Sony Pictures ha rilasciato un trailer
ufficiale di The Invitation, il film horror
soprannaturale in uscita negli USA con protagonista Nathalie Emmanuel, l’attrice di
Game of
Thrones. Il debutto nelle sale è previsto in America
per il 26 agosto. In Italia il film non ha una data di uscita.
Il trailer di
Invitation, che puoi controllare di seguito, racconta di
una donna di nome Evie che cerca di entrare in contatto con la
parte materna della famiglia. Tuttavia, si scopre che c’è di più
nella loro generosità di quanto sembri, poiché Evie si ritrova
improvvisamente costretta a un matrimonio da incubo con un gruppo
di vampiri.
The
Invitation è diretto da Jessica M.
Thompson da una sceneggiatura scritta da Blair
Butler. Insieme a Emmanuel ci sono
Thomas Doherty (Gossip Girl),
Stephanie Corneliussen, Alana Boden, Courtney Taylor, Hugh
Skinner e Sean Pertwee. I produttori esecutivi di The
Invitation sono Thompson e Michael P. Flannigan, con Emile
Gladstone come produttori.
The Invitation, la trama
Dopo la morte di sua madre e non
avendo altri parenti conosciuti, Evi fa un test del DNA… e scopre
un cugino scomparso da tempo che non sapeva di avere. Invitata
dalla sua ritrovata famiglia a un sontuoso matrimonio nella
campagna inglese, all’inizio viene sedotta dal sexy aristocratico
ospite, ma viene presto catapultata in un incubo di sopravvivenza
mentre scopre segreti contorti nella storia della sua famiglia e le
intenzioni inquietanti dietro la loro generosità peccaminosa .”
Guarda l’inquietante teaser trailer
di The Invitation, thriller diretto da
Karyn Kusama con protagonista Logan
Marshall-Green, visto in Prometheus, e con Tammy
Blanchard e Michiel Huisman.
Il film verrà distribuito negli
Stati Uniti su piattaforma on demand a partire dal 25 marzo.
Guarda l’inquietante teaser trailer
di The Invitation, thriller diretto da
Karyn Kusama con protagonista Logan
Marshall-Green, visto in Prometheus, e con Tammy
Blanchard e Michiel Huisman.
Il film verrà distribuito negli Stati Uniti su piattaforma on
demand a partire dal 25 marzo.
Diretto da
Ralph Fiennes e scritto da Abi
Morgan, The Invisible Woman
racconta la storia di Ellen ” Nelly ” Ternan (Felicity
Jones), una madre felicemente sposata con un passato
segreto. Ossessionata dal rimorso e dal senso di colpa, Nelly fu
una giovane attrice che catturò l’attenzione di Charles
Dickens (Ralph Fiennes), divenendone musa
e amante segreta. Durante un’intervista a Collider il
regista/attore parla in merito al film, della scelta di Felicity
Jones e sul perché ha deciso di interpretare e dirigere la
pellicola:
Non mi aspettavo di fare un
pezzo vittoriano su Charles Dickens, si è semplicemente presentato
a me. Mi sono innamorato di Ellen Ternan, in un certo senso. Non
nel senso ovvio, ma emotivamente. Lei mi ha commosso. E poi,
Dickens, in se stesso, era un uomo complicato ed affascinante. E
‘un periodo affascinante… Quello che veramente mi ha colpito
nello script era l’immagine di una donna su una spiaggia in riva al
mare, da sola. Era quasi come un dipinto… Le scene sono state molto
ridotte. Penso che dovremo consegnare contrattualmente un film di
due ore, compresi i crediti… Penso di essere abbastanza bravo a
dire: “Questo non va bene”… Dopo aver deciso che mi sarebbe
piaciuto dirigere il film, allora c’era una lista di giovani
attrici e Felicity Jones è venuta e ha fatto un provino fantastico
con me, e ho sentito la sua intelligenza e la vita
interiore…
The Invisible
Woman di Ralph Fiennes esordirà
nelle sale statunitensi il 25 Dicembre 2013.
Sull’onda dell’imminente successo
di Apes Revolution Il pianeta delle
scimmie, è tempo di pensare già al futuro per il
regista Matt Reeves. Oltre al prossimo capitolo
del noto franchise, di cui è stato già confermato alla regia, tra i
prossimi progetti del regista di Cloverfield c’è anche
The Invisible Woman, uno sci-fi a cui
Reeves sembra essere molto affezionato e al quale starebbe
lavorando da moltissimi anni.
“E’ un film che voglio
disperatamente fare – ha dichiarato Reeves a ComingSoon.net –
Se non riuscirò a farlo dopo Apes Revolution, sicuramente lo
farò dopo il terzo capitolo della nuova trilogia dedicata al noto
franchise”.
Tempo fa, Matt
Reeves aveva rivelato che The Invisible
Woman sarebbe stato un film molto intimo, simile per
certi aspetti a Blood Story (film diretto
dal regista nel 2010, ndr). Quando il film era stato
annunciato nel 2011, si vociferava di Naomi Watts
come possibile protagonista.
Ecco il trailer di
The Invisible Woman, secondo film da
regista di Ralph Fiennes, il grande attore inglese
che ha vista consacrata la sua immagine pubblica
nell’interpretazione del super villain del mondo magico
Voldemort.
Nel film Fiennes interpreta il
protagonista maschile accanto a Felicity Jones, Kristin
Scott Thomas e Tom Hollander.
Nel film l’attore e ora regista
interpreta Charles Dickens, il grande scrittore noto per Oliver
Twist, Racconto di due Città e Grandi Speranze, nella cui ultima
versione cinematografica ha recitato lo stesso Ralph
Fiennes, e Canto di Natale.
Tutte le storie di Dickens hanno
avuto una grande influenza nella storia che Fiennes ha scelto di
raccontarci per il suo debutto dietro la macchina da presa.
Il film uscirà a Natale a Los
Angeles e New York, siamo in attesa di una data italiana.
Universal Pictures ha diffuso il
primo trailer ufficiale di The Invisible
Man, nuovo reboot della pellicola uscita nel 1933 e
tratta dall’omonimo romanzo di
H.G.Wells diretta stavolta da Leigh Whannell.
Protagonista del film Elisabeth Moss, qui alla sua
seconda collaborazione con la Blumhouse dopo l’acclamato horror politico di
Jordan Peele Noi.
