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David O. Russell per il biopic su Russ Meyer

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David O. Russell potrebbe finalmente tornare a alvorare su un nuovo film. Deadline informa infatti che il regista di The Fighter stia lavorando alla Fox Searchlight che vuole proprio lui per un film biografico sullla leggenda dei B-Movie Russ Meyer. 

Shia LaBeouf protagonista di Horns

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Shia LaBeouf protagonista di Horns

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Shia LaBeouf interpreterà Ig Perrish, protagonista di Horns, romanzo di Joe Hill, dal quale la Mandalay Pictures sta cercando di adattare un film.

 

Kevin Costner sarà Jonathan Kent

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Kevin Costner sarà Jonathan Kent

Kevin Costner sarà Jonathan Kent nel Superman di Zack Snyder! Dopo diverse voci che si sono rincorse, oggi arriva la notizia ufficiale. Accanto a lui Diane Lane nel ruolo di Martha Kent. I due saranno i genitori terrestri di Clark Kent.

Snyder ha dichiarato che Costner “sarà in grado di comunicare la quieta forza di questo americano rurale che ha cresciuto il più grande supereroe di tutti i tempi”.

Fonte: comingsoon

Morto Al Israel, narcotrafficante in Scarface

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Morto Al Israel, narcotrafficante in Scarface

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E’ scomparso oggi l’attore americano Al Israel, noto ai più per aver interpretato il narcotrafficante colombiano Ettore “il rospo” nella famosa scena di Scarface, nella quale segava con una motosega un compare del narcotrafficante cubano.

Si è spento Michael Gough, indimenticato maggiordomo di Batman

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Michael_Gough

Si è spento oggi Michael Gough, all’età di 94 anni; l’indispensabile maggiordomo del supereroe di Gotham City, Batman. L’attore aveva interpretato l’affettuoso e fedele  Alfred, nei primi quattro episodi cinematografici dedicati al paladino Batman.

Le stelle inquiete: recensione del film di

Le stelle inquiete: recensione del film di

Emanuela Piovano – regista produttrice e distributrice italiana, che lavora per cinema e televisione, realizzando film e documentari – porta ora sul grande schermo un episodio della vita della filosofa francese Simone Weil: il suo soggiorno nella campagna marsigliese nel ’41, quando lascia Parigi in seguito alla promulgazione delle leggi razziali.

Ad ospitarla una coppia di vignaioli, Gustave e Yvette, con la passione per la filosofia lui, brava moglie e massaia lei, che instaureranno con Simone una profonda amicizia, e anche qualcosa di più. Il cast è variegato, composto, come dice la regista stessa, da “una troupe di esordienti eccellenti” (tra cui il fotografo Raoul Torresi, figlio di Alessio Gelsini) e da alcuni nomi noti (la co-sceneggiatrice Lucilla Schiaffino e il montatore Roberto Perpignani), in un’amalgama che avrebbe potuto, però, esse più felice.

Le stelle inquiete, il film

Le stelle inquiete infatti è eterogeneo. Spicca l’interpretazione di Lara Guirao, attrice francese di cinema e teatro, nei panni di Simone, che mette il suo volto emaciato, il corpo gracile, la sua espressività intensa al servizio del ruolo. Ben delineato il suo personaggio: emergono chiari la passione filosofica, strettamente legata a quella per la vita e per l’essere umano, che vorrebbe emancipato e libero; una filosofia che si fa azione e intervento nella realtà. Simone studia e sperimenta su di sé la vita di campagna, come aveva fatto con il lavoro in fabbrica alla Renault, per capire a fondo i rapporti sociali all’interno del mondo contadino. Netto è anche il suo rifiuto delle ideologie (comunismo e femminismo, cui pure s’era avvicinata), rovina delle idee; ferma la volontà, quasi mistica, di assumere su di sé le sofferenze del mondo. A ciò fanno da contraltare la scarsa  considerazione per sé stessa, una quasi continua frustrazione del proprio corpo, e una sfera affettiva problematica.

