi e ha riportato una sola vittoria al Palm
Springs International Film Festival. Sarà forse per questo che
Naomi Watts è considerata, tra tutte e cinque, la meno probabile a
ricevere la statuetta.
Domani si celebreranno i BAFTA Awards, che vedono candidate in questa categoria solo la Lawrence, la Chastain e la Riva. Chissà che, come spesso è accaduto, la vincitrice di domani non si aggiudichi anche l’ambita statuetta dorata. Detto questo, non dimentichiamoci che spesso l’Academy ci ha riservato delle belle (o brutte!) sorprese. All’alba del 25 febbraio lo scopriremo!