Come riportato nei mesi scorsi,
L’uomo invisibile segna il primo passo di una strategia
“editoriale” che riporterà sul grande schermo i mostri della
Universal affidando le prossime produzioni solo a registi creativi
con visioni uniche nel panorama sui personaggi classici.
“Nel corso della storia del
cinema, i classici mostri della Universal sono stati reinventati
attraverso lo sguardo di tanti registi“, ha dichiarato il
presidente degli studios Peter Cramer, “E siamo entusiasti di
adottare un approccio più personale per il loro ritorno sullo
schermo, guidato da creatori che hanno storie appassionanti da
raccontare”.
Questa affidata
a Whannell sarà la sesta versione
cinematografica dell’Uomo Invisibile dopo il classico del 1933,
Il ritorno dell’uomo invisibile del
1940 con Vincent Price, La donna
invisibile del 1940, L’agente
invisibile del 1942 e La
rivincita dell’uomo invisibile del 1943.
Ecco un nuovo spot tv, diffuso in
occasione del Super Bowl, di The Invisible
Man, il nuovo film Universal Pictures con
protagonista Elizabeth Moss.
L’uomo
invisibile segna il primo passo di una strategia
“editoriale” che riporterà sul grande schermo i mostri della
Universal affidando le prossime produzioni solo a registi creativi
con visioni uniche nel panorama sui personaggi classici.
“Nel corso della storia del
cinema, i classici mostri della Universal sono stati reinventati
attraverso lo sguardo di tanti registi“, ha dichiarato il
presidente degli studios Peter Cramer, “E siamo entusiasti di
adottare un approccio più personale per il loro ritorno sullo
schermo, guidato da creatori che hanno storie appassionanti da
raccontare”.
Questa affidata
a Whannell sarà la sesta versione
cinematografica dell’Uomo Invisibile dopo il classico del 1933,
Il ritorno dell’uomo invisibile del
1940 con Vincent Price, La donna
invisibile del 1940, L’agente
invisibile del 1942 e La
rivincita dell’uomo invisibile del 1943.
The Invisible Life (A
Vida Invisìvel) è un film diretto
da Vítor Gonçalves presentato in Concorso
alla ottava edizione del Festival Internazionale del film di
Roma.
È notte fonda e Hugo, un impiegato
statale, siede sui gradini del Ministero in cui lavora. Non ha il
coraggio di tornare a casa e non riesce a togliersi dalla mente le
immagini di un misterioso filmino in 8mm che ha ritrovato in casa
del defunto Antonio. Ricorda quindi il giorno in cui Antonio, suo
superiore al Ministero, gli rivelò che stava per morire. Hugo ha
sempre creduto che Antonio volesse in realtà confidargli qualcosa
che lo riguardava direttamente. Spinto dal desiderio di comprendere
questo segreto inconfessato, rispolvera ricordi sepolti da tempo. E
ripensa all’ultima volta che ha visto Adriana, la donna che amava.
Ancora una volta lo assale il pensiero che la sua è stata una vita
non vissuta.
Gonçalves sceglie la strada del
racconto a posteriori per mostrarci il viaggio interiore del
protagonista Hugo (Filipe Duarte); un racconto in
voce fuori campo in cui seguiamo in una serie di accavallamenti
temporali il percorso del personaggio, tra ricordo del passato e
indagine nel futuro alla ricerca di un misterioso messaggio che
forse non è mai stato scritto.
Il racconto, il ricordo e la ricerca
sono però raccontati attraverso uno stile statico, che non fa nulla
per coinvolgere lo spettatore, addentrandosi in un racconto
autoreferenziale e complesso, difficilissimo da comprendere a
ancora più difficile da gradire. Nonostante Duarte sia un
interprete molto intenso, la scelta registica di utilizzare
prevalentemente la camera fissa non fa altro che ostacolare
ulteriormente la fluidità di un racconto che non decolla mai.
Completano il
cast Maria João Pinho, João Perry, Pedro
Lamares e Susana Arrais.
The Invisible
Life è un racconto pretensioso e poco interessante di
una vita misteriosa sì, ma chiusa in se stessa e che non ha nessuna
voglia di mostrarsi benevola nei confronti dello spettatore.
In un mondo dove ogni giorno di più
si perde la fiducia nei confronti della giustizia, una serie come
The Investigation non può che arrivare al
momento giusto. Basata su un fatto realmente accaduto, noto alle
cronache come il caso delsottomarino, questa va
infatti a sottolineare quanto importante sia poter avere fiducia
nelle istituzioni preposte all’esercizio della legge. Ma, allo
stesso modo, anche quanto sia complesso far sì che questa si attui
in modo insindacabile in favore dei bisognosi. Ideata da Tobias Lindholm,
sceneggiatore di Il sospetto, Un altro giro, ma anche di
alcuni episodi di Borgen – Il potere e Mindhunter, la serie si
configura così come un crime capace tanto di offrire un’indagine
avvincente, quanto più in generale di offrire spunti di riflessione
sull’attualità.
La vicenda, narrata dal punto di
vista di chi condusse le indagini, ha per protagonista il capo
della Omicidi della polizia di Copenaghen Jens
Møller (Søren Malling). Durante un
briefing mattutino con i suoi colleghi, questi viene a conoscenza
di uno strano caso. Un sottomarino artigianale, che trasportava la
giornalista svedese Kim Wall e l’inventore dello
stesso, è scomparso. Quando il sottomarino viene ritrovato più
tardi nel corso della giornata, solo l’inventore viene salvato
prima che affondi improvvisamente. Ora Jens e il suo team di
investigatori devono decidere rapidamente come affrontare il caso,
perché Kim è ancora dispersa e il sottomarino è in fondo al
mare.
In dubio pro reo, l’importanza dei
fatti
La serie ideata dallo sceneggiatore
e regista danese si apre sulla decisione di una giuria di assolvere
un accusato di omicidio. Una decisione che fa male, tanto ai
famigliari della vittima quanto al pubblico ministero Jakob
Buch-Jepsen (Pilou Asbæk). Questa scena,
apparentemente scollegata da quello che sarà poi il focus della
serie, presenta in realtà tutto ciò che occorre sapere di The
Investigation. Nonostante la colpevolezza di qualcuno possa
sembrare ovvia, non lo sarà per la legge fintanto che non verranno
fornite prove valide a riguardo. In dubio pro reo, ovvero:
finché esisterà il dubbio, questo ricadrà a favore
dell’imputato.