Tuttavia, Le stelle inquiete, che oscilla tra impegno e leggerezza (“semplice, arioso e profumato” lo definisce la regista stessa), mostra alcune ingenuità. Innanzitutto, una mescolanza linguistica, che risulta straniante e disorienta. La Piovano sceglie infatti di far recitare  Lara Guirao in italiano, con un forte accento d’oltralpe e incursioni nel francese, che Simone usa soprattutto quando legge i suoi appunti e nei momenti di maggior coinvolgimento emotivo. Mentre gli altri attori, italiani, si esprimono in un corretto idioma nostrano (con lieve inflessione del nord Italia, vedi Gustave e Yvette).

Ciò determina la sensazione che la vicenda sia ambientata nella campagna italiana, e non in quella marsigliese, e che Simone sia ospite da piccoli proprietari terrieri italiani. I nomi dei suoi ospiti, Gustave e Yvette Thibon (interpretati da Fabrizio Rizzolo e Isabella Tabarini), così come le didascalie relative a tempo e spazio (Marsiglia, 1941), o l’artificio che vorrebbe l’accento di lei diverso perché parigino, rispetto al marsigliese degli altri, non bastano a convincere lo spettatore del contrario.

Per quel che riguarda le interpretazioni, occorre notare che quelle di Rizzolo e Tabarini non sono in armonia con quella della Guirao, anzi rivelano limiti e paiono piuttosto monocordi. In particolare, Rizzolo, cui era affidato un ruolo complesso, non riesce a rendere il coinvolgimento emotivo nel rapporto con Simone, come pure l’insoddisfazione e la crisi del rapporto con la moglie, complici anche un soggetto e una sceneggiatura che a tratti sembrano voler approfondire questo aspetto, a tratti paiono sorvolare, limitandosi ad accennare azioni e reazioni. Così, si gioca troppo sul filo del non detto, e anche il detto non sempre è efficace.

Eccessivamente ripetitive sono, poi, alcune scene (in particolare quelle degli incontri in una terrazza cittadina di Gustave coi suoi amici, che paiono quasi la stessa scena, con poche varianti). Poco curati alcuni particolari (ad esempio, la pancia di Yvette incinta, troppo palesemente finta). L’intera pellicola oscilla, inoltre, tra un registro realista e intenti fortemente evocativi, non sempre riusciti. La colonna sonora, firmata da Marc Perrone, si sposa bene alle immagini. Il musicista veste anche i panni d’attore (è Pépé).

Alla regista – anche produttrice e distributrice della pellicola con la sua Kitchen Film – certamente il merito di aver riportato all’attenzione del pubblico la figura di quella grande donna e pensatrice che è stata Simone Weil, fatta rivivere grazie a Lara Guirao, e aver riacceso una riflessione su temi tornati oggi di grande attualità, come la dignità del lavoro (maschile e femminile), la rivendicazione dei diritti, l’emancipazione, e il ruolo della cultura in essa.

 

150 anni d’Italia al Nuovo Cinema Aquila

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150 anni d’Italia al Nuovo Cinema Aquila

150anni

La sera della vigilia dell’Unità d’Italia è stato celebrata in quelle che sono state le capitali italiane ( Roma, Firenze, Torino ) con la proiezione a ingresso gratuito di La lunga calza verde di Roberto Gavioli e del documentario di Gianfranco Pannone Ma che storia… .

Ian McKellen racconta le prove de Lo Hobbit

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Ian McKellen racconta le prove de Lo Hobbit

Ian McKellen racconta sul suo sito ufficiale come si stanno svolgendo le prove di scena a pachi giorni dal tanto sospirato inizio delle riprese di The Hobbit.

Ecco cosa l’ormai storico Gandalf ha raccontato: Oggi sono stato in vari posti che in realtà erano tutti lo stesso luogo. Sono stato nel territorio pianeggiante che i Maori hanno chiamato Whataitai e che nel 1872 è stato richiamato Miramar (“Ammira il mare”, in effetti è lì vicino). Mi trovavo agli Stone Street Studios, nel cuore di un sobborgo moderno, con qualche industria leggera. In effetti, ero in una vecchia fabbrica di vernici, cosa che ho scoperto solo dieci anni dopo le riprese del Signore degli Anelli, per le quali veniva utilizzata come teatro di posa principale. Al suo interno si trovava il nuovo set di Casa Baggins, inclusa una stanza da letto e una dispensa.