Compreso ciò, la lunga corsa dei
protagonisti alla ricerca di prove concrete sarà allora quanto mai
chiara. La storia della giornalista Kim Wall si sarebbe potuta
raccontare in molti modi diversi e da più punti di vista. Lindholm
sceglie però di dare spazio a quello di chi ha condotto le
indagini, perché gli consente di raccontare molto più di quanto
sembrerebbe. Egli ripercorre in modo estremamente preciso gli
eventi che si svolsero tra l’agosto 2017 e l’aprile 2018, facendo
avvertire il peso crescente del passare dei giorni. Ogni episodio è
dunque incentrato su una precisa scoperta, un passo in più verso la
giustizia.
Ma sostenere un accusa di omicidio
richiede prove precise e il caso del sottomarino ha quanto mai
messo in difficoltà da questo punto di vista. Lo spettatore è
trascinato all’interno di un gioco che costringe più volte a
ripartire da capo. La frustrazione provata dai personaggi viene
condivisa con gli spettatori, coinvolgendo questi ultimi a dir poco
efficace. Ci si emoziona per ogni conquista, ci si innervosisce per
ogni sconfitta. Ma soprattutto, si arriva a comprendere davvero
l’importanza del non lasciare nulla al caso, del non dar adito a
voci che non siano supportate da fatti. In un contesto odierno dove
il “tribunale popolare” gode di un’autorità illegittima, ricordare
tutto ciò è sempre più urgente.
The Investigation: ciò che non si
vede spaventa di più
Con The Investigation
prende dunque vita sul piccolo schermo un caso particolarmente
complesso, che si rivela contenere una serie di tematiche
estremamente attuali. Dalla già citata importanza delle prove alla
fiducia nella giustizia, dalla violenza sulle donne al peso dei
media. Ognuno di questi aspetti trova il suo giusto momento nella
serie, colpendo lo spettatore in modo non retorico né esplicito. E
proprio su ciò che è giusto mostrare o meno Lindholm sembra
interrogarsi a lungo. Una serie crime che aspira alla
spettacolarità avrebbe probabilmente mostrato il corpo della
vittima, l’interrogatorio al carnefice o l’interno del tanto
nominato sottomarino.
Nulla di tutto ciò trova invece
spazio in The Investigation, per il semplice motivo che
ciò che non vediamo ci spaventa molto di più. Impossibilitati a
familiarizzare con l’omicida, che non è mai neanche chiamato per
nome, questi può assumere qualsiasi aspetto, mantenendo intatta la
sua minacciosità. Non c’è una sola goccia di sangue nella serie,
che appunto sembra puntare su quegli aspetti meno spettacolari di
un caso del genere. A farla da padrone sono i fascicoli, le
ricerche in mare (interpretate dai veri sommozzatori che
parteciparono all’indagine), le riunioni tra i poliziotti.
Elementi potenzialmente “noiosi” ma
che assumono qui enorme forza grazie a molteplici elementi. Da una
scrittura impeccabile ad una regia minimalista e fino
interpretazioni contenute che lasciano intravedere il mondo
interiore dei personaggi. Lindholm conferma il grande talento che
Paesi come Svezia e Danimarca hanno nel raccontare storie di questo
genere, arricchendole della capacità di parlare a livello
universale. The Investigation, infatti, non è solo un
omaggio a quanti condussero le indagini e alla giornalista Kim
Wall, ma anche un monito generale che ricorda di come “più si
diventa civilizzati, più si avverte il bisogno di guardare
nell’oscurità”.
I fan della Marvel stanno
cercando la password di The Invasion Has Begun che
consente l’accesso al sito Web theinvasionhasbegun.com. Questo
codice segreto sblocca il segmento di apertura di Secret
Invasion, offrendo ai fan un’anteprima di ciò che
accadrà il 21 giugno 2023.
La nuova clip di Secret
Invasion mostra Everett Ross (interpretato da
Martin Freeman) che esplora un’area sotterranea di
Mosca ai giorni nostri. È al telefono con qualcuno e gli dice
“Non muoverti”. mentre cerca di trovarli. Armato di
pistola, esce dalla metropolitana e percorre una strada prima di
entrare in un edificio allestito con apparecchiature di
sorveglianza.
Nella nuova serie Marvel StudiosSecret
Invasion, ambientata nel presente MCU, Nick Fury viene a
conoscenza di un’invasione clandestina della Terra da parte di una
fazione di Skrull mutaforma. Fury si unisce ai suoi alleati, tra
cui Everett Ross, Maria Hill e lo Skrull Talos, che si è costruito
una vita sulla Terra. Insieme corrono contro il tempo per sventare
l’imminente invasione Skrull e salvare l’umanità.
Dopo il brusco passo indietro
della Sony, che ha impedito la pubblicazione
nella sale di The
Interview prevista per lo scorso 25
dicembre, sembrerebbe tornata a muoversi la macchina
promozionale attorno al film diretto da Seth
Rogen ed interpretato da quest’ultimo in coppia con
l’amico James Franco.
Recentemente, infatti,
la Sony non solo ha
confermato l’intenzione di portare sul grande schermo la
pellicola, ma ha anche rilasciato tre nuovi spot tv che vi
proponiamo qui di seguito:
Vi ricordiamo
che The Interview è diventato
oggetto di dibattito internazionale, a causa delle sue tematiche.
Il film, infatti, deride apertamente Kim Jong-un, leader
nord-coreano, scatenando le ire degli hacker nord-coreani
e spingendoli, secondo l’FBI, ad una rappresaglia sfociata in un attacco
hacker ai danni della Sony. In seguito alle
minacce, la Sony stessa ha deciso di
ritirare il film annullandone l’uscita nelle sale prevista
originariamente per il 25 dicembre.
Questa, invece, la sinossi di
The Interview: Dave Skylark
(James Franco) è il re delle interviste alle
celebrità, ma dietro al suo successo si cela Aaron Rapoport
(Seth Rogen), il suo produttore nonché migliore
amico. È lui a procurargli un’intervista con Kim Jong-un,
spietato dittatore della Corea del Nord. L’appuntamento non sfugge
alla CIA che ingaggerà i due per una missione pericolossima:
uccidere il dittatore.