E così ero lì, a Hobbiville, con un semicerchio di nani e Bilbo, il loro ospite riluttante. Si trattava della prima prova complessiva del cast, dove Peter Jackson, assieme a Fran Walsh e Philippa Boyens, ci hanno invitato a commentare il loro script. Questa è la cosa più vicina alla beatitudine che un attore possa ottenere. Avere davanti a sè tre sceneggiatori vincitori del premio Oscar, che chiedono con sincerità agli attori di contribuire al loro script. E poi, c’erano tonnellate di snack sul tavolo da caffé: frutta fresca, formaggio neozelandese, caramelle alla menta.

Sembra davvero assurdo che finalmente, dopo tante proroghe e ritardi, abbandoni, incidenti e addirittura operazioni, le riprese del film possano cominciare. A Peter Jackson non resta che augurare: buon lavoro!

Underworld: New Dawn: prima foto dal set!

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KateBackinsale

Pubblicata la prima foto di i Kate Beckinsale in costume di scena sul set di Underworld: New Dawn a Vancouver: l’attrice ritorna nei panni di Selene!

Harry Potter e i Doni della Morte parte II: prima foto ufficiale!

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ABC Family ha pubblicato la prima foto ufficiale di Harry Potter e i Doni della Morte: parte II. La foto ritrae  Harry a Hogwarts durante una delle scene finali del film.

Sam Worthington surfista

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sam worthington

 

Sam Worthington sarà un surfista alle prese con una vicenda drammatica, almeno questa è la descrizione di Drift,  film al quale parteciperà la star di Avatar. Sam tornerà quindi in Australia, dove sarà ambientato il film con i registi Morgan O’Neill e Ben Nott.

Il secondo titolo di Drew Barrymore regista

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Dopo Whip it! del 2009, mai uscito in Italia, Drew Barrymore rivela il titolo del suo secondo film da regista. Dopo aver lavorato con Ellen Page, Drew si occuperà dell’adattamento del romanzo How to Be Single di Liz Tuccillo.

Kevin Munroe presenta a Roma Dylan Dog

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kevin_munroe

Arriva oggi al cinema l’attesa e controversa trasposizione cinematografica di Dylan Dog made in USA e portata sullo schermo da Kevin Munroe, già regista di TMNT. Il giovane regista ha incontrato la stampa romana e, a seguito della proiezione, si è dovuto ben difendere da domande cortesi ma insistenti: perché il loro (e nostro) anti-eroe è stato così maltrattato?

A David Slade il reboot di Daredevil?

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david_slade

Sembra che David Slade sia entrato tra le grazie della 20th Century Fox, che sta puntando su di lui per un reboot di Daredevil. La notizia non è supportata da nessun accordo per cui resta un rumor.

I Corti sul Lettino alla III edizione

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I Corti sul Lettino alla III edizione

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Sono aperte le iscrizioni per la terza edizione del Festival del Cortometraggio “I Corti sul Lettino – Cinema e Psicoanalisi”, a Napoli, diretto dallo psichiatra e critico cinematografico Ignazio Senatore ed organizzato da Pietro Pizzimento.

No alla chiusura di Cinecittà per Ferretti

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Per il premio oscar Dante Ferretti il rischio di chiusura per Cinecitta’ Luce e’ ”una situazione folle”. Toccare Cinecitta’, ha aggiunto ”e’ come smontare San Giovanni”.

Al via il quarto Underworld

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Al via il quarto Underworld

Underworld

La Screen Gems ha ufficialmente mandato in produzione il quarto episodio di Underworld. A prendere parte al film ci sarà Michael Ealy visto in Tv nella serie Californication in cui interpreta Ben.

Bradley Cooper vuole diventare cattivo!

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bradley cooper

Bradley Cooper vorrebbe lavorare con il regista di Moulin Rouge! A quanto pare la star di Una Notte da Leoni ha manifestato in una recente intervista un grande interesse per il ruolo di Tom Buchanam, il “cattivo” de Il grande Gatsby che Baz Luhrmann comincerà a dirigere da agosto 2011.

Dylan Dog: recensione del film con Brandon Ruth

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Dylan Dog: recensione del film con Brandon Ruth

No Pulse? No problem! Niente battito? Nessun problema! Così recita il biglietto da visita di Dylan Dog. Se avete a che fare con situazione che hanno dello straordinario, chiamate lui: l’Indagatore dell’Incubo. Arriva al cinema questo 16 marzo, dopo anni di gestazione e di pre-produzione, Dylan Dog, basato sull’omonima serie a fumetti ideata da Tiziano Sclavi, il fumetto più venduto di sempre in Italia e famosissimo anche all’estero.

E mai come questa volta la situazione è delicata: come approcciarsi ad un fumetto così complesso e così amato? Come dare corpo ad un personaggio che prima di diventare di carta, era già di ‘carne’ (le fattezze di Dylan sono dichiaratamente ispirate a quelle di Rupert Everett)? Ci ha pensato l’americano Kevin Munroe, che a detta sua, ha cercato di trasportare al cinema il mood del personaggio senza volerne fare una sua copia, perché “cinema e fumetto sono linguaggi diversi”.

Dylan Dog, il film

Ma andiamo con ordine: in questo episodio cinematografico, Dylan ha abbandonato le sue vie oscure per dedicarsi a casi più tranquilli, come questioni di corna e frodi assicurative. A riportarlo nel mondo degli incubi arriva Elizabeth, giovane e bella cliente che chiede aiuto per cercare l’assassino di suo padre. Inizia così per Dylan la discesa agli inferi, dove rincontrerà tutti i suoi amici/nemici: i vampiri e i licantropi che si contendono il dominio di una uggiosa e notturna New Orleans.

E’ chiaro dall’inizio, ma già si era detto, che non ci sarebbero stati proprio tutti: manca Groucho, il maggiolone è nero e non siamo nella vecchia Europa, a Londra, il protagonista non sembra affatto tormentato, né magrolino, non ci sono incubi ma solo mostri reali. Insomma, l’obbiettivo di Munroe, cioè quello di riportare almeno l’atmosfera del fumetto al cinema, sembra essere stato mancato. A ben vedere per buona parte questo ‘fallimento’ è da imputare alla brutta scelta del protagonista: erano in pochi e vedere bene il ragazzone tutto muscoli Brandon Ruth nel ruolo di Dylan, e il risultato finale non ha smentito le aspettative. Per lo più mono espressivo il giovane Brandon non risulta assolutamente credibile in un ruolo così profondo, e non vogliamo qui dire che sia proprio incapace, ma forse non era proprio adatto a questa interpretazione.

Insomma l’Italia sarà un territorio accidentato dove questa pellicola, distribuita in 300 copie, cercherà di farsi strada, principalmente per colpa, o per merito, della grande passioni che lega milioni di lettori a questa figura così ambigua. Ma si sa che gli americani vogliono arrivare a tutti, e realizzando alcuni progetti, rischiano di lasciarsi alle spalle tanti piccoli dettagli, che per i puristi sono fondamentali.

Restano tuttavia le piccole citazioni filologiche come i modi di dire del nostro (l’espressione ‘Giuda ballerino’ su tutte) e gli omaggi al creatore Sclavi, il cui nome è usato per identificare uno dei decani dormienti della setta di vampiri dominante, e all’editore Bonelli, che invece diventa un vecchissimo vampiro che aiuta Dylan nella sua indagine. Quello che però lascia ancora più perplessi della mancanza di fedeltà al fumetto, che potrebbe anche essere ammessa in un cine-fumetto made in USA, è la confusione con cui la trama viene dispiegata e frammentata attraverso piccoli tasselli che a fatica, nel finale, trovano il loro posto e danno una coerenza stentata alla storia.