Completano il cast del film:
Lizzy Caplan, Diana Bang,
Tommy Chang, Timothy Simons e
Charles Rahi Chun.
La Columbia Pictures ha rilasciato un
nuovo red band trailer del film The
interview, con protagonisti James
Franco, Seth Rogen, Lizzy Caplan e Randall
Park.
The
Interview, la nuova commedia scritta e diretta da
Evan
Goldberg, Seth
Rogen in cui vediamo in azione anche l’amico
di sempre James Franco. The
Interview racconterà la storia di 2 conduttori di
Talk Show rimasti coinvolti in un attentato ai danni del
leader della Corea del Nord: L Lizzy Caplan
interpreterà l’agente della CIA Lacey.
Guarda il Trailer italiano del film
The Interview il nuovo fim con
James Franco e Seth Rogen e diretto da
Evan Goldberg e Seth Rogen atteso nelle sale
italiane il 22 gennaio 2015.
Dave Skylark (James Franco) è il re
delle interviste alle celebrità, ma dietro al suo successo si cela
Aaron Rapoport (Seth Rogen), il suo produttore nonché migliore
amico. È lui a procurargli un’intervista con Kim Jong-un,
spietato dittatore della Corea del Nord. L’appuntamento non sfugge
alla CIA che ingaggerà i due per una missione pericolossima:
uccidere il dittatore. Completano il cast del film: Lizzy Caplan,
Diana Bang, Tommy Chang, Timothy Simons e Charles Rahi Chun.
La Sony, per mantenere alta
l’attenzione sul loro ultimo discusso film The
Interview che, dopo varie peripezie, è stato
distribuito online e in alcuni cinema degli Stati Uniti, ha
diffuso un trailer finale vietato del film con Seth Rogen e
James Franco.
Dave Skylark (James Franco) è il re
delle interviste alle celebrità, ma dietro al suo successo si cela
Aaron Rapoport (Seth Rogen), il suo produttore nonché migliore
amico. È lui a procurargli un’intervista con Kim Jong-un,
spietato dittatore della Corea del Nord. L’appuntamento non sfugge
alla CIA che ingaggerà i due per una missione pericolossima:
uccidere il dittatore. Completano il cast del film: Lizzy Caplan,
Diana Bang, Tommy Chang, Timothy Simons e Charles Rahi Chun.
Dopo il red band trailer, che potete vedere a questo link, ecco di
seguito il trailer ufficiale di The
Interview, il film con James Franco
e Seth Roger che ha creato non pochi problemi in
Corea del Nord.
The
Interview, la nuova commedia scritta e diretta da
Evan
Goldberg, Seth
Rogen in cui vediamo in azione anche l’amico
di sempre James Franco. The
Interview racconterà la storia di 2 conduttori di
Talk Show rimasti coinvolti in un attentato ai danni del
leader della Corea del Nord: Lizzy Caplan
interpreterà l’agente della CIA Lacey.
Rompendo il silenzio autoimposto, la
National Association of Theater Owners sostiene che Sony
perderà almeno 30 milioni di dollari per The
Interview. L’uscita del film in contemporanea al
cinema e in VOD sembra aver danneggiato gli incassi della
pellicola.
“In questo gioco di uscite
simultanee la Sony è in perdita di 30 milioni di dollari e non ha
più carte da giocarsi“, ha dichiarato il vice presidente della
NATO Patrick Corcora. “L’unico fatto
certo è l’investimento sprecato dalla Sony“.
Fino ad ora, la NATO era rimasta in
silenzio rigurado The Interview, la
commedia R-rated interpretata da Seth Rogen e
James Franco nei ruoli di due giornalisti
maldestri assunti dalla CIA per assassinare il presidente
nordcoreano Kim Jong Un. Una settimana prima della
sua uscita a livello nazionale(il 25 Dicembre), Sony ha
ritirato il film dai cinema, a seguito di una minaccia diretta
contro le sale del gruppo da parte dei responsabili per
l’ormai celebre attacco informatico, subito dalla casa di
produzione.
Dopo che il presidente
Obama, la cui amministrazione ritiene la
Corea del Nord responsabile dell’ informatico, ha criticato
Sony per l’annullamento dell’uscita del film, Sony ha
dichiarato che sarebbe andata avanti e avrebbe fatto uscire
The Interview al cinema e
in VOD il giorno di Natale. Tuttavia, solo poche centinaia di
sale indipendenti erano disposte a rischiare, poiché la
maggior parte dei cinema sceglie una politica
“salvagente” nei confronti di film che vengono distribuiti anche
tramite altri vettori.
Le principali catene di sale
cinematografiche, tra cui AMC Spettacolo, Regal Entertainment e
Cinemark, si sono dette furiose con Sony per il modo in cui ha
gestito la questione, avendo queste semplicemente chiesto alla casa
di produzione di ritardare l’uscita del film per organizzarsi in
maniera più efficace.
The
Interview ha(finora) incassato nelle sale americane 6
milioni di dollari, probabile che la Sony speri di ammortizzare la
perdita con l’uscita in dvd del film, prevista per il 17
Febbraio
Qualche giorno fa vi abbiamo
riportato le parole di Seth Rogen e
Evan Goldberg sui loro metodi e sui progetti futuri,
tra cui proprio The Interview, la
nuova commedia scritta e diretta da entrambi in cui vediamo in
azione anche l’amico di sempre James Franco.
The Interview racconterà la storia di 2 conduttori di Talk Show
rimasti coinvolti in un attentato ai danni del leader della
Corea del Nord: L Lizzy Caplan interpreterà l’agente della CIA
Lacey.
Ecco una nuova clip tratta da
The Interview, il film di e con
Seth Rogen, che recita accanto all’amico
James Franco. Il film è già stato parecchio
criticato in Nord Corea, dal momento che si scaglia proprio contro
il governo totalitario che vige in quel Paese.
Inoltre, in merito al Sony Hack, Rogen ha dichiarato:
“Sembra tutto f******mente strano. Credo che tutti stiano
facendo esattamente il gioco di questi criminali” in
riferimento probabilmente alla diffusione delle e-mail private dei
vertici Sony.
Dave Skylark (James Franco) è il re
delle interviste alle celebrità, ma dietro al suo successo si cela
Aaron Rapoport (Seth Rogen), il suo produttore nonché migliore
amico. È lui a procurargli un’intervista con Kim Jong-un,
spietato dittatore della Corea del Nord. L’appuntamento non sfugge
alla CIA che ingaggerà i due per una missione pericolossima:
uccidere il dittatore. Completano il cast del film: Lizzy Caplan,
Diana Bang, Tommy Chang, Timothy Simons e Charles Rahi Chun.
Anche se non sarà possibile
vedere il film il giorno di Natale in America, The
Interview alla fine uscirà secondo la Sony
Pictures.
L’avvocato della
Sony, David Boies, ha confermato ieri mattina
che la Sony ha deciso di far uscire la controversa commedia. Boies
ha detto anche che la casa di distribuzione è “combattuta” per
rilasciare il film, e non è sicura di quando e come farlo
davvero.
“Sarà distribuito”, ha
dichiarato l’avvocato in un’intervista. “Si sa ancora poco, ma
verrà distribuito”.
The
Interview è diventato oggetto di dibattito
internazionale, a causa della sua storia sull’attentato
al leader nord-coreano Kim Jong-un. Il film deride
apertamente Kim Jong-un, e ciò ha portato a un attacco da
parte degli hacker nord-coreani, secondo l’FBI,
alla Sony, minacciando chiunque vedesse il film. In seguito alle
minacce, la Sony ha deciso di ritirare il film e di non farlo
più uscire nelle sale il 25 dicembre, come era previsto. Ora non ci
resta che attendere i nuovi sviluppi.
E’ stato proprio il portavoce del
leader coreano a rilasciare una dichiarazione che lascia spazio a
pochissime interpretazioni: “C’è molta ironia dietro tutta questa
storia, come dimostra la disperazione del governo degli
Stati Uniti e la società americana. Un film
sull’assassinio di un leader straniero rispecchia ciò che gli
Stati Uniti hanno fatto in
Afghanistan, Iraq,
Siria e Ucraina. E non
dimentichiamo chi ha ucciso il presidente Kennedy
(ancora degli americani). In effetti, il presidente
Obama deve fare attenzione, nel caso in cui
l’esercito americano decidesse di ucciderlo”.
Parole davvero dure, figlie di un
plot che a Kim Jong-un non è affatto andato giù.
The interview narra, infatti, le vicende
di due giornalisti che vengono assoldati dal governo degli
Stati Uniti per assassinare il leader della
Corea del Nord, durante un’intervista per un
tabloid.
Così, dopo le pesanti dichiarazioni
del portavoce del leader coreano al Telegraph,
aspettiamoci furenti reazioni da parte degli Stati
Uniti.
Ecco il final trailer del discusso
The Interview, film con Seth
Roger e James Franco, in cui incontraimo
addirittura Kim Jong-Un! Guardate per credere!
Nel film i
protagonisti sono Seth Rogen, James Franco e
Lizzy Caplan. The Interview è la nuova
delirante commedia della coppia Rogen-Goldberg che
tenteranno di replicare il divertentissimo risultato di
This is the End.
The
Interview racconterà la storia di 2 conduttori di
Talk Show rimasti coinvolti in un attentato ai danni del
leader della Corea del Nord: Lizzy Caplan
interpreterà l’agente della CIA Lacey.
James Franco e
Seth Roger hanno subito delle spaventose minacce
terroristiche a causa di The Interview,
il loro ultimo film satirico che prende di mira il regime della
Corea del Nord.
Inoltre la Sony ha
annullato la premiere del film a New York in seguito alla minaccia
da parte degli hacker di attaccare tutti i cinema che avrebbero
mostrato il film, compreso il Landmark Sunshine Cinema, dove era
prevista la prima del film e che adesso conferma l’annullamento
dell’evento.
Nella giornata di ieri gli hacker
della Sony hanno addirittura minacciato un attacco alla “11
settembre” contro qualunque struttura avesse proiettato il film.
L’attacco sembra essere il culmine di una serie di continui
attacchi informatici che sta subendo la Sony negli ultimi
giorni.
Il messaggio, reso pubblico da
The Warp, diceva: “Sarà chiaro a
tutti, nei tempi e nei posti in cui sarà proiettato The Interview,
inclua la premiere, come è amaro il destino di chi cerca
divertimento nel terrore e che dovrebbe essere condannato. Presto
il mondo vedrà cosa ha fatto un orribile film della Sony Pictures
Entertainment. Il mondo sarà pieno di terrore. Ricordate l’11
settembre 2001. Vi raccomandiamo di tenervi a distanza da questi
luoghi a quell’ora. Se le vostre case sono vicine ai cinema,
fareste bene ad uscirne. Tutto quello che potrà accadere nei
prossimi giorni sarà dovuto all’avidità della Sony Pictures
Entertainment. Tutto il mondo denuncerà la SONY.”
Che sia anche questa una mossa
pubblicitaria?
Al momento però The
Interview uscirà nei cinema USA il 25 dicembre.
Dopo che è stata ufficializzata la
notizia che The Interview non uscirà né
nelle sale cinematografiche statunitensi né in quelle del resto del
mondo, anche il famoso scrittore della saga letteraria de
Il Trono di
Spade, George R. R. Martin ha
detto la sua dal suo blog.
Lo scrittore afferma di essere
incredulo dinnanzi a quello che definisce essere un atto di grande
codardia da parte di corporations gigantesche, così grandi che
potrebbero tranquillamente comprarsi la Corea del Nord con soldi
che per loro sarebbero solo “spiccioli”.
Martin si dichiara
sollevato del fatto che persone del genere non era in giro quando
Charlie Chaplin realizzò Il Grande
Dittatore. Aggiunge inoltre che esistono migliaia di
piccoli sale cinematografiche independenti – tra cui la sua – che
proietterebbero volenieri The Interview, ma che
Sony ha preferito cambiare totalmente i suoi programmi per Natale
2014.
George R. R.
Martin ha infine ufficialmente offerto la sua sala
cinematografica, Jean Cocteau Cinema di Santa Fe, per proiettare il
film, a prescindere che esso sia un buono o un cattivo film, perché
non è a sua detta possibile che un film di Hollywood venga fatto
fuori in questo modo da hackers sconosciuti.