Preso per un film indipendente dal fumetto, Dylan Dog potrebbe anche risultare godibile, non troppo orrorifico e condito di tanti piccoli dettagli da zombie-comedy che lo rendono felicemente grottesco, tanto da poter addirittura sperare in un buon risultato in giro per il mondo che possa far pensare ad uno o più sequel. Non si sa poi il pubblico italiano come la prenderà, ma personalmente in questo, se non c’è battito (ritmo nel film) allora il problema c’è, eccome!

Bertolucci girerà in 3D

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Bernardo_Bertolucci

In autunno girerò un nuovo film, sono alla vigilia di un periodo eccitante pieno di discese nelle gallerie e nella miniera della creatività. Lo voglio fare in 3D perché mi piace l’idea di sedermi sul tappeto volante che offre questa tecnologia“, lo dichiara Bernardo Bertolucci in un’intervista che è tra i contenuti extra del DVD Novecento in Hd che esce in questi giorni proprio mentre il regista compie 70 anni, e il suo capolavoro ne festeggia 35.

Box Office ITA 14/03/2011

Box Office ITA 14/03/2011

Rango conquista la vetta della classifica italiana, seguito da Il rito. La vita facile scende al terzo posto, mentre le altre new entry ottengono risultati affatto soddisfacenti.

Come prevedibile, Rango debutta al primo posto del botteghino italiano, raccogliendo 1,9 milioni di euro: un risultato molto positivo, a cui bisogna aggiungere il passaparola che potrà recare beneficio alla pellicola d’animazione.

Segue Il rito, che ottiene 1,2 milioni e il secondo posto: un inizio incoraggiante per una pellicola horror.
Chiude il terzetto del podio La vita facile, che perde pochissimo rispetto alla scorsa settimana e incassa altri 755.000 euro sfiorando i 2 milioni complessivi.

Il discorso del re conferma il quarto posto e l’ottima tenuta: il film Premio Oscar si è rivelato un successo nel nostro Paese come oltreoceano, e ha raccolto altri 672.000 euro alla sua settima settimana di sfruttamento in Italia, giungendo a ben 7,1 milioni totali.

Chi invece sta confermando una performance disastrosa è Manuale d’amore 3, che scende in quinta posizione con altri 666.000 euro, arrivando a quota 6,2 milioni.

Il cigno nero, altra pellicola vittoriosa dell’ultima stagione di premi, raccoglie altri 661.000 euro e supera i 5 milioni complessivi.
The Fighter ottiene altri 575.000 euro e giunge a 1,6 milioni dopo due settimane di sfruttamento.

I ragazzi stanno bene esordisce all’ottavo posto con 416.000 euro: non male per il film indipendente, molto apprezzato per le interpretazioni dei protagonisti, e uscito in notevole ritardo da noi. Si può tuttavia sperare in un buon passaparola.

Piranha 3D scende al nono posto con altri 350.000 euro per 1,2 milioni totali.

Chiude la top10 la delusione del week end, ovvero Tutti al mare: il film debutta infatti con soltanto 313.000 euro nonostante il battage mediatico.

Da segnalare infine i pessimi risultati di altre new entry, come Holy Water (64.000 euro), che esordisce al diciottesimo posto, o Gangor (17.000 euro), che non ottiene neppure il piazzamento nella top20. Quest’ultimo film, in particolare, è stato vittima di una pessima distribuzione, avendo debuttato in soli 13 schermi dopo l’ottima impressione suscitata all’ultimo Festival di Roma.

Hereafter ritirato dai cinema giapponesi

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Hereafter ritirato dai cinema giapponesi

Hereafter, il film di Clint Eastwood che ricrea drammaticamente uno tsunami, è stato ritirato dai cinema giapponesi dopo la tragedia che ha colpito la Nazione del Pacifico in questi ultimi giorni, stando a quanto riporta l’Associated Press.

Satoru Otani, delegato della Warner Entertainment Japan Inc., ha giustificato l’evento dichiarando le immagini non appropriate in seguito allo tsunami di venerdì scorso. Il film, ultima opera di Eastwood e che vede trai protagonisti Matt Damon, è uscito in Giappone il mese scorso in circa 180 copie.

Fonte: Imdb

Cinema e Architettura, in cattedra Agata De Laurentiis

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Cinema e Architettura, in cattedra Agata De Laurentiis

Metropolis

L’ISAD – Istituto Superiore di Architettura e Design presenta un corso su Cinema e Architettura in 10 lezioni tenute da Agata De Laurentiis.

Nuovo personaggio per Cars2: tutto tricolore!

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Nuovo personaggio per Cars2: tutto tricolore!

cars

Per i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia, Disney.Pixar presenta un bolide tricolore tra i nuovi protagonisti di Cars 2. E’ italiano e si chiama Francesco Bernoulli …

Box Office USA 14 marzo 2011

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Battle-Los-Angeles

Le uscite attese per questa settimana fanno piazza pulita nella classifica del botteghino USA. Il film catastrofico World invasion: Battle Los Angeles esordisce infatti in prima posizione, con un incasso di 36 milioni di dollari. Il film, l’ennesima invasione aliena sul nostro pianeta, punta molto sul cast di nomi eccellenti: Aaron Eckhart e Michelle Rodriguez tra tutti.

Le Cronache di Narnia: il Viaggio del Veliero

Le Cronache di Narnia: il Viaggio del Veliero

Le cronache di Narnia: Il viaggio del veliero è il film del 2010 diretto da Michael Apted e con protagonisti nel cast Ben Barnes, Georgie Henley, Skandar Keynes, Tilda Swinton, William Moseley e Anne Poppewell.

La trama: Peter e Susan sono in Asia con i genitori, mentre Edmund e Lucy si trovano a dover passare un periodo a Cambridge con l’odioso e supponente cugino Eustace. Un giorno, dopo una lite, vengono risucchiati con lui di nuovo a Narnia, dove incontrano di nuovo i loro amici, a cominciare dal principe Caspian e dal topino moschettiere Reepicheep, mentre il cugino rimane stravolto da quel mondo per lui folle in cui si trova.

Stavolta bisogna contrastare mercanti di schiavi, ma anche un male che arriva da un’isola misteriosa, che farà confrontare tutti, Edmund e Lucy in testa, con le loro paure e i loro desideri più segreti. Ma anche per loro è arrivato il momento di dire poi addio a Narnia, non prima di aver salutato Aslan, mentre Eustace ha scoperto un nuovo mondo, fatto di fantasia, al quale rimarrà fedele.

Le Cronache di Narnia: il Viaggio del Veliero, il film

Le Cronache di Narnia: il Viaggio del Veliero

Terzo capitolo di Narnia che si sviluppa su due piani, da un lato esaltando l’avventura, con suggestioni che vanno dalle Mille e una notte ai romanzi di avventura marinaresca passando per le leggende nordiche e le fiabe, dall’altro racconta un viaggio interiore, nelle paure ma anche nella capacità di cambiare e di ritrovare il sense of wonder e la fantasia che la vita vorrebbe soffocare, fin da quando si è giovani, all’epoca di Cs. Lewis come oggi.

Il terzo capitolo della saga di Narnia è uscito anche in 3D ma per fortuna risulta godibilissimo anche in formato normale, non sacrificando tutta la trama allo strabordare dallo schermo delle immagini, rischio ormai concreto di un modo reinventato dal passato di fare cinema che vorrebbe comandare ormai nel genere fantastico. Infatti ci si trova di fronte ad un’avventura capace di appassionare, ben equilibrata tra azione e introspezione, avventura e viaggio dentro di sé, mentre Narnia prende l’aspetto ormai del luogo perduto dell’infanzia, dell’Isola che non c’è, con un finale di stacco definitivo dagli amici e dai luoghi struggente come ogni addio che si rispetti.

La ricerca di sé, il miglioramento non dimenticando la dimensione spirituale, il non dimenticare i sogni dell’età giovane anche se inevitabilmente bisogna crescere e distaccarsene, sono i temi fondanti di un film che coniuga, ancora di più che i primi due capitoli, effetti speciali ad un’atmosfera vintage, dal gusto dell’avventura vecchio stampo ai curiosi titoli di coda che animano i vecchi libri illustrati per ragazzi.