Le minacce terroristiche subite da
James Franco, Seth Rogen e dalla Sony in merito a
The Interview sono state in qualche modo
autenticate. Il film non uscirà, nè negli USA, dove era previsto
per Natale 2014, nè nel resto del mondo.
Di seguito la trama del film che
probabilmente non vedremo mai.
Un dittatore spietato, un complotto
firmato CIA e l’intervista sognata da una vita. Cosa succede quando
il re delle interviste ed il suo producer si improvvisano
assasini?
Dave Skylark (James Franco)
è il re delle interviste alle celebrità e conduttore del famoso
talk show trash “Skylark Tonight”. Il cervello dietro il successo
di Dave è il suo producer e migliore amico, Aaron Rapoport
(Seth Rogen).
Egli realizza il sogno di una vita
quando procura a Dave un’intervista con Kim Jong-un, il dittatore
misterioso e spietato della Corea del Nord. Quando Dave e Aaron si
preparano a partire, vengono avvicinati dalla CIA che chiede loro
di assassinare il dittatore. I due accettano la missione,
diventando gli uomini meno qualificati di sempre ad assassinare – o
intervistare – l’uomo più pericoloso della terra.
Dopo le varie
peripezie politiche la Sony, sotto diretto invito
del Presidente Obama, ha distribuito il tanto discusso
The Interview sia online che in minima
parte nelle sale statunitensi. Il risultatto è un incasso che si
aggira sui 15 milioni dal web e in aggiunta altri 3 milioni circa
dalla distribuzione nelle sale per una cifra tonda di 18 milioni
d’incasso.
La distribuzione sul web, che crea
un precedente importante è stata fatta attraverso attraverso
Youtube, Google Play, Microsoft’s Xbox Video e il sitoe
www.seetheinterview.com’. Mentre nelle sale le copie sono state
circa 331. Visto le difficoltà e l’attaco ricevuto la Sony più
ritenersi soddisfatta del risultato e non è detto che il film
continui ad incassare durante le prossime settimane.
Vi ricordiamo
che The Interview è diventato
oggetto di dibattito internazionale, a causa delle sue tematiche.
Il film, infatti, deride apertamente Kim Jong-un, leader
nord-coreano, scatenando le ire degli hacker nord-coreani
e spingendoli, secondo l’FBI, ad una rappresaglia sfociata in un attacco
hacker ai danni della Sony. In seguito alle
minacce, la Sony stessa ha deciso di
ritirare il film annullandone l’uscita nelle sale prevista
originariamente per il 25 dicembre.
Questa, invece, la sinossi di
The Interview: Dave Skylark
(James Franco) è il re delle interviste alle
celebrità, ma dietro al suo successo si cela Aaron Rapoport
(Seth Rogen), il suo produttore nonché migliore
amico. È lui a procurargli un’intervista con Kim Jong-un,
spietato dittatore della Corea del Nord. L’appuntamento non sfugge
alla CIA che ingaggerà i due per una missione pericolossima:
uccidere il dittatore.
Completano il cast del film:
Lizzy Caplan, Diana Bang,
Tommy Chang, Timothy Simons e
Charles Rahi Chun.
Sony Pictures pubblica
online le featurette sui personaggi interpretati da
Seth Rogen, James Franco e Lizzy Caplan in
The Interview, la nuova delirante
commedia della coppia Rogen-Goldberg che
tenteranno di replicare il divertentissimo risultato di
This is the End.
The
Interview racconterà la storia di 2 conduttori di
Talk Show rimasti coinvolti in un attentato ai danni del
leader della Corea del Nord: Lizzy Caplan
interpreterà l’agente della CIA Lacey.
Regista premio Oscar capace di
spaziare tra i generi, Sydney Pollack è celebre
anche per titolo thriller come I tre giorni del Condor
e Il socio. Anche il suo
ultimo film, realizzato prima della scomparsa avvenuta nel 2008,
appartiene a questo genere, dove si introducono però elementi di
notevole interesse. Si tratta di The
Interpreter, con cui Pollack torna qui a misurarsi
con intrighi politici di ampia scala, dando vita ad un soggetto
originale di Martin Stellman e Brian
Ward, poi adatto in sceneggiatura da Charles
Randolph (La grande scommessa), Scott
Frank (Logan – The Wolverine) e
Steven Zaillian (Schindler’s List).
Quello che all’apparenza sembrerebbe
essere un classico thriller, si rivela essere una riflessione su
difficili rapporti intercorsi tra gli Stati Uniti e la Gran
Bretagna con lo Zimbabwe governato dal dittatore Robert
Mugabe. Sono molti i tratti che permettono di fare questo
paragone, in particolare le caratteristiche o gli aspetti
biografici che intercorrono tra Mugabe e il dittatore del film.
Oltre a ciò, il film è ricordato anche per essere il primo film a
cui è stata concessa l’autorizzazione a filmare delle scene
all’interno del palazzo di vetro dell’Organizzazione delle Nazioni
Unite. Un permesso fino a quel momento rifiutato anche a registi
del calibro di Alfred Hitchcock.
Affermatosi come un buon successo di
critica e pubblico, The Interpreter è per gli
amanti del genere un film da riscoprire a approfondire in tutte le
sue connotazioni più politiche. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
The Interpreter: la trama del film
L’escalation degli eventi del film
hanno inizio quando l’interprete delle Nazioni Unite Silvia
Broome ascolta casualmente una minaccia di morte contro
Edmond Zuwanie, presidente del Matobo e accusato
di essere un dittatore senza pieta, impegnato in una crudele
pulizia etnica nel suo stato, il Matobo. Da quel momento la vita di
Silvia viene sconvolta e la donna si vede diventare un bersaglio
braccato da misteriosi assassini. Zuwanie viene intanto posto sotto
la protezione degli agenti federali Tobin Keller e
Dot Woods. Incuriosito dal caso, il primo dei
due scava più a fondo nel passato di Silvia, diventando sempre più
sospettoso circa un possibile coinvolgimento della donna nel
promesso attentato.