Una storia rivolta quindi non solo ai giovanissimi, anzi più vicina ai gusti di un pubblico più adulto, che ha voglia e nostalgia di sognare e che può trovare un alter ego in Eustace, scettico capace di meravigliarsi e sciogliersi di fronte alla fantasia. Probabile che se ci saranno prossimi capitoli sarà lui l’eroe della vicenda, come avviene nei romanzi, ma per ora tutto si conclude su una spiaggia da sogno, dove ogni protagonista va per la sua strada e incontro ad un destino che comunque non teme.

Le cronache di Narnia: Il principe Caspian

Le cronache di Narnia: Il principe Caspian

Le cronache di Narnia: Il principe Caspian è il film fantasy del 2008 diretto da Andrew Adamson con protagonisti nel cast Ben Barnes, Georgie Henley, Skandar Keynes, William Moseley, Anna Popplewell, Sergio Castellitto e Pierfrancesco Favino.

  • Anno: 2008
  • Regia: Andrew Adamson
  • Cast: Ben Barnes, Georgie Henley, Skandar Keynes, William Moseley, Anna Popplewell, Sergio Castellitto, Pierfrancesco Favino. 

Le cronache di Narnia: Il principe Caspian, la trama

Le cronache di Narnia: Il principe CaspianI quattro fratelli Pevensie, Peter, Edmund, Susan e Lucy, vivono a Londra, è passato un anno dalla loro avventura a Narnia, ma, durante un bombardamento che li ha portati a rifugiarsi nella metropolitana, vengono risucchiati di nuovo nel mondo di Narnia, dove sono passati secoli e secoli.

Oggi dominano i Telmarini, stirpe di principi non sempre buoni e giusti e il giovane principe Caspian, che potrebbe riportare pace e prosperità, è costretto a nascondersi e a fuggire perché il perfido zio lord Miraz vuole ucciderlo. I ragazzi aiuteranno il loro nuovo amico nel suo intento, riconquistandosi onori e riconoscimento in un mondo in cui ormai sono venerati da oltre mille anni come gli eroi delle leggende. Aslan non c’è più, ma forse è sempre con loro.

Le cronache di Narnia: Il principe Caspian, l’analisi

Un secondo capitolo più cupo del precedente, che mescola suggestioni shakesperiane ad intrighi di corte, introducendo nuovi personaggi, anche non solo legati solo al momento, come il giovane principe Caspian, interpretato dall’emergente Ben Barnes, che torna poi anche nel terzo capitolo.

Il tema della religiosità sparisce di fronte all’avventura, al gusto dell’intrigo, alla dualità tra realtà e fiaba, alle battaglie, sempre molto simili a quelle de Il signore degli anelli ma per ragioni di target decisamente meno cruente nei loro effetti devastanti: Adamson lima alcuni difetti e lungaggini del primo capitolo, ottenendo un film decisamente più piacevole, capace di interessare i più giovani ma di piacere anche agli adulti, che notano comunque i riferimenti letterari e avventurosi.

Le cronache di Narnia: Il principe CaspianStavolta è il gusto dell’avventura ad avere il sopravvento, in una storia che fa da tramite tra un primo capitolo e i successivi, e che spesso potrebbe essere l’anello debole di una saga (come in fondo è successo sia a L’impero colpisce ancora che a Le due torri) ma che funziona come insieme, risultando godibile anche per chi non ha visto il primo capitolo. Di nuovo efficace come la fantasia irrompe in un contesto realistico, lontano dal mondo dei giovani occidentali ma purtroppo simile a certe realtà in giro per il mondo dove si vive ancora oggi sotto le bombe e le guerre, ed interessante il tema del diverso scorrimento del tempo tra i due mondi, capace di esaltare a Narnia gli eroi provenienti da un’altra dimensione, diventati nel frattempo leggenda.

Tra castelli degni del miglior romanzo gotico, battaglie, effetti speciali efficaci ma che non distruggono il gusto di narrare, avventura, meritano una menzione i due interpreti nostrani, un Sergio Castellitto cattivo che sembra uscito dal Medio Evo reale, e un Pierfrancesco Favino efficace ma dubbioso braccio destro pronto alla redenzione. Di nuovo un’avventura fantasy che non dimentica di strizzare l’occhio sia alla cultura alta che all’intrattenimento, con un risultato equilibrato tra le due esigenze e superiore a quello del primo film, cosa che non è di tutti.

Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio

Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio

Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio è il film del 2005 diretto da Andrew Adamson e con protagonisti nel cast James Mc Avoy, Tilda Swinton, Georgie Henley, Skandar Keynes, William Moseley, Anna Popplewell, Jim Broadbent, Liam Neeson e Omar Sharif (voce di Aslan in inglese e in italiano).

Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio, la trama

Gran Bretagna 1940: i quattro fratelli Peter, Edmund, Susan e Lucy devono lasciare Londra, come tanti altri bambini, e andare a vivere come sfollati nella casa di campagna di un eccentrico professore. Un giorno Lucy scopre in una stanza un vecchio armadio, e nascondendoci dentro si trova catapultata nel mondo di Narnia, terra oppressa da una crudele regina, in cui vengono catapultati anche sua sorella e i suoi fratelli. Con l’aiuto del saggio leone Aslan e delle creature presenti a Narnia, tra animali parlanti, centauri e fauni, riusciranno a sconfiggere la regina e a diventare loro stessi re e regine, governando per anni e anni con saggezza… finché non troveranno un giorno la strada dell’armadio, ritrovandosi bambini.

Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio, il film

Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l'armadio

La saga di Narnia, scritta da CS Lewis, amico personale di Tolkien e professore ad Oxford, è considerata un classico della letteratura britannica per bambini e ragazzi, anche se forse può sembrare oggi un po’ datata a causa della forte presenza del messaggio religioso come sottinteso alla vicenda, vista come metafora della Redenzione prima che come avventura fantasy in un universo da fiaba parallelo.

Andrew Adamson adatta il primo romanzo di Narnia, cercando di rendere la vicenda più snella dalle implicazioni religiose, concedendo spazio alla spettacolarità degli effetti speciali che non soverchiano però la trama, costruendo un’avventura che non raggiunge i livelli di successo di Harry Potter e de Il signore degli anelli , ma che rappresenta comunque una buona alternativa, anche se forse più datata, con la partenza di tutto in un’epoca storica in cui si riconoscono i nonni dei giovani spettatori che dovrebbero essere il target del film.

Con una partenza reale in una sequenza particolarmente riuscita a poco fantasy di un bombardamento che rievoca la sanguinosa Battaglia d’Inghilterra, il mondo di Narnia che irrompe da un armadio presenta in pieno un delizioso sense of wonder di fiaba, secondo la migliore tradizione favolistica anglosassone che fa entrare la fantasia dalle cose di tutti i giorni.

Le cronache di Narnia primo capitolo al cinema comunque funziona, con una sequenza tra le più angoscianti tra quelle viste nel cinema di genere negli anni, quella della morte sacrificale di Aslan (emblema, secondo l’autore, di Gesù Cristo) e con un paio di battaglie debitrici a Il signore degli anelli, senza contare il tema tipicamente da fiaba del tempo che scorre in modo diverso qui sulla Terra e là a Narnia, dove si può crescere e essere adulti per poi scoprire che sono passate poche decine di minuti.

Un film fantasy non solo per ragazzi, ma anche per chi è stato ragazzo qualche anno fa, e che ha letto i romanzi di CS Lewis: il risultato complessivo non è niente male, un blockbuster che però è debitore alla letteratura e ad una visione più intellettuale del genere fantasy.

Mark Ruffalo è il jazzista Joe Albany

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Mark Ruffalo parteciperà in veste di protagonista al prossimo film dedicato alla vita e all’arte di Joe Albany, pianista jazz, dal titolo Low Down. L’attore sarà anche come produttore esecutivo della storia che verterà sul rapporto del musicista con Amy, la figlia undicenne.

Jennifer Lawrence in Hunger Games

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Dopo la nomination all’Oscar per Un gelido inverno, uno dei migliori film della stagione, Jennifer Lawrence potrebbe essere la protagonista di Hunger Games, film di fantascienza basato sul romanzo di Suzanne Collins.

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