Ad ogni passo, egli trova sempre più
motivi per diffidare di lei. Sebbene debbano dipendere l’uno
dall’altro, Silvia e Tobin non potrebbero essere più diversi. I
punti di forza di Silvia sono le parole, la diplomazia e le
sottigliezze del significato, mentre Tobin è tutto istinto, azione
e lettura dei comportamenti umani più primordiali. Ora, mentre il
pericolo di un grave omicidio sul suolo americano cresce e la vita
di Silvia è in bilico, l’interprete e Tobin mettono in scena
un’avvincente danza di evasione e rivelazione che li tiene entrambi
pieni di dubbi mentre si affrettano entrambi a sventare una
terrificante crisi internazionale prima che sia troppo tardi.
The Interpreter: il cast del film
Ad interpretare il ruolo di Silvia
Broome vi è l’attrice premio Oscar Nicole Kidman,
la quale accettò la parte senza neanche il bisogno di leggere prima
la sceneggiatura. Il ruolo era inoltre stato scritto pensando
proprio a lei, ritenuta da Pollack l’unica interprete possibile.
Per interpretare la protagonista, l’attrice si è trovata ad
imparare a suonare il flauto, ma anche a dover sfoggiare un
convincente accento sudafricano, da lei giudicato il più difficile
da imparare tra tutti quelli a lei richiesti nel corso della
carriera. Nel ruolo del dittatore Edmond Zuwanie vi è invece
l’attore Earl Cameron, visto anche in The
Queen e Inception.
L’attore premio Oscar Sean Penn è
invece l’agente Tobin Keller. Quella in The Interpreter è
ad oggi l’unica collaborazione tra Penn e la Kidman, i quali si
sono sempre dichiarati fan l’uno dell’altro. Fu proprio la Kidman a
consegnare al collega il suo primo Oscar vinto per Mystic
River. Nel ruolo dell’agente Dot Woods vi è invece l’attrice
Catherine Keener, celebre per il ruolo di Maxine
in Essere John Malkovich. Sono poi presenti gli attori
Jesper Christensen nei panni di Nils Lud e
Yvan Attal in quelli di Philippe. Quest’ultimo,
casualmente, è il doppiatore francese di Tom Cruise, ex
marito della Kidman. Nel film compare anche lo stesso Pollack con
un cameo nei panni di Jay Pettigrew.
The Interpreter: il trailer del
film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. The
Interpreter è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Apple iTunes e Now. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
23 agosto alle ore 21:15 sul canale
La7.
Regista poliedrico e capace di
passare con naturalezza da un genere ad un altro, il tedesco
Tom Tykwer ha negli anni realizzato film come
Lola corre, Profumo – Storia di un assassino e Cloud Atlas. Tra i suoi
titoli più apprezzati si ritrova anche il thriller d’azione The
International, distribuito al cinema nel 2009. Incentrato
sugli scandali legati alla banca IBBC degli anni Ottanta, il film
va ad illustrare attraverso una storia di finzione i complessi
meccanismi che legano il potere finanziario a quello politico. Da
queste tematiche nasce dunque un’opera densa di adrenalina e colpi
di scena, che non manca di entusiasmare anche i meno avvezzi al
genere.
Lo sceneggiatore Eric
Warren ideò tale storia dopo aver maturato un certo
interesse per gli scandali bancari degli anni Ottanta e Novanta, e
decise di trattare tale tematica con una storia ambientata proprio
in quegli anni. Con l’arrivo di Tykwer alla regia, il film acquisì
invece una connotazione contemporanea, andando così a sottolineare
come tali vicende possono facilmente replicarsi anche nel mondo
odierno. Girato in diverse location, tra cui New York, Istanbul,
Berlino, Lione, il Lussemburgo e Milano, ognuna di queste viene
ritratta nel film con tonalità di colore diverso. Alla città
italiana è spettato l’ocra.
Presentato al Festival di Berlino,
The International ricevette buone recensioni da parte
della critica, ma mancò di ottenere un soddisfacente successo al
box office. A fronte di un budget di 50 milioni di dollari, il film
arrivò infatti ad incassarne appena 60. Ad oggi risulta essere un
film particolarmente sottovalutato, che merita di essere riscoperto
anche per via dell’importanza delle sue tematiche. Prima di
intraprenderne una visione, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità ad esso relative.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
The International: la trama del
film
Protagonista del film è
Louis Salinger, agente dell’Interpol americana, il
quale si ritrova coinvolto in un delicato caso che rischia di
compromettere gli equilibri internazionali. Egli deve infatti
indagare su una famosa banca, la Bank of Business and Credit,
apparentemente coinvolta nel traffico illegale di armi. Attraverso
queste, la banca avrebbe infatti la possibilità di controllare un
vero e proprio conflitto nello Stato africano della Liberia. Ad
aiutare Salinger nel compito di portare alla luce la verità vi è il
Vice Procuratore Distrettuale di New York Eleanor
Whitman. Smascherare i loschi traffici della banca in
questione, però, sarà tutt’altro che semplice, e numerosi saranno
gli ostacoli sul loro percorso.
The International: il cast del
film
Ad interpretare l’agente Louis
Salinger vi è l’attore Clive Owen.
Questi si è dichiarato particolarmente attratto dal progetto, in
particolare per via della sua atmosfera. Questa gli ha infatti
ricordato quella certa paranoia che si manifestava in molti film di
spionaggio degli anni Settanta. Un clima che qui si fonde con
tematiche di rilievo internazionale e buone dosi di azione vera e
propria. Proprio per la presenza di queste, per assumere i panni
del personaggio Owen si trovò a doversi sottoporre ad una
considerevole preparazione fisica. In particolare, egli rimase
sbalordito dalla sequenza della sparatoria all’interno della
ricostruzione del Guggenheim Museum. L’attore descrisse questa come
una delle scene più straordinarie da un punto di vista coreografico
a cui aveva mai preso parte.
Accanto a lui, nei panni di Eleanor
Whitman vi è l’attrice Naomi Watts.
Celebre per film come King Kong e The Impossible,
questa decise a sua volta di mettersi in gioco il più possibile,
evitando di ricorrere a controfigure salvo in alcuni casi. L’attore
tedesco Ulrich Thomsen, recentemente visto nella
serie The New Pope, interpreta invece il presidente della
IBBC Jonas Skarssen, mentre il candidato all’Oscar Armin
Mueller-Stahl è il suo superiore Wilhelm Wexler.
Brian F. O’Byrne, infine, interpreta il sicario
della IBBC, che darà non pochi problemi ai due protagonisti. Data
l’ambientazione italiana, il film vanta anche la partecipazione di
tre attori italiani. Si tratta di LucaBarbareschi, nei panni di Umberto Calvini,
fabbricatore d’armi. Alessandro Fabrizi è
l’ispettore Alberto Cerutti, mentre Luca Calvani è
Enzo Calvini, figlio di Umberto.
The International: i riferimenti
alla realtà, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Pur essendo un film di fiction, con
uno svolgimento narrativo grossomodo originale, The
International va alcuni riferimenti a persone o eventi
realmente avvenuti, e divenuti lo spunto di partenza per gli
autori. In particolare, il personaggio di Umberto Calvini ricorda
Roberto Calvi, banchiere italiano ucciso a Londra
nel 1982 in circostanze ancora oggi sospette, che hanno nel tempo
portato a sospettare l’omicidio anziché il suicidio. Ancor di più
si fa riferimento allo scandalo relativo alla Bank of Credit and
Commerce International (BCCI). Questa negli anni Ottanta venne
individuata come fonte di riciclo di denaro per operazioni
illegale, come il finanziamento di guerre civili. Un evento che
portò alla sua chiusura nel 1991.
È possibile fruire di The
International grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 10 febbraio alle ore
21:10 sul canale Paramount
Channel.
Manifestazioni di odio e
intolleranza sono ormai all’ordine del giorno e spesso capita che
alcuni sconvolgenti fatti di cronaca entrino prepotentemente nelle
nostre case a rovinarci la giornata; che siano semplici episodi
circoscritti al nostro territorio nazionale o terribili attentati
poco al di là dei confini italiani, la guerra e il terrore riescono
sempre a sconvolgere le nostre vite. Ebbene, il nuovo film di
Ziad Doueiri è questo è molto di più. The
Insult racconta una storia apparentemente semplice, un
litigio tra due persone che, per la cocciutaggine di entrambe,
diventa un vero e proprio caso politico internazionale.
La trama di The Insult
In The Insult un
rifugiato palestinese di nome Yasser, capocantiere
di un’impresa edile, sta eseguendo dei lavori di ristrutturazione
in un quartiere popolare di Beirut quando si
imbatte in Toni, un meccanico libanese di
religione cristiana che, rifiutando l’aiuto degli operai, li
scaccia in malo modo. A causa quindi di un banale tubo difettoso
della grondaia di Toni, i due finiscono col discutere, iniziano a
volare parole grosse e la storia finisce nelle mani della polizia e
dei tribunali. Un comune litigio, che sarebbe potuto finire con
delle semplici scuse, a causa dell’orgoglio dei due uomini,
continua ad espandersi ed a coinvolgere sempre più persone, fino a
diventare una guerra tra fazioni religiose.
Di origini libanesi, il regista
Doueiri – autore già di alcuni lungometraggi di successo come
West Beirut, sua opera prima che vinse il Prix
François Chalais nel 1998 al Festival
di Cannes – può vantare tra le sue esperienze lavorative
anche alcuni anni passati al fianco di Quentin
Tarantino in qualità di suo assistente alla regia
per film celebri come Jackie Brown, Pulp Fiction, Dal Tramonto all’Alba e Le
Iene. Potrebbe sembrare l’ennesimo film sulla cosiddetta
questione palestinese ma The Insult, con la sua
immediata semplicità, riesce a scavare molto più in profondità,
regalandoci il ritratto di un’umanità che sembra non aver ancora
imparato dai propri errori.
Ad un occhio poco attento, Toni
(Adel Karam) e Yasser (Kamel El
Basha) possono sembrare persone molto diverse eppure c’è
qualcosa che in fondo li accomuna, qualcosa che è molto più
ingombrante del loro orgoglio smisurato: il dolore. Abituati sin da
piccoli a convivere con la guerra e con un futuro oscuro ed
incerto, hanno presto imparato a temere chi è diverso da loro e a
guardarlo con sospetto. Negli anni battaglie si sono succedute e
dittatori folli dell’una e dell’altra fazione hanno fatto strage di
poveri innocenti, nascondendosi dietro buoni propositi e finalità
religiose. Il dolore si è trasformato in rabbia e questa a sua
volta in odio; ma come sappiamo l’odio genere altro odio e questo,
come un fiume in piena, travolge tutto ciò che incontra sul suo
cammino. E così una semplice grondaia ha scatenato una serie di
reazioni a catena che hanno portato i nostri protagonisti al centro
di una guerra mediatica.
Nonostante le sue origini
mediorientali, Ziad Doueiri ci regala un film
dallo stile spiccatamente americano, tipico dei legal
drama. In breve tempo la disputa tra due uomini si trasforma
in una lotta tra mogli e mariti, padri e figlie, schieramenti
religiosi, avvocati senza scrupoli e partiti politici. Dopo un
inizio un po’ in sordina, The Insult acquista un
ritmo sostenuto che, grazie anche ai numerosi colpi di scena
durante il processo, riesce a mantenere vivo l’interesse dello
spettatore. I temi trattati sono veramente tanti; si parla di odio
e intolleranza tra popoli che condividono la stessa terra e
dell’inquietante relazione tra politica e religione. Durante il
processo i protagonisti, completamente in balia degli avvocati e
del relativo circo mediatico, sono costretti a condividere momenti
privati e dolorosi del proprio passato con degli estranei ai quali
interessa solo potersi servire della loro causa per creare
disordini e tirare l’acqua al proprio mulino.
Non si tratta più infatti di
decidere chi ha ragione e chi torto ma di chiarire una volta per
tutte cos’è o non è accettabile fare in nome delle proprie
convinzioni. E’ giusto offendere un’altra persona solo perché
diversa o sferrare un pugno per un’offesa ricevuta? Quando si cade
e ci si sbuccia un ginocchio a volte basta un cerotto per tornare a
camminare mentre un orgoglio ferito è molto più difficile da
sanare.
A volte però basta un gesto
semplice come riattaccare il cavo della batteria di una macchina in
panne di un estraneo per realizzare che in fondo non è importante
quello che ci divide ma quello che ci accomuna. Tutti abbiamo
cicatrici nascoste e ricordi dolorosi stipati negli angoli più
remoti della nostra memoria ma basta riuscire a ricordare che
“nessuno ha l’esclusiva della sofferenza” e che,
nonostante il passato non si possa cambiare, soltanto insieme è
possibile andare avanti e voltare pagina.